Sunday, March 31, 2024

Dagli Anni di Piombo all’Accademia d’Arte Drammatica - Intervista di Maria Teresa De Donato

 Dagli Anni di Piombo all’Accademia d’Arte Drammatica

Intervista a Giovanni Carta, Attore, Sceneggiatore, Regista

 

di Maria Teresa De Donato

 


 

Palermitano di nascita e romano di adozione, Giovanni Carta, sposato con l’attice e acting coach catanese Emanuela Trovato, ha un curriculum “very impressive”, come dicono dalle mie parti. Giovanni vanta, infatti, una formazione professionale di alto livello che, abbracciando un periodo di quattordici anni, include vari diplomi, corsi di perfezionamento e laboratori di recitazione, nonché quattro anni di canto.

Si definisce “Timido e curioso insieme, taciturno e rumoroso insieme”.

Andiamo a conoscerlo meglio.

Buona lettura!

 


 

MTDD: Ciao, Giovanni, e benvenuto! Sono felice di averti mio ospite oggi.

G.C.: Ciao Maria Teresa, sono io che ringrazio te. Un saluto caloroso a tutti i tuoi lettori.

 

MTDD: Giovanni, iniziamo proprio dalla tua timidezza accompagnata alla curiosità e dal tuo essere taciturno e al tempo stesso rumoroso. Parlaci un po’ di come queste tue caratteristiche si sono manifestate sin da quando eri bambino.

G.C.: Per capire la propria vera essenza ci vuole tutta una vita, ti dico solo che ancora oggi mi stupisco e mi ritrovo ad avere a che fare con parti di me che non credevo di conoscere. Sicuramente ero un bambino taciturno e molto curioso, non sempre a suo agio con il mondo che mi circondava. Avendo avuto la fortuna da sempre di coltivare la passione per il teatro e il  cinema, spesso mi ci immergevo a tal punto da non avere altre attenzioni al di fuori di quello. Ed era proprio lì che diventavo rumoroso, pieno di energia e super stimolato.

 


MTDD: Spesso i genitori hanno grandi aspettative sui propri figli. Li visualizzano sin dalla più tenera età come futuri e famosi Avvocati, Medici o Ingegneri. Senza nulla togliere a tali autorevoli e distinte professioni, a volte restano delusi, o quantomeno sorpresi, quando sono costretti a confrontarsi con la realtà e ad accettare il fatto che gli interessi, i talenti e le passioni dei figli spingono questi ultimi in tutt’altra direzione.

Questo sembra essere stato anche il tuo caso. Vorresti parlarcene?

G.C.:  Ho desiderato e  dimostrato, come racconta mia madre, da sempre, di voler fare l’attore, mai altra passione ha avuto dedicata tanto amore attenzione e studio. Certamente era difficile, negli anni della mia giovinezza, far capire alla famiglia che fare l’attore poteva essere anche una professione. Ho insistito, ho coltivato questo desiderio in tutte le piccole cose che accompagnavano la mia crescita. Hanno dovuto cedere, non avevano scelta, perché io non mi sono dato altra scelta.

 


MTDD: Dagli Anni di Piombo a Palermo, dove sei nato e hai vissuto la tua infanzia e adolescenza, il tuo amore per la recitazione ti ha portato a Roma.

Raccontaci di questo ‘passaggio’ e degli eventuali ‘aggiustamenti’ che hai dovuto fare per adattarti alla mentalità e, soprattutto, ai ritmi frenetici della mia città natale. 

G.C.: La mia città natale, Palermo, quando ero adolescente era molto diversa dalla città che è oggi. La città viveva anni duri costellati dalle vittime della mafia e non dava possibilità importanti per confrontarsi con questa mia grande passione. Sono arrivato a Roma a vent’anni e lì, frequentando l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, una delle scuole più prestigiose dove, per accedere, si debbono superare parecchie selezioni, mi sono ritrovato ad amministrare la mia vita da solo in una grande città impegnativa ma che offriva parecchi stimoli e dove ho fatto una scoperta straordinaria. Esiste la primavera!

In Sicilia a Marzo era già estate; a Pasqua si andava quasi sempre al mare, ma la meravigliosa arietta primaverile l’ho conosciuta a Roma...

 


MTDD: Cosa significa per te essere un Attore e come vivi questa professione che è tanto artistica quanto caotica, incontrollabile e, per certi aspetti, altrettanto imprevedibile?

G.C: Accogliendo con amore tutto quello che hai appena detto. Ma tutto questo kaos e imprevedibilità hanno bisogno di una grande disciplina, rigore mentale ed emotivo. E  fare sempre delle scelte, cioè fare tendenzialmente, per quanto è possibile, quello che ti fa stare bene. E capire al più presto che non si può piacere a tutti...

 

MTDD: Come riesci a conciliare impegni di lavoro come Attore, Sceneggiatore e Regista e responsabilità familiari, considerando che Tancredi, il vostro splendido e dolcissimo bambino, è ancora piccolo e ha bisogno di essere seguito?

