Meravigliosa Italia:
Gustando Rovigo e la sua cucina con Maria
Cristina Buoso (Quinta Parte)
di Maria Teresa De Donato
(Rovigo - Mappa Antica - Pubblico Dominio)
Salve a tutti
amici!
Oggi l’amica e
collega autrice Maria Cristina Buoso è venuta di nuovo a trovarci con altre
informazioni artistiche, storiche e culinarie riguardanti la sua Rovigo.
Tuffiamoci,
dunque, nella nostra intervista andandocene in giro, anche se solo
virtualmente, per la sua città e gustando altre prelibatezze della cucina
locale.
Buona lettura!
MTDD:
Ciao Maria Cristina. Felice di averti di nuovo qui nel mio Blog e Salotto Culturale
Virtuale.
MCB:
Grazie a te, Maria Teresa. È sempre un piacere essere tua ospite.
MTDD:
Maria Cristina, quali informazioni hai preparato per noi oggi sulla tua Rovigo?
MCB:
Ve ne ho preparate varie che spero troviate interessanti, tanto quanto le
precedenti. Oggi vi parlerò del periodo in cui Rovigo fu governata dalla Repubblica
di Venezia “la serenissima”. Si potrebbe dire che è stato il periodo più
florido perché oltre a liberarsi dagli acquitrini, che la circoscrivevano, si
espanse e si adornò di palazzi e di chiese.
MTDD:
Questo equivale a dire che i Veneziani hanno gestito le cose a Rovigo piuttosto
bene.
MCB:
Infatti. Il 17 agosto del 1483, i soldati
Veneziani entrarono in città. Tra i vari privilegi che i veneziani accordarono
ai rodigini ci furono una fiera annuale di otto giorni (da tenersi ad agosto a
ricordo della vittoria) ed un mercato settimanale al martedì da aggiungere a
quello esistente del sabato.
Questi mercati si
fanno ancora oggi negli stessi giorni, mentre la fiera è stata spostata ad Ottobre e viene fatta ancora oggi, da allora, nello
stesso periodo.
Per alcuni anni
Rovigo restò al centro di operazioni militari tra i soldati della Serenissima e
quelli Estensi. Venezia riuscì ad avere la meglio il 21 ottobre 1514.
L’ambiente attorno
alla città era una copia di quanto la guerra aveva lasciato in città, le zone
paludose arrivavano fino alle mura. Questa situazione rimase invariata fino al
1546 quando fu decretata la bonifica delle valli di Santa Giustina, ad
est del centro abitato.
L’iniziativa portò
un miglioramento anche se fatto lentamente.
(Rovigo
– Colonna di San Marco)
MTDD:
Finita la guerra, quando iniziarono ad essere apportate delle modifiche per migliorare
le condizioni della città anche da un punto di vista artistico?
MCB:
Pochi anni dopo. Nel 1519 venne innalzata la
colonna con il simbolo di San Marco e furono iniziati molti lavori di
abbellimento cittadino da parte di nobili locali. In quegli anni moltissime iniziative
e costruzioni vennero messe in essere e tutt’oggi fanno parte della vita della
città. Un esempio è quello dell’Accademia dei Concordi,
fondata nel 1580, che oggi è la biblioteca cittadina, ma racchiude molte altre
cose, come abbiamo già accennato in una precedente intervista su Rovigo.
(Rovigo
– La Rotonda)
Il
tempio della Beata Vergine del Soccorso,
noto col nome di “Rotonda” per via della pianta a simmetria centrale fu
realizzato in tempi brevissimi, e rappresentò un luogo di raccolta e
pellegrinaggio per la popolazione della città e dei dintorni. Al suo interno si possono trovare tele di elevato valore
artistico ed allegorico, raffiguranti i podestà veneziani che governarono
Rovigo fino agli anni 60 del XVII secolo e non solo. Ci sono alcuni racconti
legati a questa chiesa...
Mi fermo qui, ma
se volete conoscere meglio questo periodo storico eccovi alcuni link:
https://rovigo.italiani.it/la-dominazione-veneziana-a-rovigo-la-prima-parte/
https://rovigo.italiani.it/la-dominazione-veneziana-a-rovigo-la-seconda-parte/
MTDD:
Maria Cristina, ogni nostra intervista l’abbiamo conclusa con una ricetta
succulenta della tua Rovigo. Ne hai preparata una per oggi?
MCB:
Certamente! Oggi vi presento altre prelibatezze
locali: Salame, pane biscotto e vino
rosso
MTDD: Semplicità
e bontà, a quanto intuisco.
MCB: Sono
d’accordo.
Salame, pane biscotto e vino rosso
Si tratta di un
piatto nato povero, ma a cui nessun rodigino rinuncerebbe mai. Consiste in un tagliere di salumi misti o il
semplice pane biscotto mangiato con un salame “nostrano” (del posto) tagliato a
fette con un coltello ed un buon bicchiere di vino rosso.
Una volta i vecchi
si sedevano attorno ad un tavolo e tra una chiacchera o una partita a carte
questa poteva essere una cena o una merenda o si offriva agli ospiti quando
venivano in visita o ... oggi puo essere usato come un aperitivo da fare in
compagnia.
Premessa ...
bisogna sapere fare il salame altrimenti .... si butta via tutto L
ed è uno spreco.
Mi ricordo che il
periodo in cui veniva ucciso il maiale era dicembre e quel giorno si riuniva
tutta la famiglia a dare una mano all’uomo che passava al mattino presto per le
case per macellare e che sapeva dosare “ad occhio“, capendo subito il
quantitativo di carne e la giusta dose di spezie per poter fare un buon
insaccato e come fare i tagli e tutto il resto per permettere che non venisse
scartato niente del maiale, non si
buttava via nulla perché tutto doveva servire per il sostentamento della
famiglia e tutto veniva usato con
parsimonia e oculatezza perché doveva durare un anno.
I tempi sono
diversi e anche la conservazione e il saper fare i salumi si sono evoluti negli
anni, ma saper fare un buon insaccato non è da tutti soprattutto a livero
artigianale.
Nella provincia di
Rovigo sono tanti gli allevamenti suini che pian piano stanno diventando una
vera e propria eccellenza e dove la tradizione degli insaccati a km zero è
tramandata di generazione in generazione. Ce ne sono di tutti i tipi e formati.
Tra gli insaccati non dobbiamo dimenticarci la soppressa, la regina per
eccellenza, che sia con o senza aglio.
Mi fermo qui perché mi è venuta una voglia di un
panino con salame e sottaceti....
Alla prossima
M.C. Buoso
https://mariacristinabuoso.blogspot.com/
https://www.instagram.com/mcbmipiacescrivere/
e su Waveful mi trovi con @Mcbautrice
MTDD:
Grazie, Maria Cristina, per essere stata qui con noi
oggi.
MCB:
Grazie a te, Maria Teresa. È sempre un piacere.
NOTA: Ci scusiamo con gli amici vegani che hanno optato per tale scelta per salvaguardare la vita degli animali e non per altre ragioni. La Rubrica Meraviglisa Italia è ad indirizzo culturale e riconosce, quindi, che anche la cucina, con tutte le sue ricette, fa parte di quel patrimonio di tradizioni, familiari e non, a noi tutti molto caro.
È in quest’ottica
e con tale spirito che questo articolo è stato concepito e presentato.