Thursday, May 25, 2023

"AUTISM from a Different Perspective – Cesare's Successful Story." - by Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato - Review by Valeria Gatti

 "AUTISM from a Different Perspective – Cesare's Successful Story."

by Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato


Review by Valeria Gatti

 


 

"- Go ahead to Cesare's; we'll prepare and order three pizzas."

 

A blank wall his symphony orchestra. The conductor's baton is in the right hand. Every now and then, he interrupted the direction to scold "those" who did not follow him severely. I sat behind him on his bed and watched him. This beautiful child…"

 

Howard Gardner - American psychologist and professor, father of the theory of multiple intelligences - argues that no two individuals can count on the same intelligence composition. Every man is unique, and his fiber comprises a set of unrepeatable factors. Again Gardner says that one of the first talents to emerge in Man is the musical one: let's think of the heartbeat, for example, a rhythm that we never voluntarily listen to but which is within us, indispensable to our existence.

Therefore, music is a primordial element of considerable importance in scientific, psychological, and anthropological studies.

Music is the theme I chose to tell you about in the book "AUTISM from a Different Perspective - Cesare's Successful Story" by Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato.

It was the words of the authors that convinced me.


We are already inside the narration when Maria Teresa writes:

 

"It shouldn't surprise us, therefore, if music, as well as other forms of art, while not curing diseases per se, can be used, and should be used to a greater extent, for therapeutic purposes as it promotes a feeling of well-being and facilitates recovery in terms of health."

The quote is preceded and followed by a series of authoritative publications that the author has studied, analyzed, and reported to support her claims.

 

Giovanni, on the other hand, states that "many people affected by this terrible pathology are attracted by everything that has already been surely ‘saved’.... like numbers, dates, road maps, mechanical machines that can be turned on and off without emotional effort… music, the perfect mathematical-emotional link."

 

With music, therefore, life can be seen from a different perspective: intense, lively, exciting, and unique. Not only. A solid habitual component benefits and saves, amplifies sensations and experiences, that brings people together. Also, and above all, the people who have to learn to know each other, to respect and trust each other.

That's precisely what happens to Giovanni, a young "foreigner" majoring in Political Science at the University of Genoa, when he accepts the educator job. The "case" to follow is Cesare, an autistic child. A relationship begins between the two made of silences caused by two apparently distant languages, looks, fears, and suspicions. This relationship resembles a ladder, long and impervious: one step at a time, to be climbed with difficulty, but directed towards trust, respect, understanding, bonding, and friendship. Giovanni does not write a novel or a story. His expressive style is composed of many thoughts linked to each other, devoid of frills and full of short sentences. In some passages, it was like reading a poem born out of pain but aimed at hope and the importance of giving and receiving. The protagonist is Cesare, of course, and as a reader, you can't help but feel the emotion that Giovanni lets resurface when he talks about his doubts, when he collides with whims and silences, or when he tries to adapt the weight of his childhood memories to the present. Feel her emotions when he senses the concerns of a mother who can't see a peaceful future for her child and when the helping relationship becomes an overwhelming and unexpected emotional exchange. And then, there are amusing and moving passages: I thought I saw them, him in front and Cesare behind, on board the Vespa, darting through the streets of Genoa, or when they go looking for a seaside bar to eat the usual sandwich and celebrate life. A life that must be loved, created, and defended because it is always worth living.

Maria Teresa's voice is like an anchor: she intervenes to explain and expand the meanings. We know of her ability to translate scientific concepts - not widely disseminated and often complex - into simple sentences. Her ability perfectly aligns with Giovanni's expressive narration in this work. Her analytical and expert pen asks questions, proposes thesis answers, cites studies, and adds scientific, philosophical, holistic, and emotional suggestions.

The literary work resembles a piece of music in which the two voices harmoniously join each other and express the same notes while maintaining their uniqueness.

I reserve the last observation for Giovanni's quotation, which is the most representative of the entire work due to its strength, intensity, and courage.

 

"And so he started living me."




 

“L’autismo visto da una prospettiva diversa – La storia di successo di Cesare” - di Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato - Recensione di Valeria Gatti

 “L’autismo visto da una prospettiva diversa – La storia di successo di Cesare”

di Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato


Recensione di Valeria Gatti

 

 


"- Vai pure da Cesare, noi prepariamo e ordiniamo tre pizze."

 

Un muro bianco la sua orchestra sinfonica. La bacchetta da direttore nella mano destra. Ogni tanto interrompeva la direzione per sgridare severamente “chi” non lo seguiva. Io, seduto dietro di lui, sul suo letto, lo guardavo. Questo bellissimo bambino…”

 

Howard Gardner – psicologo e docente statunitense, padre della teoria delle intelligenze multiple – sostiene che non esistono due individui che possano contare sulla stessa composizione di intelligenze. Ogni Uomo è unico e la sua fibra è composta da un insieme di fattori irripetibili. Sempre Gardner afferma che uno dei primi talenti ad emergere, nell’Uomo, sia quello musicale: pensiamo al battito del cuore, per esempio, un ritmo che non ascoltiamo mai in maniera volontaria, ma che è dentro di noi, indispensabile alla nostra esistenza.

La musica è, dunque, un elemento primordiale, di importanza notevole in termini di studi scientifici, psicologici e antropologici.

La musica è il tema che ho scelto per raccontarvi il libro intitolato “L’autismo visto da una prospettiva diversa – La storia di successo di Cesare” di Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato.

Sono state le parole degli autori ad avermi convinta.

Siamo già dentro la narrazione quando Maria Teresa scrive:


Non dovrebbe sorprenderci, quindi, se anche la musica, così come altre forme d’arte, pur non guarendo di per sé malattie, può essere impiegata, e dovrebbe esserlo in maniera maggiore, a fini terapeutici in quanto favorisce una sensazione di benessere in grado di facilitare la ripresa a livello di salute

La citazione è preceduta e seguita da una serie di pubblicazioni autorevoli che l’autrice ha studiato, analizzato e riportato a sostegno di quanto afferma.

 

Giovanni, invece, afferma che “molte persone affette da tale terribile patologia sono attratte da tutto ciò che è già stato sicuramente “salvato”…. come numeri, date, cartine stradali, macchine meccaniche da poter accendere e spegnere senza fatica emotiva… la musica, perfetto trait d’union matematico-emotivo”.

Con la musica, dunque, la vita può essere vista da una prospettiva diversa: intensa, viva, emozionante, unica. Non solo. C’è una forte componente abitudinaria che giova e che mette in salvo; che amplifica sensazioni e vissuti; che avvicina le persone. Anche, e soprattutto, le persone che devono imparare a conoscerci, a rispettarsi e a fidarsi l’uno dell’altro.