G.C.: Tancredi in questo momento della mia vita ha la priorità su tutto. Io ed Emanuela siamo molto fortunati. Tancredi è un bambino molto maturo, riesce a stare dietro ai nostri impegni, è curioso, gli sembra di stare al Luna Park! E poi alterniamo sempre lunghe assenze a lunghe presenze e poi chissà se stiamo facendo bene! Noi cerchiamo di fare del nostro meglio!

 

MTDD: Senza nulla togliere ai tanti grandi Maestri ed illustri colleghi che hai conosciuto, con cui hai lavorato e che ti hanno arricchito umanamente e professionalmente, vorresti parlarci del tuo incontro con Andrea Camilleri, del rapporto che hai avuto con lui e di quello che hai imparato grazie a lui?

G.C.: Andrea è stato un mio Maestro all’Accademia di teatro. Lui aveva una particolare attenzione per tutti gli allievi di origine siciliana. Una cosa che io e lui facevamo spesso dopo la lezione era passeggiare in silenzio, magari condividendo prima le impressioni della lezione appena svolta e poi lunghi silenzi – ma pieni – che poi culminavamo con una birretta al bar. Ho avuto la fortuna durante la mia carriera di recitare in molti dei suoi testi sia in teatro che in televisione; c’è tanta magia nelle sue parole che sono piene di tante emozioni nascoste che è bello raccontare!

 


MTDD: Da cinque anni sei Interprete, Produttore e Regista di un monologo in siciliano, scritto da Luana Rondinelli – A Testa Sutta – grazie al quale hai avuto grandi soddisfazioni, premi, partecipazioni a festival prestigiosi e una collaborazione con Luana che negli anni si è rafforzata e che, probabilmente, vi vedrà ancora insieme per nuovi ed interessanti progetti.

Puoi dirci qualcosa di questo monologo?

G.C.: A Testa Sutta è il mio figliolo artistico; ha debuttato 15 giorni prima che nascesse Tancredi; è 9 anni che mi accompagna in lungo è largo per l’Italia. Non è solo un testo teatrale ben scritto (ha vinto il premio Fersen, come miglior drammaturgia contemporanea), ma anche un mondo meraviglioso dove raccontare la diversità dell’anima. È una prova d’attore di 50 minuti in cui faccio, da solo, 8 personaggi, dove recito per 20 minuti a testa in giù (ho vinto il premio Teatri Riflessi come miglior attore) e il viaggio continua ancora, lo faccio e ancora vorrò farlo.

 

MTDD: L’anno scorso sei stato protagonista della seconda stagione della serie tedesca Barbarians (Barbari) in cui hai interpretato la parte dell’imperatore romano Tiberius, recitando anche in tedesco e in latino.

 

Vuoi parlarci di questa esperienza?

 

G.C.: WoW!!! È stata un’esperienza fantastica! Una vera torre di Babele, con attori tedeschi, italiani, una troupe polacca e soprattutto una grande esperienza. Oltre al ruolo così bello e pieno di sfaccettature, ho avuto la possibilità, faticosa, di recitare non solo in tedesco ma soprattutto in una lingua mai usata prima: il latino! Il freddo di Cracovia, il Covid, i cavalli… non ci siamo fatti mancare niente, ma ho imparato tantissimo. È stata un’esperienza unica!

 


MTDD: Giovanni, menzionare tutte le attività che hai svolto a Teatro, in Televisione,

al Cinema, in Radio e per la Pubblicità sarebbe impossibile. Mi farebbe piacere, però, che, prima di lasciarci, ci raccontassi qualcosa della tua attività didattica che so essere un’altra tua grande passione.

G.C.: Insegnare è un privilegio. È studiare due volte! E poi confrontarsi con le passioni delle generazioni più giovani è sicuramente un modo per renderti un attore contemporaneo; è importante per noi attori essere in qualche modo lo specchio dei tempi, essere cartine al tornasole della società che stiamo vivendo; vedere gli allievi attori che si impegnano, si mettono in gioco vivendo le piccole grandi crisi che il nostro mestiere a qualunque età incontra, mi risveglia sempre quella innata e mai sopita curiosità...

 

MTDD: Hai qualche progetto che bolle in pentola cui vuoi accennare senza rivelare troppo?

G.C.: A breve comincio le riprese di un nuovo film, Biopic, sulla vita della grande Rosa Balistrieri, cantante dell’anima più profonda della Sicilia, e poi… te lo dirò un po’ più in là. Mi piace essere un po’ scaramantico!

 

MTDD: Grazie, Giovanni, per aver partecipato a questa mia intervista.

I lettori che  desiderassero seguirti nelle tue attività o contattarti, in che modo potranno farlo?

G.C.: Grazie Maria Teresa. Intanto invito i tuoi lettori calabresi, e non solo,  per il 9 aprile a venire a vedere il mio A Testa Sutta a Catanzaro,  ... ma potranno seguire le mie attività anche tramite le mie pagine social su Facebook e Instagram.

Ti ringrazio tanto per la tua attenzione, simpatia e disponibilità. In bocca al lupo per le tue attività e un saluto affettuoso a tutti i tuoi lettori. A presto!...