Thursday, April 1, 2021

Genealogia: Volturara Irpina (AV) e la storia delle sue famiglie - Intervista a Edmondo Marra - di Maria Teresa De Donato

 

Genealogia: Volturara Irpina (AV) e la storia delle sue famiglie

Intervista a Edmondo Marra

di Maria Teresa De Donato

 



Un altro graditissimo ospite è tornato a trovarci oggi su questo mio Blog e Salotto Culturale Virtuale.

Si tratta dell’amico e collega-autore Dr. Edmondo Marra, Medico - oggi in pensione - ed ex Sindaco di Volturara Irpina, terra nativa di un ramo dei miei antenati.

Anche con Edmondo gli argomenti da trattare sono tantissimi, così come altrettanto numerosi sono i libri che ha pubblicato negli anni, disponibili su tutta la rete di distribuzione Amazon ed ordinabili anche in libreria.

Con Edmondo abbiamo avuto altre due precedenti interviste – la cui lettura consiglio a tutti gli amici che ci seguono – intitolate rispettivamente Quartiere e senso di comunità: Volturara Irpina (Av), imperniata sulla storia di questa cittadina e su alcuni aspetti che l’hanno caratterizzata nei secoli, tra cui il fenomeno del brigantaggio, e Irpinia tra storia e leggenda, in cui abbiamo considerato vari temi e personaggi le cui vite si perdono nella notte dei tempi e continuano ad affascinarci oscillando tra realtà e fantasia.

Oggi continueremo, quindi, l’analisi della storia di Volturara Irpinia (AV) e dell’Irpinia in generale, esaminando in modo particolare le famiglie che nel corso dei secoli hanno contribuito alla sua crescita sotto tutti i punti di vista.

  


MTDD: Ciao Edmondo e grazie per aver accettato questo mio invito. È sempre un piacere parlare con te. 

EM: Grazie Teresa. Essere ospite del tuo salotto virtuale è per me un momento molto gradito. Vi partecipo con entusiasmo perché sei una persona che fa cultura senza secondi fini, per il gusto di conoscere e studiare.

 

MTDD: Ti ringrazio di cuore per queste tue parole, Edmondo, che sono applicabili anche a te, che ammiro e stimo moltissimo, e di cui mi sento onorata di essere amica.                       

Per coloro che non ti conoscessero ancora, vorresti spiegare com’è nato questo tuo amore per la Genealogia e perché hai avvertito il bisogno di fare tutte queste ricerche ed immortalarle nei tuoi libri?

EM: Scoprire i nomi, le vicende e magari il volto dei miei antenati è stato un mio sogno sin da ragazzo e ho potuto realizzarlo nel tempo con sacrifici enormi superando difficoltà che sembravano insormontabili. Oggi posso ritenermi soddisfatto perchè sono riuscito a comporre l’albero genealogico della mia famiglia e  della famiglia di mia moglie fino al 1500 con tutti i suoi componenti, maschili e femminili. Come puoi immaginare il raggio di ricerca è immenso. 4 genitori, 8 nonni, 16 bisnonni, 32 trisavoli, ecc. Per arrivare alla quindicesima generazione ci sono migliaia di nomi e penso che, se messo su di un muro, abbia una  lunghezza enorme. L’aspetto simpatico che nessuno rimarca è che la presenza di ognuno di noi su questo mondo è un vero miracolo della natura. Sarebbe bastato che uno qualunque dei nostri antenati fosse morto prima, per una delle tante epidemie, o avesse pensato ad altro quel giorno e noi non saremmo mai nati. Chissà quanti poeti, scrittori, scienziati, musicisti non sono nati perchè il loro antenato è morto prima di procrearli per cause contingenti come malattie e/o guerre.                                                    

La ricerca è diventata nel tempo una vera passione ed ho incominciato a raccogliere e scannerizzare documenti per anni. Giornate intere negli archivi comunali, parrocchiali e provinciali a fotografare e raccogliere materiale. Sono stato anche aiutato da ragazzi e ragazze che mi hanno permesso di creare un archivio multimediale immenso ricostruendo la storia del mio paese con avvenimenti e personaggi dimenticati o mai nominati. Ho trascritto in excel tutti i matrimoni, le nascite ed i decessi del paese ed oggi riesco a creare l’albero genealogico di ogni cittadino volturarese in una giornata. Ho pubblicato nel tempo su Amazon un libro su ogni cognome locale (circa una ventina) con gli alberi genealogici di ogni ramo per vedere anche il grado di parentela tra di loro e per permettere a tutti di avvicinarsi a questa scienza che mi piace troppo. Conoscere il passato è il viatico per vivere con felicità il futuro  e ricordare chi ci ha generato è un dovere oltre che un grande piacere

  

MTDD: Il materiale da considerare è molto vasto, così come tante sono le famiglie di Volturara che si sono distinte nei secoli.