 

Succede proprio questo a Giovanni, un giovane “straniero” laureando in scienze politiche presso l’Università di Genova, quando accetta il lavoro di educatore. Il “caso” da seguire: Cesare, un bambino autistico. Tra i due inizia un rapporto fatto di silenzi causati da due linguaggi all’apparenza distanti, di sguardi, di paure, di sospetti. Questo rapporto assomiglia a una scala, lunga e impervia: un gradino alla volta, da scalare con fatica, ma diretti alla fiducia, al rispetto, alla comprensione, al legame, all’amicizia. Giovanni non scrive un romanzo, né un racconto. Il suo è uno stile espressivo composto da tanti pensieri legati gli uni agli altri, privo di orpelli e ricco di frasi brevi. In alcuni passaggi è stato come leggere una poesia che è nata dal dolore ma rivolta alla speranza e all’importanza di dare e ricevere. Il protagonista è Cesare, naturalmente, e come lettore non riesci a non sentire l’emozione che Giovanni lascia riaffiorare quando racconta i suoi dubbi, quando si scontra con capricci e silenzi, o quando cerca di adattare al presente il peso dei suoi ricordi d’infanzia. Avverti le sue emozioni quando intuisce le preoccupazioni di una mamma che non riesce a vedere un futuro sereno per suo figlio e quando la relazione d’aiuto diventa uno scambio affettivo travolgente e inaspettato. E poi, ci sono passaggi divertenti e commoventi: mi è sembrato di vederli, lui davanti e Cesare dietro, a bordo della Vespa, sfrecciare tra le vie di Genova; oppure quando vanno in cerca di un bar sul mare per mangiare il solito tramezzino e celebrare la vita. Una vita che va amata, creata e difesa perché è sempre degna di essere vissuta. 

La voce di Maria Teresa è come un’àncora: interviene per spiegare e per ampliare i significati. Di lei conosciamo l’abilità nel tradurre concetti scientifici – non largamente diffusi e spesso complessi – in frasi semplici e in quest’opera la sua capacità si pone in perfetta armonia con la narrazione espressiva di Giovanni. La sua penna analitica ed esperta, infatti, pone domande, propone tesi di risposta, cita studi, aggiunge suggerimenti di natura scientifica, filosofica, olistica ed emotiva.

L’opera letteraria assomiglia a un brano musicale nel quale le due voci si affiancano con armonia ed esprimono le stesse note, pur mantenendo la loro unicità.

L’ultima osservazione la riservo a una citazione di Giovanni che ritengo sia, per la sua forza, la sua intensità e anche il suo coraggio, la più rappresentativa dell’intera opera.


E così iniziava a vivermi”.

 

La presente recensione è stata pubblicata anche sul seguente link:

https://bood.food.blog/2023/04/14/lautismo-visto-da-una-prospettiva-diversa-la-storia-di-successo-di-cesare-di-giovanni-tommasini-maria-teresa-de-donato/ 




“Autismus aus einer anderen Perspektive gesehen – Cesares Erfolgsgeschichte„ - von Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato - Rezension von Valeria Gatti

 “Autismus aus einer anderen Perspektive gesehen – Cesares Erfolgsgeschichte„

von Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato


Rezension von Valeria Gatti




“ - Gehe zu Cesare's, wir werden drei Pizzen zubereiten und bestellen.„

Eine weiße Wand sein Sinfonieorchester. Dirigentenstab in der rechten Hand. Hin und wieder unterbrach er die Richtung, um “diejenigen„, die ihm nicht folgten, heftig zu schimpfen. Ich saß hinter ihm auf seinem Bett und beobachtete ihn. Dieses wunderschöne Kind …„

 

Howard Gardner – amerikanischer Psychologe und Professor, Begründer der Theorie multipler Intelligenzen – argumentiert, dass keine zwei Individuen auf die gleiche Zusammensetzung von Intelligenzen zählen können. Jeder Mensch ist einzigartig und seine Faser besteht aus einer Reihe von unwiederholbaren Faktoren. Wiederum sagt Gardner, dass eines der ersten Talente, die im Menschen auftauchen, das musikalische ist: Denken wir zum Beispiel an den Herzschlag, einen Rhythmus, auf den wir nie freiwillig hören, der aber in uns ist und für unsere Existenz unverzichtbar ist.

Musik ist daher ein Urelement, das für wissenschaftliche, psychologische und anthropologische Studien von erheblicher Bedeutung ist.

Musik ist das Thema, das ich gewählt habe, um Ihnen über das Buch mit dem Titel "Autismus aus einer anderen Perspektive - Cesares Erfolgsgeschichte" von Giovanni Tommasini & Maria Teresa De Donato zu erzählen.

Es waren die Worte der Autoren, die mich überzeugt haben.

Wir sind bereits mitten in der Erzählung, wenn MariaTeresa schreibt:


“Es sollte uns daher nicht überraschen, wenn Musik und andere Kunstformen, obwohl sie Krankheiten nicht an sich heilen, für therapeutische Zwecke verwendet werden können und in größerem Umfang verwendet werden sollten, da sie ein Gefühl von Gesundheit fördern Wohlbefinden in der Lage, die Genesung in Bezug auf die Gesundheit zu erleichtern.„

 

Dem Zitat geht eine Reihe maßgeblicher Veröffentlichungen voraus und folgt darauf, die die Autorin studiert, analysiert und berichtet hat, um ihre Behauptungen zu untermauern.

Giovanni hingegen stellt fest, dass "viele Menschen, die von dieser schrecklichen Pathologie betroffen sind, von allem angezogen werden, was bereits sicher "gerettet" wurde .... wie Zahlen, Daten, Straßenkarten, mechanische Maschinen, die ohne emotionale Anstrengung ein- und ausgeschaltet werden können … Musik, die perfekte mathematisch-emotionale Verbindung”.

 

Mit Musik kann das Leben also aus einer anderen Perspektive betrachtet werden: intensiv, lebendig, aufregend, einzigartig. Nicht nur. Es gibt eine starke gewohnheitsmäßige Komponente, die Vorteile bringt und spart; die Empfindungen und Erfahrungen verstärkt; das bringt Menschen zusammen. Auch und vor allem die Menschen, die sich kennen, respektieren und vertrauen lernen müssen.

Genau das passiert Giovanni, einem jungen “Ausländer„, der Politikwissenschaft an der Universität Genua studiert, als er die Stelle eines Pädagogen annimmt. Der "Fall" zu folgen: Cesare, ein autistisches Kind. Zwischen den beiden beginnt eine Beziehung aus Schweigen, verursacht durch zwei scheinbar weit entfernte Sprachen, aus Blicken, Ängsten, Verdächtigungen. Diese Beziehung gleicht einer Leiter, lang und undurchdringlich: eine Stufe nach der anderen, mühsam zu erklimmen, aber auf Vertrauen, Respekt, Verständnis, Verbundenheit, Freundschaft ausgerichtet. Giovanni schreibt weder einen Roman noch eine Geschichte. Sein ausdrucksstarker Stil besteht aus vielen miteinander verknüpften Gedanken, ohne Schnörkel und voller kurzer Sätze. An manchen Stellen war es, als würde man ein Gedicht lesen, das aus Schmerz geboren wurde, aber auf Hoffnung und die Wichtigkeit des Gebens und Nehmens abzielte. Der Protagonist ist natürlich Cesare, und als Leser kommt man nicht umhin, die Emotionen zu spüren, die Giovanni wieder hochkommen lässt, wenn er seine Zweifel erzählt, wenn er mit Launen und Schweigen kollidiert oder wenn er versucht, das Gewicht seiner Erinnerungen anzupassen bis in die Gegenwart Kindheit. Spüren Sie ihre Emotionen, wenn sie die Sorgen einer Mutter spürt, die keine friedliche Zukunft für ihren Sohn sehen kann, und wenn die helfende Beziehung zu einem überwältigenden und unerwarteten emotionalen Austausch wird. Und dann gibt es amüsante und bewegende Passagen: Ich dachte, ich hätte sie gesehen, ihn vorn und Cesare hinten an Bord der Vespa, wie sie durch die Straßen von Genua flitzen; oder wenn sie nach einer Strandbar suchen, um das übliche Sandwich zu essen und das Leben zu feiern. Ein Leben, das geliebt, geschaffen und verteidigt werden muss, weil es immer lebenswert ist.

