“L’AUTISMO visto da una prospettiva diversa” – La storia di successo di Cesare
di
Giovanni Tommasini e Maria Teresa De Donato
Recensione
della Prof.ssa Giovanna della Bella
Leggere il libro di G. Tommasini e M.T. De Donato è stata una esperienza interessante ed emozionante perché mi ha permesso di avvicinarmi ad una tematica, o meglio ad una problematica, molto presente nella nostra società.
Il lavoro,
mirabilmente eseguito, non è un trattato scientifico ma un modello di narrativa
dinamica, che arriva nell’immediato al lettore posto difronte ad un argomento
non facilmente accessibile.
Esso è opera di
due autori: uno racconta la sua esperienza lavorativa di diversi anni, come
educatore di un soggetto affetto da autismo, e quindi i risultati conseguiti,
le osservazioni rilevate; l’altro commenta l’operato e divulga conoscenze che
illustrano tanti aspetti forse non sempre considerati o valutati dalla scienza.
Le due parti, pur essendo distinte nei loro spazi, non sono corpi separati del
contenuto, ma sembrano la tela e la cornice che vanno a costituire un quadro da
ammirare.
Posso decisamente
affermare che i due autori sono stati abili artisti.
L’esperienza di
Giovanni Tommasini è da ritenersi encomiabile ed esemplare per chi vive
situazioni analoghe. Si deduce chiaramente dal contesto che egli non ha agito
secondo canoni metodologici prestabiliti, ma ha fatto ricorso al suo coraggio,
alla sua sensibilità, alle sue emozioni. Egli è anche coprotagonista, insieme a
Cesare, della “trama”, perciò ne diventa personaggio basilare, che suscita
simpatia nel lettore.
L’altro personaggio,
o il personaggio, è Cesare, “un essere umano splendido e raffinato,
intelligente, ma per qualche inspiegabile motivo incapace di autodeterminarsi e
mettere in atto comportamenti che lo liberassero dalle paure che lo tenevano
chiuso come in una gabbia.”
Vivendo a contatto
con lui per diversi anni, Giovanni piano piano e delicatamente entra in
contatto con Cesare, rompendo quella dura corazza che lo isolava dagli altri e
dal mondo, ne diventa una difesa, un riparo da tutto ciò che gli piombava
violentemente addosso.
L’empatia e
l’affetto tra i due riesce a creare un rapporto di fiducia e una sintonia
costruita piano piano, con pazienza, dopo anni di lavoro intenso, collaborando
anche con la famiglia del ragazzo per cercare di alleggerire il peso del grande
macigno che deve sopportare.
Sarebbe bello, e
ce lo auguriamo, se esistessero tanti Giovanni che potrebbero essere di grande
aiuto per i soggetti come Cesare, che restano chiusi ed isolati per difendersi
da un mondo ostile.
L’intervento di
Maria Teresa De Donato, scrittrice affermata, riveste nel libro un ruolo
importante, sia nell’introduzione che nei commenti successivi, dove il suo
apporto diventa di sostegno e di ampliamento all’esperienza narrata.
L’autrice affronta
la problematica partendo dal concetto di normalità e cerca di dargli un
significato spiegabile da più angolazioni, non solo nell’aspetto convenzionale.
Ci illustra chiaramente che, malgrado gli studi scientifici abbiano compiuto
progressi in biologia, psicologia e psichiatria, non sono ancora state fornite
risposte esaurienti sul perché e come nascono le malattie e i disordini
mentali: “l’approccio olistico alla Vita ha consentito di rilevare che corpo
e spirito sono fattori importanti della nostra esistenza e, se sono in equilibrio
tra loro, la salute si ristabilisce.”
Complimenti alla
scrittrice per le sue riflessioni, frutto di studio e di esperienza nel campo
letterario, per il suo stile chiaro e pertinente che riesce a trasmettere nel
lettore un messaggio immediato e accattivante.
Voglio soffermarmi
per un attimo anche a riflettere sulla frase posta all’inizio del libro:
“Nulla
è difficile per chi ama” (Cicerone).
Un messaggio
incisivo e stimolante per chi nella vita deve affrontare situazioni che possono
sembrare insormontabili; è stato efficace per Giovanni nella sua ardua impresa
di educatore, può essere un grande monito per ognuno di noi.
Consiglio
vivamente la lettura del libro che ti permette di sfogliare tutte le pagine
provando interesse e anche grande emozione.
Ringrazio
vivamente gli autori che mi hanno dato l’opportunità di conoscere il loro
lavoro.