Monday, June 2, 2025

Anna Valente tra fantasia e introspezione - Intervista di Maria Teresa De Donato

 

Anna Valente tra fantasia e introspezione

Intervista di Maria Teresa De Donato

 



Amici carissimi,

oggi è qui con noi una cara amica e collega Autrice, Anna Valente, meglio conosciuta su Facebook come “Lullaby Anna Valente”.

Anna è una napoletana verace, nata nel mese di dicembre, mese che, per sua stessa ammissione, adora “per la sua magia e non solo per il Natale, ma per tutto il mistero che porta in sé.”

Anna è, inoltre, una persona autentica, molto generosa e altruista ed è un immenso piacere e un onore per me averla conosciuta e poterla considerare non solo collega ma anche amica.

Ciò premesso, andiamo a conoscerla meglio e ad approfondire alcuni aspetti della sua persona e della sua produzione letteraria.

Buona lettura!

 




MTDD: Ciao Anna e benvenuta in questo mio Blog e Salotto Culturale Virtuale. È un piacere averti mia ospite.

AV: Buonasera a Te Maria Teresa, un vero piacere ed un onore esserci. Grazie per l’invito. Grazie a tutti quelli che ci leggeranno.

 

MTDD: Anna, iniziamo con il presentarci.

Cosa vuoi raccontare di te stessa ai nostri lettori?

AV: Allora, sono nata a Napoli, nel mese di dicembre del 1969, mese che amo perché magico, mistico e misterioso. Sono sposata con Giorgio dal 1991, ho due figli Domenico (Niko) che è un archeologo e Raffaela (Dafne) che è un Interior Designer. In più ho un figlio pelosetto, un gatto nero di nome Zoro.

I miei figli sono la mia più grande gioia, perchè hanno realizzato i loro sogni ed io li ammiro, perché nonostante gli ostacoli non si sono arresi mai.

Amo il mare, soprattutto d’inverno, che è il mio migliore amico e fonte di ispirazione insieme alla musica. Sono una perita commerciale ma adoro le materie umanistiche. Mi piace tutto ciò che è mistero e anche tutto ciò che non si vede ma si percepisce. Collaboro come staff con la CE Atile con cui ho pubblicato i miei tre libri. Spesso la mia cara amica che io chiamo mia mecenate, Milena Bonvissuto, mi invita alle sue live, dove si parla di libri, cultura e non solo. Ultimamente ho collaborato anche con Andrea Ansevini nei suoi salotti come ospite o come giudice; Andrea è una persona speciale. Adoro leggere e recensire la maggior parte dei libri che acquisto di mio o che qualche amico mi dona. Scrivere è la mia terapia, mi aiuta a raccontare i mondi che sono dentro di me, quei mondi che non hanno voce ma tante cose da raccontare ed infine credo che scrivere mi ha fatto mettere a nudo l’anima, quella stessa anima che spesso si nascondeva per non farsi notare.

 

MTDD: Prima di avventurarci nella considerazione dei tuoi libri e dei temi che tratti in essi, perché non ci parli un po’ “della magia del Natale a Napoli e del mistero che porta in sé” cui hai fatto riferimento nella tua biografia? 

AV: Il Natale a Napoli, bisogna viverlo per comprenderlo, tra i vicoletti della mia città, soprattutto a San Gregorio Armeno dove le botteghe sono ricche di presepi, pastori e tanti accessori che i napoletani adorano acquistare per addobbare i presepi, ma attenzione non è una moda, questa è tradizione. Il presepio ha una storia che chi lo fa, deve conoscere. Amo tutto questo ma vi dico la verità, non guardatemi male o storcete il naso, io del Natale adoro l’albero. Sì, l’albero che mi ricorda le origini pagane, dei sempreverdi e del simbolo di rinascita e del solstizio d’inverno. Da buona Napoletana riconosco la grande importanza del presepio per la maggior parte dei miei concittadini, ma da brava strega (ahahah) so benissimo cosa c’è dietro la magia di quei giorni.

