Monday, September 22, 2025

Anelli Mancanti - Romanzo di Maria Teresa De Donato - Recensione di Elisa Rubini

 

Anelli Mancanti -  Romanzo di Maria Teresa De Donato

Recensione di Elisa Rubini

 

 


Ci sono libri che ti sorprendono perché ti parlano di te, anche quando raccontano vite che non hai mai conosciuto. Anelli Mancanti: Capire chi siamo attraverso la vita di coloro che ci hanno preceduti di Maria Teresa De Donato è uno di questi. Non è solo un romanzo autobiografico, è un viaggio emotivo e culturale nelle radici di una famiglia, nelle origini di un’identità che attraversa secoli, eventi storici, guerre e rinascite.

Quante volte ti sei chiesto chi sei davvero, da dove arriva il tuo carattere, quella tua ostinazione o quella nostalgia che a volte ti coglie all’improvviso? Maria Teresa De Donato ha trovato le risposte scavando nella storia dei suoi avi, in una ricerca genealogica minuziosa che è diventata anche una scoperta interiore. E ha deciso di condividerla con noi, rendendoci partecipi di una saga familiare che ci parla, in fondo, di ogni famiglia.

Sin dalle prime pagine, ti rendi conto che non stai leggendo solo una storia, ma stai vivendo un’esperienza. Ti trovi immerso tra ricordi, aneddoti e documenti che fanno emergere volti, gesti e destini di chi l’ha preceduta. Ogni persona che incontriamo tra le righe lascia un’impronta. Sono uomini e donne che hanno affrontato invasioni, povertà, guerre mondiali e mutamenti sociali con una forza che, forse, oggi pensiamo di non avere più.

Quello che colpisce è la gratitudine dell’autrice per ogni singola eredità ricevuta. Non parla solo di beni materiali, ma soprattutto di tradizioni, di lezioni apprese, di un patrimonio culturale e affettivo che le è stato trasmesso. Quasi ti commuove la sua capacità di riconoscere amore e bellezza anche nei momenti più difficili, come quelli che hanno segnato l’Italia del Novecento, fra campagna e città.

Nel suo racconto si intrecciano due grandi linee genealogiche. Da una parte, il ramo paterno, legato alla Casa di Svevia e a secoli di storia europea. Dall’altra, le probabili origini greche della madre, che aggiungono un tocco mediterraneo, solare, quasi poetico. Questa fusione di culture, di memorie, di esperienze, diventa un mosaico che ci restituisce non solo l’immagine della sua famiglia, ma anche uno spaccato della nostra storia comune.

Durante la lettura, è inevitabile sentirsi trasportati attraverso il tempo. Il Medioevo, con la sua durezza e il suo fascino, le invasioni barbariche che hanno ridisegnato l’Europa, i secoli XVIII e XIX ricchi di cambiamenti e contraddizioni. Poi il Novecento, con le due guerre mondiali che hanno segnato la pelle e il cuore di milioni di persone, inclusi i genitori dell’autrice. Tutto è raccontato con cura, senza mai appesantire, ma anzi con la delicatezza di chi sa che ogni dettaglio è un tassello importante per comprendere il quadro completo.

E quello che emerge è proprio questo quadro, bellissimo, di persone e situazioni che raccontano l’Italia di un tempo. L’Italia di paese, fatta di gesti semplici e autentici, e l’Italia metropolitana, in continua evoluzione. Un Paese che ha conosciuto fame e dolore, ma anche solidarietà, ingegno e resilienza.

La capacità di Maria Teresa De Donato di intrecciare la grande Storia con le piccole storie di famiglia è forse il pregio più grande del libro. Non c’è mai retorica, ma solo uno sguardo affettuoso e sincero, capace di restituire dignità anche a chi è rimasto nell’ombra. Non ti racconta solo chi erano i suoi avi, ma ti fa riflettere sui tuoi. Ti spinge a domandarti quali battaglie abbiano combattuto, quali sogni abbiano avuto, quali ferite ti abbiano lasciato in eredità senza che tu nemmeno te ne accorgessi.

Man mano che si avanza nella lettura, cresce la consapevolezza che le nostre radici non sono un peso, ma un tesoro. E che conoscere la storia dei nostri antenati non è un esercizio nostalgico, ma un atto d’amore verso noi stessi. Perché comprendere da dove veniamo ci aiuta a scegliere meglio dove andare.

Il linguaggio dell’autrice è caldo, avvolgente, eppure preciso. Si sente la cura con cui ha cercato i documenti, le testimonianze, le date. E si sente ancora di più il cuore con cui li ha interpretati. Ogni pagina è pervasa da gratitudine e rispetto. Anche nei confronti di un passato che, per quanto duro, le ha permesso di essere la persona che è oggi.

 

Per chi è abituato a vivere di fretta, a pensare solo al presente o al futuro, questo libro è una pausa necessaria. Un invito a guardare indietro, ma non con rimpianto. Con gratitudine. A capire che ogni passo che fai è reso possibile da chi è venuto prima. Da chi ha sofferto, amato, lottato e sperato per te, magari anche inconsapevolmente.

Forse la cosa più potente di questo libro è proprio la capacità di creare un ponte emotivo tra passato e presente. Di farti sentire parte di una storia più grande, che va oltre il tuo piccolo io. Una storia in cui ognuno è un anello indispensabile di una lunga catena.

E non è un caso che il titolo scelto sia Anelli Mancanti. Perché molti di noi vivono senza sapere di essere il risultato di un intreccio meraviglioso, fatto di migliaia di vite che hanno reso possibile la nostra. E finché non andiamo a cercare questi anelli, la catena rimane incompleta.

La lettura ti lascia con un senso di pienezza e di pace. Con la voglia di sederti accanto a tua madre o a tuo padre, o di telefonare a quel parente anziano che non senti da tempo, per farti raccontare storie. Di riscoprire vecchie lettere, ricordi di famiglia, ricette tramandate. Perché in quelle piccole cose si nasconde la risposta alla domanda più grande: chi sono davvero?

Se sei alla ricerca di un libro che vada oltre la superficie, che ti parli all’anima e ti aiuti a ritrovare radici e identità, Anelli Mancanti è la scelta giusta. Non è solo la storia di una famiglia, è la storia di tutti noi. E forse, tra le sue pagine, potresti ritrovare anche il tuo anello mancante.