Maria Teresas Stimme ist wie ein Anker: Sie greift ein, um die Bedeutungen zu erklären und zu erweitern. Wir kennen ihre Fähigkeit, wissenschaftliche Konzepte – nicht weit verbreitet und oft komplex – in einfache Sätze zu übersetzen, und in dieser Arbeit steht ihre Fähigkeit in perfekter Harmonie mit Giovannis ausdrucksstarker Erzählung. Seine analytische und sachkundige Feder stellt Fragen, schlägt Antworten auf Thesen vor, zitiert Studien, fügt Vorschläge wissenschaftlicher, philosophischer, ganzheitlicher und emotionaler Natur hinzu.

Das literarische Werk gleicht einem Musikstück, in dem sich die beiden Stimmen harmonisch verbinden und die gleichen Töne ausdrücken, wobei sie ihre Einzigartigkeit bewahren.

Die letzte Bemerkung behalte ich mir für ein Zitat von Giovanni vor, das meiner Meinung nach aufgrund seiner Kraft, seiner Intensität und auch seines Mutes das repräsentativste des gesamten Werkes ist.


"Und so fing er an, mich zu leben."





 

 

 

Thursday, May 18, 2023

Aaron Copland + Rodeo

 

(New York, November 14, 1900 - 2 December 1990)


Copland was born in New York in 1900, the fifth son of Jewish immigrants of Lithuanian origin. He approached music when he was already a teenager, attending harmony and counterpoint courses, guided, among others, by Robin Goldmark. In 1921, he crowned his desire to study in France, becoming the first American student of the famous teacher and organist Nadia Boulanger. Thanks to this, he learned to appreciate ancient composers, such as Monteverdi and Bach, and modern, such as Ravel. On the occasion of the Boulanger concerts in the United States, Copland wrote one of his first works, a symphony for organ and orchestra.

In 1924, he returned to America and began a compositional phase influenced by jazz. He composed music for the theater and a piano concert during this period. In 1925, together with 14 emerging and deserving artists, he received the "Guggenheim Fellowship." In these years, he composed music in a more abstract style, drastically changing in the mid-thirties, when he composed music more accessible to a large audience.

With his friend Roger Sessions, he founded the Copland-Sessions Concert, approximately thirty years old, which would later become the American Festival of Contemporary Music festival.
From 1936 to 1946, he composed a series of songs that are to be counted among his most famous compositions: El Salon Mexico, An Outdoor Overture, Billy the Kid, Quiet City, Sonata for Piano, Danzon Cubano, Rodeo, in Lincoln Portrait, Sonata for Violin, Appalachian Spring and the third symphony. This particularly prolific period will be awarded in 1945 the "Pulitzer Prize" for music.

A friend and often mentor of significant music figures, such as Leonard Bernstein, Lukas Foss, and Seiji Ozawa, he was a great supporter of young composers and their works, also as a teacher at the Berkshire Music Festival in Tanglewood.

He was awarded over 30 honorary degrees and Innumerable prizes in his long career.

Unlike many men of his generation, Copland was never tormented by his homosexuality. He accepted himself as homosexual as a young man, and he had lasting relationships with other men throughout his life. He was a lover and, at the same time, mentor of Leonard Bernstein, and also had relations with the dancer Erik Johns and the photographer Victor Kraft.

He knew how to create his own compositional style, outlined and well recognizable, affected by various influences: classical music, contemporary music, and jazz, with a critical, purely American folkloric component.

Copland died in 1990, at 90 years old, from the complications of Alzheimer's disease.

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Buckaroo Holiday - Allegro With Spirit
Corral Nocturne - moderate
Saturday Night Waltz - Slow Waltz
HOE Down - Allegro

The Rodeo ballet was commissioned to the choreographer Agnes de Mille and Aaron Copland from the Russian Ballet of Montecarlo for the 1942-43 season. The ballet is set in the southwest of the United States, where the Saturday afternoon rodeo represents a tradition. In the most remote Ranches, as in shopping centers and cities, cowboys gather to show their ability to use a lasso, riding atterious cattle and marking it. Often, in the most isolated Ranches, the Rodeo is held for a small audience, formed by a small group of work companions, women, and those closest neighbors who have perhaps made about eighty miles to participate. The afternoon show is usually followed by a Saturday night in which it is danced on the Ranch farm. The ballet has as its subject a fundamental theme, which has affected all American women throughout the country's history, from the most remote times of pioneers: how to conquer the ideal man. From the Ballet, Copland then extracted a suite that includes four dances. As already for Billy the Kid, the composer has used several popular themes to musically set the story, drawing them from the Our Singing Country collections by Alan Lomax and Traditional Music of America by Ira Ford. In the first episode, Buckaroo Holiday, the If He'd Be a Buckaroo by bis trade and Sis Joe recur, while in the last, Hoe-Down, the central theme derives from a melody of "Square-Dance" (street dance) entitled BonyParte. The two main songs, Corral Nocturne and the slow Walzer of Saturday Night Waltz, act as a lyrical-sentimental interlude to the two unleashed external panels, whose verve is enhanced by the incinerating orchestration. The first execution was directed on May 28, 1943, by A. Fiedler at the head of the Boston Pops Orchestra.

The fanfare of the common man and the Hoe down ballet were taken up by one of the best-known pianists in the history of rock, Keith Emerson, for his Emerson group, Lake & Palmer. It is said that when Copland was still alive, Emerson presented himself to Copland, being afraid that he would refuse the progressive arrangement He proposed. Still, Emerson showed that he appreciated it.


Aaron Copland + Rodeo

 

(New York, 14 novembre 1900 – 2 dicembre 1990)


Copland nacque a New York nel 1900, quinto figlio di immigrati ebrei di origine lituana. Si avvicinò alla musica quando era già un adolescente, frequentando corsi di armonia e contrappunto, guidati tra gli altri da Robin Goldmark. Nel 1921 coronò il suo desiderio di studiare in Francia, diventando il primo allievo americano della famosa insegnante e organista Nadia Boulanger, grazie alla quale imparò ad apprezzare compositori antichi, come Monteverdi e Bach, e moderni, come Ravel. In occasione dei concerti della Boulanger negli Stati Uniti Copland scrisse uno dei suoi primi lavori, una sinfonia per organo e orchestra.

Nel 1924, tornò in America e cominciò una fase compositiva influenzata dal jazz. In questo periodo compose Music for the Theater e Concerto per Pianoforte. Nel 1925, insieme ad altri 14 artisti emergenti e meritevoli, ricevette il "Guggenheim Fellowship". In questi anni compose musica in uno stile più astratto, per poi avere un drastico cambiamento alla metà degli anni Trenta, quando compose musica più accessibile a un grande pubblico.