Comunque ritornando a Napoli e al Natale, tutta la zona del centro storico rende quei giorni ricchi di magia, colori, luci, profumi, dalle noccioline caramellate alle caldarroste (per chi non le conosce sono le castagne al fuoco). Come vi dicevo il presepio è un rito, ogni giorno si inserisce un personaggio o un accessorio: dal ruscello dove scorre acqua vera (tramite un meccanismo) al pastore che pascola le pecore, alle botteghe in miniatura che nel loro interno, anche se finte, sono provviste di tutto. Nel tempo si è presa l’abitudine di inserire sul presepe personaggi famosi dai giocatori di pallone, ai politici, cantanti, sportici ecc, cosa che sinceramente non mi piace, poiché cade nel cattivo gusto del commerciale, anche se a dire il vero le statuine che rappresentano i vari personaggi, riproducono questi in modo eccelso. Da non dimenticare le sfogliatelle calde che sono servite a qualsiasi ora, ma il problema grande è riuscire a divincolarsi dal fiume di folla che vi trascina tra quelle strade in quei giorni, e soprattutto trovare poi il modo di rimettersi in cammino.

Il Natale a Napoli è un pellegrinaggio di napoletani ma anche di turisti che nel caos si godono la magia del Natale.

 

MTDD: Come nasce il tuo amore per la scrittura, quando hai iniziato a scrivere e perché?

AV: La scrittura, come dicevo prima, è la mia terapia: ho sempre parlato poco, quindi scrivere è sempre stato il mio modo di comunicare con gli altri, ma anche con me stessa, per esorcizzare le paure o per prendere coscienza di ciò che ero capace di dire.

Il primo libro Dormimondo l’ho scritto e pubblicato 16 anni fa sotto esortazione dei miei figli, lo stesso libro poi è stato ripubblicato a febbraio del 2024 dalla CE con cui collaboro attualmente. Posso affermare che gli ha dato la giusta visibilità che meritava. Poi nel 2022 ho pubblicato Risveglio, libro introspettivo che nasce durante la pandemia per il bisogno di riempire quei giorni bui. Ma nel frattempo nella mia vita, da quando la mia mano sinistra ha lasciato il compito di usare spesso la penna a quella destra, ho sempre scritto: tanti quaderni, diari nei miei cassetti colmi di storie, racconti e poesie, il mio mondo, la mia vita tutta nell’inchiostro che si è fermato su carta.

 

MTDD: Quale ruolo svolgono Napoli e la tua napoletanità nei tuoi scritti?

AV: Anche se non cito quasi mai le città nei miei racconti, Napoli è lì tra le righe, tangibile dalla descrizione di un luogo, di una emozione, di una musica, di un parlare. Napoli è nelle mie vene. Come dico sempre non c’è sangue dentro esse ma sale e lava. La napoletanità forse non è nei miei modi di fare, ma è nel mio essere cordiale e come dicono spesso nell’amore, nel pathos, nell’agape che racconto. Sono napoletana, sono Napoli, non sono gli stereotipi di questi, ma sono l’amore per la cultura, per l’arte, la musica, il mare e il mistero.

 

MTDD: Molti anni fa hai pubblicato il tuo primo libro Dormimondo di cui nel 2024 è uscita una seconda edizione e a Febbraio del 2025 la versione inglese.

Ce ne vuoi parlare?

AV: Allora, come ho accennato, l’ho scritto 16 anni fa. Poi l’ho ripreso nel 2024 e infine pubblicato in self a Febbraio 2025, con l’aiuto di un amico caro che io e Milena chiamiamo la nostra IA umana (ahahah). Dormimondo è qualcosa di speciale,  detto da qualcuno “Dormimondo insegna a sognare”, “Dormimondo aiuta a sperare”, “Dormimondo è il luogo dove ognuno di noi è vero”.

