Friday, December 22, 2023

I Fiori dell’Impero - di Cao Shui - Recensione di Maria Teresa De Donato

 I Fiori dell’Impero - di Cao Shui

Raccolta Poetica in tre lingue pubblicata da Fiori D’Asia Editrice

 

Recensione di Maria Teresa De Donato

 



Leggere, interpretare e recensire I Fiori dell’Impero di Cao Shui non è stata impresa facile, ma estremamente affascinante e altrettanto entusiasmante.

Lo scopo, non solo di questa Raccolta ma anche della sua intera produzione letteraria, viene indicato chiaramente nel capitolo Ricostruire la Torre di Babele della Letteratura in cui lo stesso Autore afferma:

“Penso che, se tutti parlassero la stessa lingua, forse potremmo davvero raggiungere il Paradiso. ... Spero che, attraverso la scrittura, si possa ricostruire la Torre di Babele della letteratura affinché tutti comunichino liberamente. ... ho ideato il mio Piano della Torre di Babele e ho iniziato a metterlo in pratica nella speranza di creare un mondo letterario. (pp. 13, 14) Il World Poetry Movement (WPM) promuove il concetto di un mondo senza muri.” (p. 16)

 

Una grande cultura e una profonda sensibilità e altrettanta capacità di analisi e di vedere il Mondo a 360º emergono in quest’opera letteraria come i fiori all’occhiello della poetica di Cao Shui.

Per sua stessa ammissione, questa Raccolta esprime i suoi (di Cao) “sentimenti per la città di Beijing, Pechino, la capitale della Cina. ... costruita intorno alla Città Proibita, [e che] è in continua espansione ... come un fiore enorme che sboccia e controlla la nazione.” (p. 17)

A mio avviso, tuttavia, quest’opera va ben oltre in quanto varie sono le sue chiavi di lettura: letterale, emblematica, esoterica, trascendentale.

Il messaggio, a volte celato, altre diretto, è semplice: andare con la mente lontano, superando le barriere linguistiche, culturali e politiche e abbracciando l’Umanità nel suo insieme. Siamo tutti nella stessa barca, esseri umani di ogni nazionalità, etnia, cultura, ideale politico e religioso.  L’unica cosa che ci divide e, al tempo stesso ci accomuna, è il vivere la Vita in maniera consapevole o il non farlo.

Solo la Consapevolezza ci permette di avere una veduta d’insieme, globale, oggettiva e disincantata del Tutto.  Paradossalmente è, allo stesso tempo, proprio la Consapevolezza a farci soffrire nel momento in cui ci rendiamo conto del nonsense che governa questo Mondo; di come alla maggioranza sfugga il vero significato e valore intrinseco della stessa Vita, di un’esistenza degna di essere definita tale.

La Consapevolezza porta, quindi, alla realizzazione che di fronte a una Umanità smarrita e sotto ipnosi

“l’unico che piange addolorato sei tu...

L’unico sopraffatto dal dolore sei tu...

...la persona più comune al mondo...” (pp. 29, 30) (NOTA: Il corsivo è mio)

 

Le differenze che, quali esseri umani abbiamo creato, fanno sì che 

          “ ci guardiamo dal fiume rimanendo sui due lati opposti.

          Attraverso due realtà distinte ci osserviamo,...

          Ci scrutiamo da due mondi separati,

          e all’improvviso ci sentiamo storditi.” (p. 93)

          ...

          La materia oscura è tutta intorno a noi,

          c’è un enorme buco nero fra di noi

          ...

          Stiamo facendo tutti del nostro meglio

          per trovare un canale temporale.” (p. 100)

 

Al tempo stesso la speranza è l’ultima a morire, ossia quella che

“Dal tramonto d’Europa all’alba dell’Asia

è un’eternità;

che finalmente ci unirà. (p. 71)

...

I loro discendenti

un giorno saranno una famiglia.” (p. 72)

 

Tra i temi di fondamentale importanza che emergono dalla lettura di questa Raccolta di poesie troviamo anche una condanna al consumismo, o peggio, alla mancanza di apprezzamento per il valore di ciò che abbiamo, il rispetto e l’ammirazione per la Natura, le conseguenze della mentalità ‘usa e getta’ applicata tristemente anche e soprattutto agli esseri umani.

Un aspetto particolarmente allettante che ho riscontrato è la versatilità di Cao e la sua conseguente abilità, attraverso i suoi versi, di unire le varie culture – orientale, occidentale, antica e moderna – grazie alla sua vasta conoscenza letteraria e storica che, attraversando secoli e Paesi, dà vita ad un tutto tanto armonico quanto seducente.

Benché consapevole che

          “Nella vastità del mondo,

          amarsi è così difficile!”

 

la poetica di Cao mira in primo luogo a evidenziare le lacune che l’Umanità ha nel suo insieme e il trascorrere veloce e incessante del tempo e, di conseguenza, della nostra umana esistenza.  Tuttavia, costituisce anche un invito – che forse qualcuno potrebbe interpretare come ‘utopico’ – a guardare ‘oltre la cortina’, afferrando il senso della Vita e comprendendo che, malgrado le apparenze, ossia tradizioni, convinzioni religiose e politiche e il proprio sistema di credenze, apparteniamo tutti a una sola grande famiglia, quella umana:

          “...sulla cima radunerò tutte le genti

          per insegnare loro a piantare nel mondo

          nuove sementi.” (167)

 

I Fiori dell’Impero è dunque una splendida Raccolta di poesie, la cui lettura consiglio  a tutti, che affascinerà i lettori coinvolgendoli emotivamente e inducendoli a un’attenta riflessione.

I miei complimenti vanno anche all’Editrice, Sinologa e Autrice, Fiori Picco, per il lavoro certosino di traduzione.  A Fiori, tuttavia, non va riconosciuto solo il merito di aver realizzato un’attenta opera di traduzione dal cinese corretta dal punto di vista del lessico, ma anche, e soprattutto, la sua abilità nel rendere tali traduzioni in italiano e in inglese altrettanto poetiche.

 

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