Showing posts with label Bertoni Editore. Show all posts
Showing posts with label Bertoni Editore. Show all posts

Monday, January 22, 2024

Il vento tra le foglie - di Elisabetta Fioritti - Recensione di Maria Teresa De Donato

 Il vento tra le foglie - di Elisabetta Fioritti

 

Recensione di Maria Teresa De Donato

 



Avendo avuto l’opportunità di leggere e recensire i suoi due romanzi L’odore dei giorni (E. Fioritti, 2016, Teke Editore) e Vite convergenti (E. Fioritti, 2021, Bertoni Editore), mi ero già resa conto della notevole sensibilità ed empatia di Elisabetta Fioritti, del suo atteggiamento positivo nei confronti della Vita, della sua grande capacità di amare. 

Ne Il vento tra le foglie, Elisabetta raggiunge, tuttavia, nuove altezze e profondità.  Se, infatti, lo stile narrativo dei romanzi era vincolato a regole grammaticali e sintattiche tali barriere vengono superate nell’edizione poetica i cui versi, liberi da ogni vincolo strutturale e di espressione, permettono all’Autrice sia il volo pindarico sia la totale immersione negli abissi della propria anima.

Con questa raccolta Elisabetta esce, quindi, allo scoperto: si mostra a nudo al suo interlocutore rivelando candidamente, a cuore aperto ed in maniera completamente disinibita, la propria vulnerabilità di donna, di moglie, di madre, di figlia, e soprattutto di Essere Umano, le proprie incertezze, i propri timori, le domande a cui non riesce a dare una risposta, la sua angoscia esistenziale e al tempo stesso i suoi valori, la sua gioia di vivere e la sua speranza in un Mondo migliore.

Alcune domande le assillano la mente. Sono domande che, probabilmente, a causa del suo animo sensibile e della sua profondità di pensiero, si è sempre posta. Tuttavia, ora, con l’avanzare del tempo ed il conseguente aumento della maturità e della consapevolezza, queste domande acquistano nuovi significati rendendola ansiosa di trovare delle risposte adeguate.  Il tempo della spensieratezza, dell’allegria, e della ‘insostenibile leggerezza dell’essere’ è svanito e ha lasciato il posto a quella che spesso appare come la cruda realtà dei nostri giorni mentre continua a meditare sul senso della Vita:

 

                   Cosa resta poi

                   ...

                   dopo il frastuono,

                   dopo le parole,

                   quelle giuste e quelle sbagliate.

                   ...

                   Cosa resta di notte

                   [quando] ...

                   ... le incertezze

                   hanno spento ogni luce.

                   Se non tenerci per mano. (Fioritti, 2023, p. 11)

 

                  

                   Cosa siamo noi

                   dopo tutto questo tempo

                   ...

                   Resistiamo

                   Alla storia che corre

                   E ci travolge. (p. 16)

 

 

                   ...

                   ma questo nostro sentirsi

                   dove andrà

                   quando tutto sarà concluso

                   quando l’abisso coprirà

                   la terra

                   e svaniranno

                   il sole la neve il mare il vento

                   le stelle? (p. 23)

 

L’amore, gli affetti e la fede vengono in aiuto e la sostengono nei momenti di incertezza, di paura, quando il Vuoto sembra attanagliarla.  La Fede, pur essendo un valido e, spesso, insostituibile strumento di supporto durante le tempeste e le avversità che la Vita presenta, non riesce a prevenire i momenti di smarrimento e di abbattimento per il Tempo che avanza inesorabilmente e non fornisce neanche risposte adeguate al perché delle circostanze drammatiche cui l’Umanità tutta assiste impotente ed affranta:

 

                   ...

                   Mai più tuoni di bombe

                   a sconvolgere sonni

                   innocenti.

                   ...

                   Oggi ogni uomo è

                   affrancato

                   da una pagina nera di storia.

                   ...

                   Ogni casa ricostruisce

                   l’utopia della pace.

                   ...

                   per dimenticare

                   la follia perversa del male.  (p. 21)

 

         

                   Come parlare d’amore

                   se dinanzi agli occhi

                   ho l’orrore di morti innocenti

                   bambini affamati

                   angeli imprigionati

                   donne umiliate e offese

                   vecchi dimenticati  (p. 21)

                   ...

 

La speranza e la fede in un Mondo migliore restano comunque vivi fungendo, in qualche modo, da salvagente in un mare aperto e burrascoso:

                  

                   Perdermi

                   In questo cielo sconfinato

                   al di là del tempo

                   ...

                   Verso un mondo che

                   attraverso il buio

                   rinasce vivo.

                   Ed io con lui. (p. 22)

 

                  

                   ...

                   via dai vuoti dai silenzi

                   di una primavera che rinasce.

                   Dentro amori nuovi

                   e bimbi appena nati.

                   ...

                   Mare che scorri...

                   ...