Con l'amico Roger Sessions fondò, all'incirca trentenne, la Copland-Sessions Concert, che in seguito si trasformerà in un festival chiamato American Festival of Contemporary Music.
Dal 1936 al 1946 compose una serie di brani che sono da annoverare tra le sue composizioni più famose: El Salon Mexico, An Outdoor Overture, Billy the Kid, Quiet City, Sonata per Pianoforte, Danzon Cubano, Rodeo, A Lincoln Portrait, Sonata per Violino, Appalachian Spring e la Terza Sinfonia. Questo periodo particolarmente prolifico verrà premiato nel 1945 con il "Premio Pulitzer" per la Musica.

Amico e spesso mentore di grandi figure della musica, come Leonard Bernstein, Lukas Foss e Seiji Ozawa, fu un grande sostenitore dei giovani compositori e dei loro lavori, anche come insegnante al Berkshire Music Festival di Tanglewood.
Nella sua lunga carriera fu insignito di oltre 30 lauree onorarie e di innumerovoli premi.

A differenza di molti uomini della sua generazione, Copland non fu mai tormentato dalla propria omosessualità. Si accettò come omosessuale già da giovane e per tutta la vita ebbe rapporti abbastanza duraturi con altri uomini. Fu amante e allo stesso tempo mentore di Leonard Bernstein, ed ebbe relazioni anche con il ballerino Erik Johns e con il fotografo Victor Kraft.

Seppe creare un proprio stile compositivo, delineato e ben riconoscibile, che risentiva di varie influenze: la musica classica, la musica contemporanea e il jazz, con un'importante componente folklorica puramente americana.

Copland morì nel 1990, a 90 anni, per le complicazioni della malattia di Alzheimer.

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Buckaroo Holiday - Allegro con spirito
Corral Nocturne - Moderato
Saturday Night Waltz - Slow Waltz
Hoe Down - Allegro

Il balletto Rodeo fu commissionato alla coreografa Agnes de Mille e ad Aaron Copland dal Ballet Russe di Montecarlo per la stagione 1942-43. Il balletto è ambientato nel Sud-ovest degli Stati Uniti dove il rodeo del sabato pomeriggio rappresenta una tradizione. Nei ranches più lontani come nei centri commerciali e nelle città, i cowboys si riuniscono per mostrare la loro abilità nell'usare il lasso, nel cavalcare, nell'atterrare il bestiame e nel marchiarlo. Spesso, nei ranches più isolati, il rodeo si tiene per un pubblico esiguo, formato da un gruppetto di compagni di lavoro, da donne, e da quei vicini più prossimi che si sono fatti magari un'ottantina di miglia per parteciparvi. Lo spettacolo del pomeriggio è seguito solitamente da un sabato notte in cui si danza nella fattoria del ranch. Il balletto ha come soggetto un tema fondamentale, che ha interessato tutte le donne americane nel corso di tutta la storia del paese, dai più remoti tempi dei pionieri: come conquistare l'uomo ideale. Dal balletto Copland estrasse poi una suite che comprende quattro danze. Come già per Billy the Kid, il compositore ha utilizzato diversi temi popolari per ambientare musicalmente la vicenda, traendoli dalle raccolte Our Singing Country di Alan Lomax e Traditional Music of America di Ira Ford. Nel primo episodio, Buckaroo Holiday, ricorrono If he'd be a buckaroo by bis trade e Sis Joe, mentre nell'ultimo, Hoe-Down, il tema principale deriva da una melodia di "square-dance" (danza di strada) intitolata Bonyparte. I due brani centrali, Corral Nocturne ed il valzer lento di Saturday night waltz fungono da intermezzi lirico-sentimentali ai due scatenati pannelli esterni, la cui verve è esaltata dall'incandescente orchestrazione. La prima esecuzione fu diretta il 28 maggio 1943 da A. Fiedler a capo della Boston Pops Orchestra.

La Fanfara dell'uomo comune e il balletto Hoe Down furono ripresi da uno dei pianisti più noti della storia del rock, Keith Emerson, per il suo gruppo Emerson, Lake & Palmer. Si narra che, quando Copland era ancora vivo, Emerson si presentò da Copland avendo paura che rifiutasse l'arrangiamento progressive da lui proposto, ma egli dimostrò di averlo apprezzato.

Aaron Copland + Rodeo

 

(New York, 14. November 1900 - 2. Dezember 1990)


Copland wurde 1900 in New York geboren, fünfter Sohn jüdischer Einwanderer litauischer Herkunft. Er näherte sich Musik, als er bereits ein Teenager war und an Harmonie und Kontrapunktkursen teilnahm und unter anderem von Robin Goldmark geführt wurde. 1921 krönte er seinen Wunsch, in Frankreich zu studieren, und wurde der erste amerikanische Schüler des berühmten Lehrers und Organisten Nadia Boulanger, dank der er lernte, alte Komponisten wie Monteverdi und Bach und Modern als Ravel zu schätzen. Anlässlich der Boulanger -Konzerte in den Vereinigten Staaten schrieb Copland eines seiner ersten Werke, eine Symphonie für Orgel und Orchester.

1924 kehrte er nach Amerika zurück und begann eine von Jazz beeinflusste kompositorische Phase. In dieser Zeit komponierte er Musik für das Theater und ein Klavierkonzert. Im Jahr 1925 erhielt er zusammen mit 14 aufstrebenden und verdienten Künstlern das "Guggenheim Fellowship". In diesen Jahren komponierte er Musik in einem abstrakteren Stil und hatte dann Mitte der dreißiger Zeit einen drastischen Wandel, als er Musik für ein großes Publikum komponierte.

Mit seinem Freund Roger Sessions, der ungefähr dreißig Jahre alt war, wurde das Copland-Session-Konzert, das später zu einem Festival namens American Festival of Contemporary Music wird.
Von 1936 bis 1946 komponierte er eine Reihe von Liedern, die zu seinen berühmtesten Kompositionen gezählt werden sollen: El Salon Mexico, eine Outdoor -Ouvertüre, Billy the Kid, Quiet City, Sonate für Klavier, Danzon Cubano, Rodeo, in Lincoln Portrait, Sonata, Sonata Für Geige, Appalachian Spring und die dritte Symphonie. Diese besonders produktive Zeit wird 1945 mit dem "Pulitzer -Preis" für Musik vergeben.

Der Freund und oft Mentor großer Musikfiguren wie Leonard Bernstein, Lukas Foss und Seiji Ozawa war ein großartiger Unterstützer junger Komponisten und ihrer Werke, ebenfalls als Lehrer am Berkshire Music Festival in Tanglewood.
In seiner langen Karriere erhielt er über 30 Ehren Abschlüsse und unzählige -Preise.

Im Gegensatz zu vielen Männern seiner Generation wurde Copland nie von seiner Homosexualität gequält. Er akzeptierte bereits als junger Mann als homosexuell und hatte in seinem Leben ziemlich dauerhafte Beziehungen zu anderen Männern. Er war ein Liebhaber und gleichzeitig Mentor von Leonard Bernstein und hatte auch Beziehungen zum Tänzer Erik Johns und zum Fotografen Victor Kraft.

