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Tuesday, July 15, 2025

Meravigliosa Italia: La Frittata di radicchio - Intervista di Maria Teresa De Donato

 

Meravigliosa Italia:

 

 La Frittata di radicchio

 

Intervista di Maria Teresa De Donato



(Foto da internet)


Il nostro viaggio nella Meravigliosa Italia con la nostra cara amica Maria Cristina, Autrice e Blogger continua con altre perle preziose della sua Regione: il Veneto.

Oggi, però, invece di parlare di storia, di monumenti e di località da visitare, Maria Cristina ci delizierà con un’altra delle sue famose ricette.

Auguro a voi tutti, quindi, buona lettura e, soprattutto buon appetito!

 

MTDD: Ciao Maria Cristina e benvenuta di nuovo tra noi. È sempre un piacere averti mia ospite.

MCB: Il piacere è mio. Grazie a te per l’invito.

 

MTDD: Maria Cristina, come ho menzionato, oggi parliamo solo di cucina con te.

Quale ricetta hai preparato per i nostro lettori?

MCB: Oggi ho pensato di presentarvi la Frittata di radicchio.

 

MTDD: C’è un motivo particolare per cui hai scelto proprio questa ricetta?

MCB: Sì. Il motivo è che nel Veneto ci sono molte varietà di radicchio e questo vuol dire che viene mangiato in tantissimi piatti.

 

MTDD: Andiamo con la ricetta, allora!

MCB: Il procedimento, per chi desiderasse prepararla, è molto semplice:

·        Rosolate aglio, scalogno e radicchio (se non  vi piace il sapore usate pure o solo aglio o solo scalogno) in una padella e lasciate appassire il tutto per pochi minuti;

 

·        Profumate con lo zafferano stemperato in acqua tiepida (ma se non lo avete va bene uguale) e ultimate la cottura;

 

·        Spegnete, aggiungete i semi di sesamo (stesso discorso dello zafferano), mescolate e tenete in caldo;

 

·        Sbattete a parte uova e latte, unite il radicchio, sale e pepe a gusto, amalgamate e trasferite in una teglia oleata;

 

·        Infornate per 20', intiepidite e servite.

Non ho indicato le quantità perché ognuno può aggiustarla a proprio gusto.

 

MTDD: Mi sembra un’ottima idea. Grazie Maria Cristina per questa ricetta rapida e gustosa. Ti aspetto per presentare ai nostri lettori qualche altra prelibatezza culinaria. Nel frattempo vogliamo ricordare a tutti che, nei nostri precedenti articoli, oltre a descriverci le ricchezze culturali, storiche, artistiche e paesaggistiche della tua regione ci hai anche presentato molte ricette tipiche del Veneto.

Invitiamo, quindi, i nostri amici ad andarle a leggere e, perché no, a provarle.

MCB: Grazie a te, Maria Teresa. Ci vediamo presto. Nel frattempo mi auguro che coloro che seguiranno il tuo invito rimarranno soddisfatti e gusteranno le ricette venete che abbiamo presentato.






Tuesday, November 12, 2024

Meravigliosa Italia: Visitando Villa Badoèr con Maria Cristina Buoso - di Maria Teresa De Donato

 Meravigliosa Italia:

 

Visitando Villa Badoèr con Maria Cristina Buoso

 

di Maria Teresa De Donato

 


 

Amici carissimi oggi continuiamo a viaggiare nella nostra Meravigliosa Italia con l’amica e collega Maria Cristina, Autrice e Blogger. Maria Cristina ha partecipato molto attivamente, insieme ad altri colleghi ed amici, a questa mia Rubrica e invito voi tutti a leggere gli altri articoli per farvi ispirare dalle varie località che sono state presentate nonché dalle apprezzatissime ricette che potrete gustare visitando soprattutto il suo territorio. Di recente ha iniziato a presentarci le Ville Venete, alcune delle quali furono progettate e realizzate dal famoso architetto Andrea Palladio.

Oggi ne prenderemo in considerazione una in particolare: Villa Badoèr

Auguro a voi tutti una buona lettura!

  


MTDD: Ciao Maria Cristina e benvenuta di nuovo in questo mio Blog e Salotto Culturale Virtuale.

MCB: Grazie a te, Maria Teresa, per il tuo invito.

 

MTDD: Come ho appena accennato, oggi ci porterai, anche se solo virtualmente, a visitare una delle Ville Venete e precisamente Villa Badoèr.

Cosa puoi dirci di questa Villa?

MCB: Villa Badoèr, detta “La Badoèra”,  si trova a Fratta Polesine (un comune poco distante da Rovigo); è stata progettata dall’architetto Andrea Palladio nel 1554-1555 circa su commissione di Francesco Badoèr,  discendente di un’illustre famiglia della Serenissima. L’edificio, assieme ad altre ville palladiane del Veneto, è inserito dal 1996 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

 



MTDD: Ci fu un motivo specifico per cui fu fatta costruire questa Villa?