                   E sulla scia d’oro

                   ...

                   dipingi la tumultuosa danza

                   dell’anima smarrita. (p. 25)

 

L’altalenarsi delle stagioni e dei rispettivi paesaggi e colori è accompagnato dai ricordi e conseguenti stati d’animo ad essi associati.  Il mare, ma anche la terra, soprattutto quella di Puglia, con il suo cielo azzurro e il caldo sole d’estate rallegrano il cuore dell’Autrice grazie alle memorie della sua spensierata infanzia e adoloscenza e dell’amore della sua famiglia di origine.

Mentre la mente vaga attraverso i ricordi di coloro che non ci sono più fisicamente,  ma che non ci abbandoneranno mai, la ‘mano’ e il cuore si tengono stretti alla famiglia che l’Autrice si è creata e per cui vale la pena vivere e gioire, a prescindere dai capelli grigi e dalle distanze che separano genitori e figli.

Malgrado il giorno offra i suoi doni è, tuttavia, la notte che le infonde pace e tranquillità permettendo ai suoi pensieri, timori ed ansie di placarsi:

 

                   Amo della notte

                   La quiete

                   La sinfonia dei respiri

                   L’umanità dormiente

                   la sospensione del tempo.

                   ...

                   E lì, nell’infinito tempo,

                   una pace rara

                   scende dentro al cuore. (p. 17)

 

 

Il vento tra le foglie è, dunque, una bellissima raccolta poetica ricca di sentimento, di profondità di pensiero e di condivisione di stati d’animo la cui lettura consiglio a tutti.

In essa, Elisabetta Fioritti manifesta tutta la sua sensibilità e capacità di espressione dando voce a quell’Urlo di Dolore e a quel Grido di Pace che si sta elevando come un coro unico da tutta l’Umanità:

 

                   Mi duole il tuo dolore

                   ...

                   Soffro delle tue ferite

                   ...

                   sono una creatura fragile

                   e avverto il dolore del mondo.

                   Ma anche l’amore,

                   io sento l’amore,

                   entro

                   in punta dei piedi

                   nel cuore dell’universo. (p. 59)

Thursday, January 11, 2024

Vite convergenti – Romanzo di Elisabetta Fioritti – Recensione di Maria Teresa De Donato

 Vite convergenti – Romanzo di Elisabetta Fioritti


Recensione di Maria Teresa De Donato



 

A distanza di qualche tempo, Elisabetta Fioritti ci regala un altro bellissimo romanzo. Se L’odore dei giorni era stato il libro dei ricordi legati principalmente all’infanzia, all’adolescenza e alla prima giovinezza, Vite convergenti è il romanzo dell’età adulta, della crescita sia fisica sia interiore e della maturità.

Da quel senso di protezione che caratterizza soprattutto la prima parte nella nostra esistenza, la Vita continua con l’altalenarsi di momenti felici, cui ne seguono altri bui ed altri ancora i cui eventi ci colgono non solo di sorpresa, ma spesso anche completamente impreparati. Le ferite restano, ma l’istinto di sopravvivenza, rafforzato dall’amore in qualunque sua forma e sfera si presenti, costituisce un ottimo incentivo a ricominciare una vita degna di essere definita tale e a far sì che il sorriso torni ad illuminare i nostri volti.

Tra il cielo azzurro di Roma, che sovrasta il suo andamento spesso caotico e disorganizzato, e i tramonti berlinesi con gli alberi innevati si cerca il proprio posto nel mondo, l’opportunità di farsi strada dando libero sfogo alla propria creatività nella speranza che quest’ultima venga riconosciuta ed apprezzata. Le scelte a volte sono tutt’altro che facili quando non si è più soli e si devono considerare pro e contro che eventuali trasferimenti avranno non solo su di noi, ma anche sul resto della famiglia. Amore, empatia, comprensione e, quando è possibile, l’eventuale supporto del nucleo familiare composto anche dai nonni facilitano il tutto e spianano la strada al successo delle nostre iniziative.

L'amore di coppia, quello verso i figli, così come quello per i nonni, i suoceri e i parenti più prossimi riveste anch’esso un ruolo primario in questo romanzo, evidenziando, ancora una volta, come l’amore costituisca un elemento di forza e faciliti il superamento delle prove ed il raggiungimento delle mete. Non tutto, naturalmente, è prevedibile o controllabile da parte nostra. L’importante, però, è “continuare a sperare sempre [avendo fede che] dopo la notte più buia nasce sempre la luce di un nuovo giorno.” (Fioritti, p.152, 2021)

Aspetti come quello della salute e “dell’esperienza extrasensoriale al limite dell’esistenza” (p.128) vengono anche menzionati in questo lavoro ricordandoci che “la medicina è una scienza ma in certi casi china il capo, di fronte all’arcano.” (p.131)

La fragilità della Vita si confronta incessantemente con la possibilità della Morte: “…la vita a  volte è un animale feroce, selvaggio, violento e tenace, aggredisce ogni cosa, risucchia e ingoia speranze, desideri, perfino gli stessi sentimenti.” (p.239) Altre volte, al contrario, ci sorprende positivamente e, nel momento meno sperato, ci regala un’altra possibilità, dandoci una gioia che mai avremmo sognato essere possibile per noi.