Er wusste, wie man seinen eigenen kompositorischen Stil kreiert, der skizziert und gut erkennbar ist, was von verschiedenen Einflüssen beeinflusst wurde: klassische Musik, zeitgenössische Musik und Jazz, mit einer wichtigen rein amerikanischen Folklor -Komponente.

Copland starb 1990 im Alter von 90 Jahren an den Komplikationen der Alzheimer -Krankheit.

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Buckaroo Holiday - Allegro mit Geist
Corral Nocturne - moderat
Samstagabend Walzer - langsamer Walzer
Hacke unten - Allegro

Das Rodeo-Ballett wurde für die Saison 1942/43 an den Choreografen Agnes de Mille und Aaron Copland aus dem russischen Ballett von Montecarlo in Auftrag gegeben. Das Ballett befindet sich im Südwesten der Vereinigten Staaten, wo das Rodeo am Samstagnachmittag eine Tradition darstellt. In den fernen Ranches wie in Einkaufszentren und Städten versammeln sich Cowboys, um ihre Fähigkeit zu zeigen, Lasso zu nutzen, zu reiten, ein atteriöses Vieh zu reiten und zu markieren. In den isoliertesten Ranches wird das Rodeo oft für ein kleines Publikum abgehalten, das von einer kleinen Gruppe von Arbeitskräften, von Frauen und den engsten Nachbarn gegründet wird, die vielleicht ungefähr achtzig Meilen zur Teilnahme gemacht haben. Auf der Nachmittagshow folgt normalerweise ein Samstagabend, in dem sie auf der Ranchfarm tanzt. Das Ballett hat als Subjekt ein grundlegendes Thema, das alle amerikanischen Frauen in der gesamten Geschichte des Landes aus den abgelegensten Zeiten der Pioniere beeinflusst hat: wie man den idealen Mann erobert. Aus dem Ballett extrahierte Copland dann eine Suite mit vier Tänzen. Wie bereits für Billy the Kid hat der Komponist mehrere beliebte Themen verwendet, um die Geschichte musikalisch zu setzen und sie aus den unseren Gesang Country Collections von Alan Lomax und der traditionellen Musik von Amerika von Ira Ford zu ziehen. In der ersten Folge, Buckaroo Holiday, das er ein Buckaroo von seinem Handel und Sis Joe Recur wäre, während im letzten Hoe-Down das Hauptthema aus einer Melodie von "Square-Dance" (Street Dance) Titel Bonyparte stammt. Die beiden zentralen Songs Corral Nocturne und der Slow Walzer von Saturday Night Waltz fungieren als lyrisch-zielgerichtete Zwischenspiele zu den beiden entfesselten externen Panels, deren Schwung durch die Verbrennungsorchestrierung verbessert wird. Die erste Hinrichtung wurde am 28. Mai 1943 von A. Fiedler an der Spitze des Boston Pops Orchestra geleitet.

Die Fanfare of the Common Man und das Hacke Down Ballet wurden von einem der bekanntesten Pianisten in der Geschichte von Rock, Keith Emerson, für seine Emerson -Gruppe Lake & Palmer aufgenommen. Es wird gesagt, dass sich Emerson, als Copland noch lebte schlug er vor, aber er zeigte, dass er ihn geschätzt hatte.

Thursday, May 4, 2023

Agnes Caroline Thaarup Obel + Aventine, 2012

  

(Gentofte, 28 October 1980)


Born in Copenhagen, she studied at the University of Roskilde but lived in Berlin. She learned to play the plan at a young age. Her mother played Chopin and Bartók on the piano. Her first album Philharmonics, released on October 4, 2010, was recognized in Denmark five times platinum. In addition, the artist was awarded the Radio'2 P3 Gold Award for the "Talent" category, while the song Riverside won the Robert Prize as "Best original song" for Thomas Vinterberg's submarine film. In Italy, the song Riverside will be chosen as the initial soundtrack for the television series "I will look for You" in 2020. The disc achieved excellent success also in France (platinum), the Netherlands (Golden Disco), Belgium (disc platinum), and most of Europe. Agnes then undertook a tour where she played with Am Kloot and Jonsi; She also played at the Berlin Film Festival, the SXSW in the United States, and Canadian Music Fest in Canada. In February 2011, Pias Recordings published a Deluxe version of Philharmonics containing five additional tracks. In November, Agnes won five prizes at the Danish Music Awards.

In April 2012, she began to record her second album in Berlin, and on June 30, the release of Aventine was definitively announced. The disc's title refers to the Aventine, one of the hills of Rome. This work also had excellent success in Denmark (#1), the Netherlands (#5), Belgium (#1), and France (#2).

In 2016 three years after the latest studio work, the Danish composer released a new album entitled "Citizen of Glass," in which she experiences new sounds thanks to the introduction of tools such as Celesta, Trautonium, electronics, and more substantial rhythms, which accompany piano and string section. The album is welcomed by critics and presented with a European tour. In addition, the song "Familiar," taken from the album "Citizen of Glass," becomes the soundtrack of the TV series "Cardinal" and is also included in the soundtrack of the German TV series "Dark."

In 2013, three years after the release of the debut album, Aventine arrived, an album with certainly less gloomy and austere sounds but more delicate and enchanted. Agnes Obel herself says that she had started delivering the profile of her new work already during the tour of the previous one, with a particular focus on the cello and other rope tools, which are, in fact, the protagonists of Aventine, whose title pays homage to The hill Aventino of Rome.

Agnes Obel says he recorded with all the very close tools among them, as close as the microphones were, in a small room that allowed her to have a rare sound. Despite elements of originality, Aventine remains quite similar, in the atmospheres, to the predecessor Philharmonics. It is undoubtedly a valid job, which is more appreciated if you don't know Philharmonics. The second work of Agnes Obel has unique and original songs (such as The Curse, Dorian, Fuel to Fire, and the instrumental Tokka) but also contains songs a little centered.

Even Aventine, the title track, is a piece to be considered because it is explosive but, simultaneously, a magical song, constantly well enriched by the violin notes. All these songs constitute the first part of the album, and from here, it follows that the real weak point of Aventine is its second part, containing not ugly but not excellent songs which "do the homework." In short, Aventine is undoubtedly not an album to be thrown away, but it may lay too much on the success of Philharmonics, of which it constitutes a sort in a row, whose novelty is the strings, that a change of course.





Agnes Caroline Thaarup Obel + Aventine, 2012

 

(Gentofte, 28 Ottobre 1980)


Nata a Copenaghen, ha studiato presso l'Università di Roskilde, ma vive a Berlino. Impara a suonare il piano in giovane età. Sua madre suonava Chopin e Bartók al pianoforte. Il suo primo album Philharmonics, uscito il 4 ottobre 2010, è stato riconosciuto in Danimarca cinque volte disco di platino. Inoltre l'artista si è aggiudicata il premio Radio'2 P3 Gold Award per la categoria "Talento", mentre il brano Riverside vince il Premio Robert come "miglior canzone originale" per il film Submarino di Thomas Vinterberg. In Italia il brano Riverside verrà scelto come colonna sonora iniziale per la serie televisiva "Io ti cercherò" nel 2020. Il disco ottiene un ottimo successo anche in Francia (disco di platino), Paesi Bassi (disco d'oro), Belgio (disco di platino) e in buona parte d'Europa. Agnes intraprende quindi un tour in cui suona con I Am Kloot e Jonsi; suona anche al Festival di Berlino, al SXSW negli Stati Uniti ed al Canadian Music Fest in Canada. Nel febbraio 2011 la PIAS Recordings pubblica una versione deluxe di Philharmonics contenente cinque tracce aggiuntive. Nel mese di novembre Agnes vince cinque premi ai Danish Music Awards.

