Tuesday, November 12, 2024

Meravigliosa Italia: Visitando Villa Badoèr con Maria Cristina Buoso - di Maria Teresa De Donato

 Meravigliosa Italia:

 

Visitando Villa Badoèr con Maria Cristina Buoso

 

di Maria Teresa De Donato

 


 

Amici carissimi oggi continuiamo a viaggiare nella nostra Meravigliosa Italia con l’amica e collega Maria Cristina, Autrice e Blogger. Maria Cristina ha partecipato molto attivamente, insieme ad altri colleghi ed amici, a questa mia Rubrica e invito voi tutti a leggere gli altri articoli per farvi ispirare dalle varie località che sono state presentate nonché dalle apprezzatissime ricette che potrete gustare visitando soprattutto il suo territorio. Di recente ha iniziato a presentarci le Ville Venete, alcune delle quali furono progettate e realizzate dal famoso architetto Andrea Palladio.

Oggi ne prenderemo in considerazione una in particolare: Villa Badoèr

Auguro a voi tutti una buona lettura!

  


MTDD: Ciao Maria Cristina e benvenuta di nuovo in questo mio Blog e Salotto Culturale Virtuale.

MCB: Grazie a te, Maria Teresa, per il tuo invito.

 

MTDD: Come ho appena accennato, oggi ci porterai, anche se solo virtualmente, a visitare una delle Ville Venete e precisamente Villa Badoèr.

Cosa puoi dirci di questa Villa?

MCB: Villa Badoèr, detta “La Badoèra”,  si trova a Fratta Polesine (un comune poco distante da Rovigo); è stata progettata dall’architetto Andrea Palladio nel 1554-1555 circa su commissione di Francesco Badoèr,  discendente di un’illustre famiglia della Serenissima. L’edificio, assieme ad altre ville palladiane del Veneto, è inserito dal 1996 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

 



MTDD: Ci fu un motivo specifico per cui fu fatta costruire questa Villa?

MCB: Sì. In quel periodo storico, l’aristocrazia veneziana aveva cominciato a preferire l’entroterra per favorire i propri investimenti, spesso derivati dai redditi mercantili.  Le Ville Venete diventarono così un simbolo di questo loro “mondo”.

Francesco Badoèr voleva un presidio dal quale amministrare la proprietà e mostrare il suo status sociale ed economico.

 





MTDD: Quali sono le caratteristiche principali di questa Villa?

MCB: L’edificio si trova sopra un antico castello medievale. La facciata principale richiama l’armonia dei templi greci, con il timpano triangolare e il colonnato d’ordine ionico raggiungibile attraverso la scalinata.

Le barchesse disposte a semicerchio sono un esempio unico nel loro genere tra le ville palladiane, hanno forme curve e, insieme al colonnato in stile tuscanico, accolgono il visitatore.

Da notare che il pronao e il piano nobile hanno affreschi con scene allegoriche, pastorali, mitologiche e a tratti grottesche e sono opera del pittore Giallo Fiorentino.

È la prima villa in cui l'architetto padovano utilizzò interamente un pronao con frontone in facciata, ed è anche  l'unica realizzata in territorio polesano.



(Affreschi di Villa Badoer del pittore Giallo Fiorentino, metà del XVI secolo.)

(Copyright free foto)



Chi desiderasse avere ulteriori informazioni su questa Villa potrà farlo visitando i seguenti siti:

 

http://www.villevenete.net/tutte_le_ville/villa_badoer_detta_la_badoera/

https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Badoer

https://www.beniculturalionline.it/location-1826_Villa-Badoer.php

https://www.culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete/6494af48b282ae2b52bb4885

 

 

MTDD: Molto affascinante anche questa Villa. Grazie, Maria Cristina, per le tue ricerche e per presentarci sempre attrattive così interessanti da un punto di vista artistico, culturale, storico ed architettonico.

Concludiamo anche oggi la nostra intervista con una tua ricetta locale?

MCB: Certamente! Oggi vi propongo il Fegato alla Veneziana.

 



Ricetta

Fegato alla veneziana

 

Si tratta di un piatto tipico veneto semplice e gustoso, che una volta era per i poveri e oggi è un piatto ricercato con diverse varianti.

Una volta si usava per lo più il fegato di maiale, ma potete usare anche quello di vitello o vitellone, entrambi più teneri.

Per 500 gr. di fegato utilizzare 400 gr. di cipolla bianca tritata molto fine, una manciata di prezzemolo tritato anche lui,  (se non ricordo male mia mamma non lo usava).  Mettere sul fuoco un tegame con olio e un  po’ di burro (mia madre non usava neanche il burro). Quando l’olio è caldo  aggiungere il trito, farlo rosolare e continuarne lentamente la cottura a fuoco basso, aggiungendo un po’ d’acqua e tenendo il tegame chiuso da un coperto fino a che la cipolla non sia stufata. Controllare la cottura per evitare che il trito con la cipolla si bruci. Mettete poi, nel tegame le fettine di fegato infarinate, rigiratele e aggiungete – se serve ancora – un po’ di acqua calda per continuarne la cottura fino alla fine, bastano pochi minuti circa 5 o 10. Assaggiate per accertarvi se dovete aggiungere sale e pepe e poi servite con purè o polenta o pane riscaldato.

 

Buon appetito!