MCB: Sì. In quel periodo storico, l’aristocrazia veneziana aveva cominciato a preferire l’entroterra per favorire i propri investimenti, spesso derivati dai redditi mercantili.  Le Ville Venete diventarono così un simbolo di questo loro “mondo”.

Francesco Badoèr voleva un presidio dal quale amministrare la proprietà e mostrare il suo status sociale ed economico.

 





MTDD: Quali sono le caratteristiche principali di questa Villa?

MCB: L’edificio si trova sopra un antico castello medievale. La facciata principale richiama l’armonia dei templi greci, con il timpano triangolare e il colonnato d’ordine ionico raggiungibile attraverso la scalinata.

Le barchesse disposte a semicerchio sono un esempio unico nel loro genere tra le ville palladiane, hanno forme curve e, insieme al colonnato in stile tuscanico, accolgono il visitatore.

Da notare che il pronao e il piano nobile hanno affreschi con scene allegoriche, pastorali, mitologiche e a tratti grottesche e sono opera del pittore Giallo Fiorentino.

È la prima villa in cui l'architetto padovano utilizzò interamente un pronao con frontone in facciata, ed è anche  l'unica realizzata in territorio polesano.



(Affreschi di Villa Badoer del pittore Giallo Fiorentino, metà del XVI secolo.)

(Copyright free foto)



Chi desiderasse avere ulteriori informazioni su questa Villa potrà farlo visitando i seguenti siti:

 

http://www.villevenete.net/tutte_le_ville/villa_badoer_detta_la_badoera/

https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Badoer

https://www.beniculturalionline.it/location-1826_Villa-Badoer.php

https://www.culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete/6494af48b282ae2b52bb4885

 

 

MTDD: Molto affascinante anche questa Villa. Grazie, Maria Cristina, per le tue ricerche e per presentarci sempre attrattive così interessanti da un punto di vista artistico, culturale, storico ed architettonico.

Concludiamo anche oggi la nostra intervista con una tua ricetta locale?

MCB: Certamente! Oggi vi propongo il Fegato alla Veneziana.

 



Ricetta

Fegato alla veneziana

 

Si tratta di un piatto tipico veneto semplice e gustoso, che una volta era per i poveri e oggi è un piatto ricercato con diverse varianti.

Una volta si usava per lo più il fegato di maiale, ma potete usare anche quello di vitello o vitellone, entrambi più teneri.

Per 500 gr. di fegato utilizzare 400 gr. di cipolla bianca tritata molto fine, una manciata di prezzemolo tritato anche lui,  (se non ricordo male mia mamma non lo usava).  Mettere sul fuoco un tegame con olio e un  po’ di burro (mia madre non usava neanche il burro). Quando l’olio è caldo  aggiungere il trito, farlo rosolare e continuarne lentamente la cottura a fuoco basso, aggiungendo un po’ d’acqua e tenendo il tegame chiuso da un coperto fino a che la cipolla non sia stufata. Controllare la cottura per evitare che il trito con la cipolla si bruci. Mettete poi, nel tegame le fettine di fegato infarinate, rigiratele e aggiungete – se serve ancora – un po’ di acqua calda per continuarne la cottura fino alla fine, bastano pochi minuti circa 5 o 10. Assaggiate per accertarvi se dovete aggiungere sale e pepe e poi servite con purè o polenta o pane riscaldato.

 

Buon appetito!

 



Wednesday, October 2, 2024

Meravigliosa Italia: Visitando le Ville Palladiane con Maria Cristina Buoso - di Maria Teresa De Donato

 Meravigliosa Italia:

 

Visitando le Ville Palladiane con Maria Cristina Buoso

 

di Maria Teresa De Donato

  


  

Il nostro viaggio nella Meravigliosa Italia con la nostra cara amica Maria Cristina, Autrice e Blogger continua con altre perle preziose della sua Regione: il Veneto.

Auguro a voi tutti una buona lettura!

  


MTDD: Ciao Maria Cristina e bentornata in questo mio Salotto Culturale Virtuale.

MCB: Grazie a te, Maria Teresa, per l’invito. È sempre un piacere essere tua ospite.

 

MTDD: Maria Cristina, dopo aver conosciuto piuttosto bene la tua città, Rovigo, siamo passati ad alcune aree della sua provincia ed iniziato, la volta scorsa, ad esaminare le Ville Venete.

Riprendiamo il tour delle Ville oggi?

MCB: Sì. La volta scorsa ho parlato in generale delle Ville Venete. Oggi voglio parlarvi un  po’ di quelle di Palladio che le progettò a metà del Cinquecento per le famiglie aristocratiche locali e dell’alta borghesia della Repubblica veneta.

Sono considerate dei capolavori della storia dell’arte e dell’architettura inoltre rendono prestigioso il paesaggio in cui sono costruite. Alcune sono conosciute in tutto il mondo e sono diventate Patrimonio dell’Unesco.

MTDD: Molto interessante! Vorresti presentarci brevemente il loro architetto, Andrea Palladio?