Nell'aprile 2012 inizia a registrare il suo secondo disco a Berlino ed il 30 giugno seguente viene annunciata definitivamente l'uscita di Aventine. Il titolo del disco è un riferimento all'Aventino, uno dei colli di Roma. Anche questo lavoro ha avuto un ottimo successo in Danimarca (#1), Paesi Bassi (#5), Belgio (#1) e Francia (#2).

Nel 2016 a tre anni di distanza dall'ultimo lavoro in studio, la compositrice danese pubblica un nuovo album intitolato "Citizen of Glass" nel quale sperimenta nuovi suoni grazie all'introduzione di strumenti come Celesta, Trautonium, elettronica e ritmiche più consistenti, che accompagnano pianoforte e sezione d'archi. L'album viene accolto positivamente dalla critica e viene presentato con un tour in tutta Europa. Inoltre, un suo brano "Familiar", tratto dall'album "Citizen of Glass", diventa la colonna sonora della serie TV "Cardinal", ed è anche inserito nella colonna sonora della serie TV tedesca "Dark".

Nel 2013, tre anni dopo l’uscita dell’album di debutto, arriva Aventine, un album dalle sonorità sicuramente meno cupe e austere, ma più delicate e incantate. La stessa Agnes Obel racconta che aveva iniziato a delirare il profilo del suo nuovo lavoro già durante il tour di quello precedente, con un particolare focus sul violoncello e sugli altri strumenti a corda, che in effetti sono i protagonisti di Aventine, il cui titolo omaggia il colle Aventino di Roma. 

Agnes Obel dice di aver registrato con tutti gli strumenti vicinissimi tra di loro, come vicinissimi erano i microfoni, in una piccola stanza che ha permesso di avere un suono rado. Pur con elementi di originalità, Aventine si mantiene abbastanza simile, nelle atmosfere, al predecessore Philarmonics. È un lavoro certamente valido, che piace però più se non si conosce Philarmonics. Il secondo lavoro di Agnes Obel ha sì brani unici e originali (come The Curse, Dorian, Fuel To Fire e lo strumentale Tokka) ma contiene anche dei brani forse un po’ poco centrati. 

Anche Aventine, la title track, è un brano da tenere in considerazione, perché è un brano esplosivo ma al contempo magico, sempre ben arricchito dalle note di violino. Tutti questi brani costituiscono la prima parte dell’album, e da qui consegue che il vero punto debole di Aventine è la sua seconda parte, contenente brani non brutti, ma non eccelsi, che si limitano a “fare i compitini”.  Insomma, Aventine non è certamente un album da buttare, ma forse sembra adagiarsi troppo sul successo di Philarmonics di cui costituisce una sorta di seguito, la cui novità sono gli archi, che un cambio di rotta.

Agnes Caroline Thaarup Obel + Aventine, 2012


(Gentofte, 28. Oktober 1980)


Geboren in Kopenhagen, studierte sie an der Universität von Roskilde, lebt aber in Berlin. Lernte den Plan in jungen Jahren zu spielen. Ihre Mutter spielte Chopin und Bartók am Klavier. Ihr erstes Album Philharmonics, das am 4. Oktober 2010 veröffentlicht wurde, wurde fünfmal Platin in Dänemark anerkannt. Darüber hinaus erhielt die Künstlerin den Radio'2 P3 Gold Award für die Kategorie "Talent", während der Song Riverside den Robert -Preis als "Best Original Song" für Thomas Vinterbergs U -Boot -Film gewinnt. In Italien wird der Song Riverside im Jahr 2020 als anfänglicher Soundtrack für die Fernsehserie "I WILL SOODE YOU" ausgewählt. Die CD erzielt auch in Frankreich (Platinum), den Niederlanden (Golden Disco), Belgien (Platinum) hervorragenden Erfolg (Disc Platinum). und in den meisten Europa. Agnes unternimmt dann eine Tour, auf der sie mit Am Kloot und Jonsi spielt. Sie spielt auch beim Berlin Film Festival am SXSW in den USA und in Kanada. Im Februar 2011 veröffentlichte Pias Recordings eine Deluxe -Version von Philharmonics mit fünf zusätzlichen Tracks. Im November gewinnt Agnes fünf Preise für die dänischen Musikpreise.

Im April 2012 begann sie, ihre zweites Album in Berlin aufzunehmen, und am 30. Juni wurde die Veröffentlichung von Aventine definitiv angekündigt. Der Titel der Scheibe ist ein Hinweis auf den Aventin, einen der Hügel Roms. Diese Arbeit hatte auch einen hervorragenden Erfolg in Dänemark (Nr. 1), den Niederlanden (Nr. 5), Belgien (Nr. 1) und Frankreich (Nr. 2).

Im Jahr 2016 veröffentlichte die dänische Komponistin drei Jahre nach der neuesten Studioarbeit ein neues Album mit dem Titel "Citizen of Glass", in dem sie dank der Einführung von Werkzeugen wie Celesta, Trautonium, Elektronik und wesentlicheren Rhythmen, die Piano begleiten, neue Sounds und String -Abschnitt  erlebt. Das Album wird von Kritikern begrüßt und in ganz Europa mit einer Tour präsentiert. Darüber hinaus wird ein Song "Vertraut", das aus dem Album "Citizen of Glass" stammt, zum Soundtrack der TV -Serie "Cardinal" und ist auch im Soundtrack der deutschen Fernsehserie "Dark" enthalten.

2013, drei Jahre nach der Veröffentlichung des Debütalbums Aventine Ankunft, ein Album mit sicherlich weniger düsteren und strengen Klängen, aber zarter und verzauberter. Agnes Obel selbst sagt, dass sie bereits während der Vorgängerreise mit einem besonderen Schwerpunkt auf das Cello und andere Seilwerkzeuge, die tatsächlich die Protagonisten von Aventin sind, mit einem besonderen Schwerpunkt auf das Cello- und andere Seilwerkzeuge begonnen hatte, deren Titel eine Hommage an die Protagonisten von Aventin, die eine Hommage an andere Seiltools haben. Der Hügel Aventino von Rom.

Agnes Obelel sagt, sie habe mit all den sehr engen Werkzeugen unter ihnen aufgenommen, da die Mikrofone sehr eng in einem kleinen Raum waren, der einen seltenen Geräusch haben durfte. Trotz Elementen der Originalität bleibt Aventine in den Atmosphären der Vorgänger Philarmonik ziemlich ähnlich. Es ist sicherlich ein gültiger Job, der jedoch mehr mag, wenn Sie die Philarmonik nicht kennen. Das zweite Werk von Agnes Obel hat so einzigartige und originelle Songs (wie der Fluch, Dorian, Treibstoff für das Feuer und das Instrumentaltokka), enthält aber auch Songs, die vielleicht ein wenig zentriert sind.