Forse tutto è stato già scritto e deciso circa il nostro destino, o forse no e probabilmente la risposta a questo grande mistero non la troveremo mai. L’unica cosa a noi disponibile è far tesoro delle esperienze vissute, imparare le lezioni e farsi avvolgere completamente dalla magia dell’amore l’unica che “a un tratto emerge e penetra ovunque, fa vibrare l’aria e fa sentire la musica, anche quando questa non c’è. …” (p.245)

Un libro scritto con il cuore, pieno di spunti di riflessione la cui lettura consiglio a tutti.




Konvergierende Leben – Roman von Elisabetta Fioritti – Rezension von Maria Teresa De Donato

 Konvergierende Leben – Roman von Elisabetta Fioritti


Rezension von Maria Teresa De Donato

 

 


Nach einiger Zeit schenkt uns Elisabetta Fioritti einen weiteren schönen Roman. Wenn “Der Geruch der Tage„ das Buch der Erinnerungen, die hauptsächlich mit Kindheit, Jugend und früher Jugend verbunden war, ist “Konvergierende Leben„ (Vite convergenti) der Roman über das Erwachsensein, über körperliches und inneres Wachstum und Reife.

Ausgehend von diesem Gefühl des Schutzes, das vor allem den ersten Teil unseres Daseins kennzeichnet, geht das Leben mit dem Wechsel glücklicher Momente weiter, denen dunkle Momente und wieder andere folgen, deren Ereignisse uns nicht nur überraschen, sondern oft auch völlig unvorbereitet treffen. Die Wunden bleiben bestehen, aber der Überlebensinstinkt, gestärkt durch die Liebe, egal in welcher Form und in welcher Sphäre sie sich zeigt, stellt einen hervorragenden Ansporn dar, ein Leben neu zu beginnen, das es wert ist, als solches definiert zu werden, und dafür zu sorgen, dass wieder ein Lächeln unsere Gesichter erhellt.

Zwischen dem blauen Himmel Roms, der seinen oft chaotischen und unorganisierten Verlauf dominiert, und den Berliner Sonnenuntergängen mit den schneebedeckten Bäumen sucht man nach seinem Platz in der Welt, nach der Möglichkeit, seinen Weg zu finden, indem man seiner Kreativität freien Lauf lässt die Hoffnung, dass Letzteres anerkannt und geschätzt wird. Entscheidungen sind manchmal alles andere als einfach, wenn man nicht mehr allein ist und man die Vor- und Nachteile abwägen muss, die ein Transfer nicht nur für uns, sondern auch für den Rest der Familie mit sich bringt. Liebe, Empathie, Verständnis und, wenn möglich, die mögliche Unterstützung der Familie, zu der auch die Großeltern gehören, machen alles einfacher und ebnen den Weg für den Erfolg unserer Initiativen.

Auch die Liebe eines Paares, sowohl zu seinen Kindern als auch zu Großeltern, Schwiegereltern und nächsten Verwandten, spielt in diesem Roman eine zentrale Rolle und verdeutlicht einmal mehr, dass Liebe ein Element der Stärke ist und den Tod erleichtert Tests und das Erreichen von Zielen. Natürlich ist nicht alles für uns vorhersehbar oder kontrollierbar. Das Wichtigste ist jedoch, “immer weiterhin zu hoffen [im Vertrauen darauf], dass nach der dunkelsten Nacht immer das Licht eines neuen Tages geboren wird.„ (Fioritti, S.152, 2021)

Aspekte wie Gesundheit und “außersinnliche Erfahrung an der Grenze der Existenz„ (S. 128) werden in diesem Werk ebenfalls erwähnt und erinnern uns daran, dass “Medizin eine Wissenschaft ist, aber in bestimmten Fällen beugt sie sich vor dem Geheimnisvollen.„ (S.131)

Die Zerbrechlichkeit des Lebens wird unaufhörlich mit der Möglichkeit des Todes konfrontiert: “...das Leben ist manchmal ein heftiges, wildes, gewalttätiges und hartnäckiges Tier, es greift alles an, es saugt Hoffnungen, Wünsche und sogar Gefühle selbst auf und verschlingt sie.„ (S.239) Manchmal hingegen überrascht es uns positiv und gibt uns im geringsten erhofften Moment eine weitere Möglichkeit, die uns eine Freude schenkt, von der wir nie gedacht hätten, dass sie für uns möglich wäre.

Vielleicht ist bereits alles über unser Schicksal geschrieben und entschieden, vielleicht auch nicht, und wir werden wahrscheinlich nie die Antwort auf dieses große Rätsel finden. Das Einzige, was uns zur Verfügung steht, ist, die Erfahrungen, die wir gemacht haben, zu schätzen, die Lektionen zu lernen und uns völlig von der Magie der Liebe umhüllen zu lassen, der einzigen, die “plötzlich auftaucht und überall eindringt, die Luft zum Vibrieren bringt und Musik hört, auch wenn … das ist nicht da. …„ (S.245)

Ein von Herzen geschriebenes Buch voller Denkanstöße, dessen Lektüre ich jedem empfehle.