MCB: Volentieri. Andrea Palladio nacque il 30 novembre 1508 a Padova e morì il 19 agosto 1580 a Maser, in provincia di Treviso.  Fu un architetto rinascimentale italiano attivo nella Repubblica di Venezia. Nel suo lavoro fu influenzato dall'architettura romana e greca, soprattutto da quella di Vitruvio, ingegnere e architetto vissuto nel primo secolo a.C..  Palladio è considerato uno degli individui più influenti nella storia dell'architettura. Sebbene progettasse chiese e palazzi, era conosciuto soprattutto per case di campagna e ville.

 

MTDD: La volta scorsa avevi accennato ad alcune Ville Venete considerate oggi Parimonio dell’Unesco.  Appartengono a questa categoria che quelle di Palladio?

MCB: Sì, infatti, la città di Vicenza, con i suoi 23 edifici progettati dal Palladio e le 24 ville palladiane del Veneto sono elencate dall'UNESCO come parte del patrimonio mondiale denominato Città di Vicenza e Ville Palladiane del Veneto. Le chiese del Palladio si trovano all'interno del patrimonio mondiale dell'UNESCO “Venezia e la sua Laguna”.

 


MTDD: Possiamo dire, dunque, che Palladio è stato certamente uno dei maggiori architetti che l’Italia abbia mai avuto.

MCB: Sono d’accordo. Andrea Palladio è vissuto in un contesto storico a lui favorevole. Era il periodo del Rinascimento. Verso la  metà del XV secolo, i nobili aristocratici scappavano dal caos della città e si rifugiavano nella natura e per questo avevano bisogno di una residenza in cui rilassarsi, divertirsi, coltivare le loro passioni come la caccia, la danza, la musica e passeggiare nei giardini. Per questo avevano bisogno di una abitazione nuova e più funzionale ai loro scopi.

 

MTDD: In che modo le Ville progettate da Palladio si differenziarono da quelle costruite fino a quel momento?

MCB: Palladio  abbandonò la precedente idea di villa-castello medievale, che aveva il compito di difesa per un nuovo modello di casa con una nuova funzione che fosse più produttiva e umanistica. Trovò un’unione tra antico e moderno, un equilibrio tra uomo e natura dove riuscì a integrare i vari modelli e le nuove necessità dei proprietari in  una perfetta armonia. In breve doveva conciliare le aspettative dei nobili con le loro passioni, salute, riposo, studio e altro con il controllo e lo svolgimento dei vari lavori agricoli che erano parte integrante di queste nuove realtà abitative della zona.

Le caratteristiche architettoniche delle sue creazioni si distinguono dalle altre ville per eleganza, equilibrio e simmetria. Inoltre, gli spazi destinati al lavoro agricolo erano pratici e  in armonia con gli ambienti padronali. Le ville erano spesso composte da  un corpo centrale come residenza per i proprietari, di solito si trovava su un unico piano con una scalinata ricca di sculture importanti che servivano per dare sfoggio della ricchezza e nobiltà del proprietario che intratteneva gli ospiti con cene, balli e concerti e altro.

Per approfondimenti ecco alcuni link:

 

https://www.arte2000.it/blog/ville-palladiane-splendide-architetture-nelle-campagne-venete/

https://www.villevenetecastelli.com/un-po-di-storia/

http://web.tiscali.it/AndreaPalladio/html/introd_ville.htm

https://it.wikipedia.org/wiki/Ville_palladiane

https://www2.irvv.net/it/listituto/storia.html

http://www.rivieradelbrenta.biz/ville_venete/

 

 

MTDD: Concludiamo anche ogg la nostra intervista con una ricetta succulenta per i nostri lettori?

MCB: Assolutamente! Oggi vi propongo Polenta e costine e salsiccia di maiale

  


 

Ricetta

Polenta e costine e salsiccia di maiale

Un’altra ricetta della memoria. Ci sono molte versioni di questa ricetta,  nella mia memoria ricordo le costine e salsiccia fatte ai ferri o con pomodoro...

Cominciamo...

Per prima cosa preparate la polenta sia versione normale o istantanea, a vostra scelta se farla più o meno morbida. Mia madre la lasciava morbida perché poi sopra si appoggiava il sugo con la salsiccia e/o costina. Il tutto era squisito...

Per le costine e le salsicce nella versione ferri o piastra,  fatele come preferite sono sicura che non c’è bisogno che vi dica come fare perché le avrete già cucinate in questo modo.

In umido

In un tegame a bordi alti,  mettete olio di oliva e il trito di sedano, cipolla e carota. Quando si è appassito aggiungete le parti di maiale e rosolate per un  po’; mettete pepe e un  po’ di sale (che aggiusterete meglio verso la fine per non rendere tutto troppo salato), se vi va un po’ di paprica e/o peperoncino, una volta non erano inclusi nella ricetta, ma adesso si usa aggiungere. Versate della passata di pomodoro e un po’ d’acqua per la cottura a fuoco lento, controllate ogni tanto, la carne si deve staccare dall’osso.

 

Buon appetito!