Sogar Aventine, der Titeltrack, ist ein Stück, das berücksichtigt werden muss, da es sich um einen explosiven, aber gleichzeitig magischen Song handelt, der immer gut bereichert durch die Geigennotizen. Alle diese Songs bilden den ersten Teil des Albums, und von hier aus folgt, dass der wahre Schwachpunkt von Aventin sein zweiter Teil und nicht hässliche ist, aber nicht ausgezeichnete Songs enthält, die einfach "die Hausaufgaben machen". Kurz gesagt, Aventine ist sicherlich kein Album, das weggeworfen werden soll, aber vielleicht scheint es zu viel über den Erfolg der Philarmonik zu stehen, von dem es eine Art in einer Reihe darstellt, deren Neuheit die Saiten sind, die natürlich eine Veränderung.

 

Wednesday, May 3, 2023

YAO – Novel by Fiori Picco - Review by Maria Teresa De Donato

 YAO – Novel by Fiori Picco

Review by Maria Teresa De Donato



 

Yunnan, China: A young girl who has just graduated from her country with a degree in Chinese Language and Literature arrives in the city of Kunming, where she will stay for eight years and teach European Culture at the Department of Tourism of the Yunnan Normal University, as well as work as an Anthropological and Historical Researcher, alongside her colleague, Prof. Shen Lianzong.

This girl's name is Fiori Picco, the Author of this novel. In China, however, she will be affectionately renamed "Xuelian," or "the lotus of the snows," a flower which, as she will explain to me later, "grows on the peaks of the Himalayas, is sacred to Buddhist monks, and is similar to our Edelweiss. Some of its meanings indicate purity, resilience, and tenacity.

Xuelian will play a primary role in the story reported in this novel of hers as well as in the participation in the project Prof. Lianzong, Professor of Anthropology at the Institute of Ethnic Minorities of Kunming, will be entrusted to her and which will allow a definitive turning point in documenting the real existence of Li Tangmei considered an "emblematic figure, a heroine who marked her generation in an era of pomp, wealth and splendor." (p. 8)

Although Fiori Picco is the Author, she will not be the protagonist of this literary work.

While having lunch, more or less regularly, with her colleague at the Old Happy Fish restaurant, Xuelian meets Yang Sen, a boy of the Yao ethnic group with whom she will not only make friends but will also embark on a journey to his native land by participating in a historical research project Prof. Lianzong will entrust both of them with. This experience will prove to be a significant milestone for Xuelian in her capacity as Anthropologist. It will constitute a unique opportunity in the life of Yang Sen, who will find himself, in a completely unexpected way, also covering the role of Historical Researcher for the entire project duration.

Yunnan, a province located in southwest China, boasts a strong presence of ethnic minorities, including the Yao. Xuelian and Prof. Shen "were collaborating on a research project on Yao culture and history." (pp. 11, 12)

Yang Sen was born and raised in a village called Dragon's Tail and was a Yao of the Landian tribe (p. 13). As he will explain to the two women, he fled one night from his village in search of a better life that could make him grow and improve and offer him personal and professional opportunities he could never have had, had he stayed in Dragon's Tail.

The final push to leave those places had been given to him by the fear, or perhaps even by the awareness that he probably would not have been able to pass the initiation ceremonies, which included four very tough tests, to which all males of the village had to undergo before the completion of eighteen years of age. Failing even one of those tests would have meant being eternally ridiculed by his fellow villagers and being isolated and deprived of the possibility of marrying a girl from that village.

Therefore, the choice had been between facing the initiation rite with the four tests hoping that all would go well, and being accepted by the community as a mature and fearless man, or abandoning the village forever, including his family.

When Yang Sen left Dragon's Tail, by his admission, he was "a young man, unattractive, frail, shy and with an old man's mouth." (p. 15) Since he was a child, however, he had proved to be responsible, reliable, and a hard worker, working alongside his mother in her tailoring business once his father fell ill, demonstrating that he was not only highly creative but also had an innate talent that would later pave the way for success. Yang Sen also carefully observed "the three fundamental principles that had been instilled in him since his birth as a man of the Landian tribe" (p. 16), namely sacrifice, renunciation, and saving.

Despite the many limitations that Yang Sen feels he has, this boy also shows excellent maturity and strong moral ethics. His humility and simplicity went along with a profound awareness of his dignity as a human being and of belonging to the Yao ethnic group, a source of pride for him but also a reason for reflection.

"I realized that our origins are just like the roots of the great sacred tree of the forest: deep and rooted in the ground…"... "My greatest fear was people's judgment, combined with the fear of the unknown and not being able to survive." (p. 9)

However, despite his misgivings and fears, Yang Sen feels that life in the Dragon's Tail village, the initiation rituals to prove one's masculinity and be considered a ‘real man,’ and a mentality and lifestyle he perceives as restrictive are not for him.  There is a whole world to discover beyond those valleys, mountains, forests, panoramas, and breathtaking sunrises and sunsets he has been surrounded by since birth.  While recognizing their charm and value, above all sentimental, he is fully aware that they are no longer enough for him.

Making friends with Chuga, Xuelian, and Prof. Shen, who will become role models and instill greater confidence in his potential by increasing his self-esteem and helping him to overcome his initial fears of not being up to… , will allow Yang Sen to take flight: "The discovery of the precious manuscript changed my life forever.  From then on, I no longer feared proceeding with awareness on my path.  With a little perseverance and character, I, too, could have achieved the goals I had set for myself." (p. 267)

Yang Sen and his culture are, in fact, both protagonists of this literary work, as one is a projection of the other and vice versa.  The two merge into a whole rich in aspects that often fascinate, others make us reflect, and others still amaze us.

Yang Sen's comment summarizes the main lesson that emerges from this: "In reality, human beings are nothing more than shaded flowers inside an enormous cosmic kaleidoscope.  The world, the universe, space, and karma itself are in continuous, perpetual change." (p. 271)

Yao is a novel written in a simple and fluid style in which its Author, Fiori Picco, has transcribed her personal experience and that of Yang Sen, through which the reader can get to know the Yao ethnic group.

It is a book as rich in culture as it is in 'poetry': it is a hymn to a remote and equally ancient civilization which, regardless of what we Westerners especially can understand, must be safeguarded and treasured as a World Heritage Site.

Fiori Picco deserves great credit for having made it known to us, having perceived its most profound essence, and having managed to transmit it to us in its most authentic form.

A book that reflects great humanity, empathy, and depth of thought and whose reading I recommend to everyone.

 



YAO – Romanzo di Fiori Picco - Recensione di Maria Teresa De Donato

 YAO – Romanzo di Fiori Picco

Recensione di Maria Teresa De Donato


 

Yunnan, Cina: una giovane ragazza appena laureatasi nel suo Paese in Lingua e Letteratura Cinese arriva nella città di Kunming dove resterà per otto anni ed insegnerà Cultura Europea presso il Dipartimento del Turismo della Yunnan Normal University, oltre a lavorare come Ricercatrice Antropologica e Storica, affiancando la sua collega, Prof.ssa Shen Lianzong.