 

MTDD: Nella tua biografia spieghi che questo libro è stato classificato come genere “fantasy”, ma che tu lo definisci “un libro di fantasia che è altra cosa”.

Vorresti spiegare questo concetto a chi avesse le idee confuse data la somiglianza dei due termini?

AV: Con piacere. Il fantsy è irrealtà, Il fantastico o fantasia è creare nella realtà qualcosa di diverso. Perché Dormimondo comunque esiste nella realtà.

Un fantasy è un racconto con personaggi inventati, mondi non reali, elfi, maghi, mondi paralleli, ecc. un libro di fantasia o fantastico, troviamo l’irruzione nel mondo reale di qualcosa che non vi appartiene, creando un effetto sorprendente.

 

MTDD: Nel Novembre del 2022 è uscito il tuo libro Risveglio con una seconda edizione pubblicata nel 2024.  Questo tuo lavoro è di genere introspettivo e racconta di un viaggio che potrebbe fare chiunque.

Senza rivelarci troppo, cosa puoi dirci di questa tua pubblicazione e del viaggio introspettivo?

AV: Risveglio è il viaggio dentro se stessi, un modo per fare domande alle tante risposte che abbiamo, perché spesso la nostra mente, o meglio la nostra vita, ha un copione scritto, con le risposte al giusto posto, ma spesso le domande non le conosciamo. In Risveglio la protagonista ci spiega il concetto di ‘diverso’ che non è lo stesso di ‘cambiato’, quindi, come ogni persona, non cambia ma si ritrova diversa dopo ogni esperienza. Infine la stessa protagonista ci porta nel suo mondo, mostrandoci ciò che è ma potrebbe non essere. Un finale inaspettato, ad oggi chiunque lo abbia letto ne è rimasto sconvolto. Non dico altro ma credetemi è da leggere.

 

MTDD: In che modo questo tuo libro potrebbe aiutare il lettore?

AV: A farsi le giuste domande, le giuste scelte e vedere le cose come sono prima che tutto diventa fato e non più destino o libero arbitrio, come lo si vuol chiamare.

 

MTDD: Nel Dicembre 2024 hai pubblicato E poi strada facendo, che hai scritto a quattro mani con il collega Federico Innascoli.

Puoi parlarci del contenuto di questa tua pubblicazione e della tua esperienza di stesura a quattro mani?

AV: Questo libro è stato una bellissima avventura, non credevo di essere capace di scrivere con qualcun altro, ma Federico, che è il vero fautore di questa pubblicazione, lo ha voluto fortemente, ed io ne sono felicissima ed orgogliosa. E poi strada facendo, il viaggio verso casa, ci racconta una storia, di come l’amore rubato, tradito, abbandonato, possa cercarsi, ritrovarsi e perdonarsi, dandosi così l’opportunità di scegliere la propria strada e cominciare a vivere senza portarsi dentro quel senso di vuoto o di incompletezza. Comunque mi sono emozionata e divertita a scriverlo.

 

MTDD: Grazie Anna per essere stata mia ospite.

Vogliamo ricordare a chi volesse contattarti o acquistare le tue pubblicazioni in che modo potrà farlo?

AV: Grazie a te di vero cuore per la bellissima opportunità. Io sono presente su FB e Instagram come lullabyannavalente

Mentre i miei libri sono acquistabili su Amazon sia cartaceo che eBook ed anche con KU.

Un’ultima cosa se posso permettermi di aggiungere:

‘Lullaby’ è il nome che mi fu dato 16 anni fa da un’amica dei miei figli mentre andavamo in una biblioteca a fare la presentazione del mio Dormimondo o meglio del nostro, perché Dormimondo nasce anche dalle storie dei ragazzi che frequentavano casa mia. Come dicevo questa ragazza mi disse: “Ora che ci hai portato tutti a Dormimondo ti chiamerò Lullaby perché sei la nostra Ninna nanna”.

Grazie ancora a te Maria Teresa e a tutti voi.

Namaste.