Meravigliosa Italia:
Uno sguardo al Delta del Po con Maria
Cristina Buoso
di Maria Teresa De Donato
MTDD:
Ciao Maria Cristina e benvenuta di
nuovo in questo mio Salotto Culturale Virtuale.
MCB:
Grazie per l’invito. È sempre un piacere essere tua ospite.
MTDD: L’avventura
nella nostra Meravigliosa Italia
continua oggi con un’area di particolare interesse tanto dal punto di vista
geografico quanto da quello agricolo.
Stiamo
parlando del Delta del Po.
Cosa
puoi dirci in merito?
MCB: Il
Po nasce nel Monviso, attraversa tutta la Pianura Padana per poi sfociare
nel Mare Adriatico. I suoi rami creano un foce ramificata e molto
grande che si divide in due parti, una in provincia di Rovigo e una nella provincia
di Ferrara.
Ha
una superficie di circa 18.000 ettari ed è per questo che ricade in gran parte
nella provincia di Rovigo e occupa una porzione enorme, quella orientale, dall'incile
del Po di Goro sino al mare. Il suo rappresenta
un esempio di "delta attivo".
Il
delta del Po è stato inserito nel 1999 tra i patrimoni dell'umanità d'Italia
dall'UNESCO come estensione del riconoscimento conferito alla città di Ferrara
nel 1995. I crescenti problemi ecologici e ambientali hanno spinto, verso la
fine degli anni ottanta, ad una maggiore consapevolezza verso la natura. Si è
quindi provveduto ad individuare le aree di maggior pregio ambientale per una
maggiore tutela e nel 2015 l'area del delta del Po è stata riconosciuta
dall'UNESCO come riserva di Biosfera.
MTDD:
Come vengono identificate e suddivise queste “aree naturali protette?
MCB:
Le “aree naturali protette” comprendono:
- Il
Parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna – nato nel 1988 ma
operativo dal 1996, che include territori e zone umide che fanno
parte del bacino idrico di altri fiumi (tra cui il Reno e il Lamone) e abbraccia
gran parte del delta storico del Po (il suo ramo principale nel Po di Primaro
diventato fiume Reno), ma solo una piccola parte del delta attuale.
- Il
Parco regionale veneto del Delta del Po - nato nel 1997 e attivo dallo
stesso anno, che comprende gran parte del delta geografico attuale del Po.
L'intera
Pianura Padana, ha subìto nel corso delle ere geologiche, profondi cambiamenti
che hanno fatto avanzare e arretrare la linea costiera, con il risultato che la
foce del Po si è spostata di centinaia di chilometri e ha modificato molte
volte la sua forma e la sua estensione.
Coloro che desiderassero approfondire questo argomento
troveranno ulteriori informazioni ai seguenti link:
https://www.parcodeltapo.org/mappa.php
https://www.parks.it/parco.delta.po.ve/mapl.php
https://it.wikipedia.org/wiki/Delta_del_Po
https://www.ferraraterraeacqua.it/it/parco-del-delta-del-po/parco-del-delta-del-po
https://www.ferraraterraeacqua.it/it/come-arrivare/mappe/mappa-del-parco-del-delta-del-po/view
MTDD: Grazie,
Maria Cristina, per queste tue ricerche.
Con
quale ricetta concludiamo oggi questa nostra intervista?
MCB:
Grazie a te. Il piacere è il mio. Oggi voglio presentarvi il Radicchio alla
piastra.
Ricetta
Radicchio
alla piastra
È semplicissimo da fare e si usa il radicchio rosso di
Treviso, è ottimo anche come antipasto. Condito con un filo
d'olio, aceto balsamico o arricchito da frutta secca.
Si abbina a qualunque piatto sia a base di carne o pesce
ed è un ottimo accompagnamento ai formaggi di varia stagionatura, sempre con un
buon vino.
La
ricetta è facilissima, basta avere a disposizione una piastra in ghisa o una
equivalente antiaderente. Nel caso contrario, usate tranquillamente la griglia.
Il
radicchio rosso di Treviso tardivo è più lungo e affusolato e dalle foglie
rosso violacee. Si trova fino al mese di aprile, di solito, ed è quello che si
usa di più ma va bene anche un altro tipo.
Si
taglia il cespo a metà, si lava e poi si mette a cuocere, si rigira e quando è
pronto si condisce semplicemente con un buon olio extravergine di oliva, sale e
pepe. Se volete esagerare aggiungete una manciata di mandorle
tritate e per un vero tocco gourmet qualche scaglia di parmigiano e un filo di
miele di bosco.
Buon
appetito!