Il nome di questa ragazza è Fiori Picco, Autrice di questo romanzo. In Cina, tuttavia, verrà affettuosamente ribattezzata “Xuelian”, ovvero “il loto delle nevi”, un fiore che, come lei stessa mi spiegherà, “cresce sulle vette dell’Himalaya, è sacro ai monaci buddisti, ed è simile alla nostra Edelweiss o stella alpina.  Il suo significato, tra i molteplici che ha, indica purezza, resilienza e tenacia.”

Xuelian rivestirà un ruolo primario nella storia riportata in questo suo romanzo così come nella partecipazione al progetto che le affiderà la Prof.ssa Lianzong, Docente di Antropologia all’Istituto di Minoranze Etniche di Kunming, e che consentirà una svolta definitiva nel documentare la reale esistenza di Li Tangmei considerata una “figura emblematica, un’eroina che segnò la sua generazione in un’epoca di fasto, ricchezza e splendore”. (p. 8)

Malgrado Fiori Picco ne sia l’Autrice, non sarà, tuttavia, la protagonista di questa sua opera letteraria.

Andando a pranzare più o meno regolarmente con la sua collega al ristorante Il Vecchio Pesce Felice, Xuelian incontrerà Yang Sen, un ragazzo di etnia Yao con cui non solo stringerà amicizia, ma intraprenderà un viaggio nella sua terra nativa partecipando ad un progetto di ricerca storica che verrà affidato ad entrambi dalla stessa Prof.ssa Lianzong.  Questa esperienza si rivelerà un importantissimo traguardo per Xuelian nelle sue vesti di Antropologa e costituirà un’occasione unica nella vita dello stesso Yang Sen che si ritroverà, in maniera del tutto inaspettata, a ricoprire anche lui il ruolo, per tutta la durata del progetto, di Ricercatore Storico.

Lo Yunnan, provincia situata a Sud-ovest della Cina, vanta una forte presenza di minoranze etniche, tra cui quella Yao. Xuelian e la Prof.ssa Shen “stavano collaborando a un progetto di ricerca sulla cultura e la storia degli Yao.” (pp. 11, 12)

Yang Sen era nato e cresciuto in un villaggio chiamato Coda di Drago ed era uno Yao della tribù di Landian (p. 13).  Come spiegherà alle due donne, era fuggito durante una notte dal suo villaggio alla ricerca di una vita migliore, che potesse farlo crescere, migliorare ed offrirgli opportunità, personali e professionali, che mai avrebbe potuto avere se fosse rimasto a Coda di Drago.

La spinta definitiva a lasciare quei luoghi gliel’aveva offerta il timore, o forse persino la consapevolezza, che probabilmente non sarebbe riuscito a superare le cerimonie di iniziazione, che includevano quattro durissime prove, a cui tutti i maschi del villaggio dovevano sottoporsi entro il compimento del diciottesimo anno di età.  Fallire anche una sola di quelle prove avrebbe significato l’essere eternamente ridicolizzato dai suoi compaesani, ma anche, e soprattutto, venire isolato e deprivato della possibilità di sposare una ragazza del villaggio.

La scelta, quindi, era stata tra affrontare il rito di iniziazione con le quattro prove nella speranza che tutte andassero bene e venir, quindi, accettato dalla comunità come un uomo maturo e valoroso, oppure abbandonare per sempre il villaggio, inclusa la sua famiglia.

Quando Yang Sen aveva lasciato Coda di Drago, per sua stessa ammissione, era “un giovane uomo, per nulla attraente, gracile, timido e con una bocca da vecchio.” (p. 15) Sin da bambino, tuttavia, aveva dimostrato di essere responsabile, affidabile ed un grande lavoratore, affiancando, una volta ammalatosi suo padre, sua madre nella sua attività di sartoria, dimostrando di avere non solo una grande fantasia, ma un innato talento che più tardi gli avrebbe aperto la strada per il successo. Yang Sen osservava anche scrupolosamente “i tre principi fondamentali che gli erano stati inculcati sin dalla nascita quale uomo della tribù di Landien” (p. 16), ossia sacrificio, rinuncia e risparmio. 

Malgrado i molti limiti che Yang Sen sente di avere, questo ragazzo mostra anche una grande maturità e spiccate doti di etica morale.  La sua umiltà e semplicità affiancano una profonda consapevolezza della propria dignità quale essere umano e dell’ appartenenza all’etnia Yao, per lui motivo di orgoglio ma anche di riflessione.

“Realizzai che le origini sono proprio come le radici del grande albero sacro della foresta: profonde e radicate al suolo...” ... “Il mio più grande timore era il giudizio della gente, unito alla paura dell’ignoto e del non riuscire a sopravvivere.” (p. 9)

Tuttavia, malgrado le sue perplessità ed i suoi timori, Yang Sen sente che la vita nel villaggio Coda di Drago, i rituali di iniziazione per dimostrare la propria virilità ed essere considerato ‘un vero uomo’ ed una mentalità ed uno stile di vita che lui percepisce come restrittivi non fanno per lui.  C’è tutto un mondo da scoprire oltre quelle vallate, quelle montagne, quelle foreste, quei panorami, quelle albe e quei tramonti mozzafiato da cui è stato circondato sin dalla nascita.  Pur riconoscendone il fascino ed il valore, soprattutto affettivo, è pienamente cosciente che non gli bastano più.

Lo stringere amicizia con Chuga, Xuelian e con la Prof.ssa Shen, che diventeranno modelli comportamentali e gli infonderanno maggiore confidenza nel suo potenziale facendo aumentare la sua autostima ed aiutandolo a superare i suoi timori iniziali di non essere all’altezza di..., consentiranno a Yang Sen di spiccare il volo: “Il ritrovamento del prezioso manoscritto mi cambiò per sempre la vita.  Da quel momento in poi non ebbi più alcun timore di procedere con consapevolezza per la mia strada... anch’io, con un po’ di costanza e carattere, avrei potuto raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissato.” (p. 267)

Yang Sen e la sua cultura sono, di fatto, entrambi protagonisti di quest’opera letteraria in quanto l’uno è proiezione dell’altra e viceversa.  I due si fondono in un insieme ricco di aspetti che spesso affascinano, altre fanno riflettere, ed altre ancora stupiscono.

La lezione principale che se ne ricava è sintetizzata dal commento di Yang Sen: “In realtà gli esseri umani non sono altro che fiori sfumati all’interno di un enorme caleidoscopio cosmico.  Il mondo, l’universo, lo spazio e il karma stesso sono in continuo, perenne mutamento.” (p. 271)

Yao è un romanzo scritto in uno stile semplice e fluido in cui l’Autrice, Fiori Picco, ha trascritto non solo la sua personale esperienza, ma anche quella di Yang Sen, attraverso cui il lettore ha la possibilità di conoscere l’etnia Yao.

È un libro ricco tanto di cultura quanto di ‘poesia’: è un inno ad una civiltà remota ed altrettanto antica che, a prescindere da quanto soprattutto noi occidentali possiamo capire, va salvaguardata e tesoreggiata quale Patrimonio dell’Umanità.

A Fiori Picco va il grande merito non solo di avercela fatta conoscere, ma di averne percepito l’essenza più profonda ed essere riuscita a trasmettercela nella forma più autentica.

Un libro che rispecchia una grande umanità, empatia e profondità di pensiero e la cui lettura consiglio a tutti.