Io direi, quindi, di iniziare proprio dalla tua… ossia dai Marra e/o Della Marra…

EM: Sono partito con le ricerche sulla mia famiglia e mi sono allargato sui Marra del mio paese che sono più di 400. Poi ho scoperto che nel 1500 il primo antenato che ha dato origine ai Marra di Volturara è arrivato da un paese vicino, Serino, ed ho iniziato a leggere gli atti notarili di quel paese per andare indietro nel tempo. È comparsa la famiglia della Marra con i suoi componenti ed ho scoperto che era una nobile famiglia di Barletta che ha gestito i feudi di Serino e di Volturara per oltre 200 anni dalla fine del 1200 al 1530. Per adesso non sono riuscito a collegare la famiglia della Marra ai Marra comuni per mancanza di documenti, ma è sicuro che prima dell’arrivo dei della Marra a Serino, i Marra non esistevano in quella zona, quindi esiste un nesso certo tra l’arrivo dei della Marra ed i Marra comuni, ma non so quale sia. Internet mi è stato molto utile in questa fase perchè la genealogia dei Della Marra è ben documentata e scopro che è una famiglia normanna arrivata in Italia con Guglielmo d’Hauteville nel 1037 e distintasi nel regno nei secoli per potenza e ricchezza. Le prime notizie la danno a Ravello e quindi a Barletta da dove si espandono per tutto il meridione acquistando feudi e contraendo matrimoni ben indovinati. Le ricerche sulle sue origini prima dell’arrivo in Italia mi hanno portato in Normandia a Sainte Opportune la Mare ed in Norvegia in un fiordo chiamato Maera (Mare), da dove sarebbero partiti nel 912 d.C.

 

MTDD: Assolutamente affascinante! Sono felicissima che anche tu sia riuscito a risalire così indietro nel tempo per scoprire le tue origini. Un’altra famiglia che hai menzionato nelle nostre precedenti interviste è proprio quella dei Pennetti, da cui discendo io attraverso la mia nonna paterna Teresa, che non ho conosciuto perche morì giovane quando mio padre aveva solo undici anni, ed il mio bisnonno paterno Vincenzo, e di cui, proprio grazie al tuo lavoro certosino di ricerca e documentazione, sono riuscita – e te ne ringrazio di cuore – a ricostruire quel ramo dell’albero genealogico della mia famiglia fino al 1600.

Per coloro che ancora non avessero avuto modo di leggere le nostre precedenti interviste, vorresti riassumere alcuni aspetti che hanno caratterizzato questi miei avi? In cosa si sono distinti particolarmente e perché, secondo te, meritano di essere menzionati?

EM: La famiglia Pennetti la trovo fin dai primi atti notarili di Volturara che risalgono al 1572 (nei documenti in latino è Pendecta, poi Pendetta, Pennetta e dal 700 Pennetti). È sicuramente una delle famiglie più antiche del paese e, per me, la famiglia di notabili per antonomasia. I notai già del 600 sono Pennetti, i medici sono Pennetti e diretti antenati  tuoi. Hanno fatto la storia di Volturara, mantenendo un atteggiamento signorile senza strafare ed avendo quasi sempre un buon rapporto con il popolo. Illuminati, ed inclini ad i mutamenti sociali e politici nel tempo hanno superato le vicende tormentate della storia del Meridione con il rispetto e la cultura. Nel 700 si dividono in due rami, qualche volta contrapposti tra di loro, e nell’800 resta solo il ramo della tua famiglia, mentre l’altro si estingue per mancanza di eredi maschi. Dopo l’Unità d’Italia il tuo trisavolo Gerardo, avvocato, per lavoro, si trasferisce ad Ariano Irpino, dove nasce il tuo bisnonno Vincenzo, mantenedo i rapporti con il paese saltuariamente. I due figli maschi Vincenzo e Giuseppe vivono tra Napoli, Avellino, Volturara ed il vicino paese Sorbo Serpico dove possiedono una villa.

Giuseppe è ingegnere e ottimo scrittore di storia locale. A fine ottocento  si trasferisce in Basilicata.

Vincenzo è una gloria irpina e volturarese che eccelse nel giornalismo (fondatore di alcuni giornai provinciali) combattendo il malcostume dei politici e dei potenti, e nella cultura (pubblica diversi libri con ricerche e studi sul mondo antico). Laureato in giurisprudenza a 30 anni diventa titolare di cattedra universitaria alla Federico II di Napoli in diritto civile. Muore l’anno seguente, a 31 anni, per una infezione intestinale in un periodo dove non esistevano antibiotici. Amava anche la vita mondana ed era amico di Salvatore di Giacomo e di altri poeti e scritttori napoletani.

 

MTDD: Molto interessante. Mi sembra quasi di essere in mezzo a loro mentre mi descrivi i miei antenati.                                                                  

Quali sono le famiglie che hanno maggiormente contribuito allo sviluppo sociale e politico di questa terra ed in che modo lo hanno fatto?

EM: Oltre ai Pennetti, pochissimi hanno dato il loro impegno a migliorare il paese. Tutti tesi a prendere e a non dare, hanno contribuito a mantenere uno status quo di povertà e di immobilismo che ha creato un’imponente emigrazione a fine 800, nel secondo dopoguerra e negli ultimi dieci anni. Gli stessi Pennetti hanno venduto le proprietà in paese e se ne sono andati nel dopoguerra. Da ricordare in primis il sommo storico e uomo di fede Padre Alessandro Di Meo (1726-1786) autore degli Annali del Regno di Napoli nella mezzana età in dodici tomi, fonte di tutti gli storici italiani ed europei.                                                                                                       

Antonio Masucci (1618-1682), frate conventuale a Napoli autore di molti romanzi ormai persisi nel vento della dimenticanza.                         

Vincenzo Pasquale (1841-1917) autore di alcune opere mai edite, che ho avuto il piacere di pubblicare io nel tempo grazie ai suoi discendenti che mi hanno dato i manoscritti inediti.

Roberto Rezieri Di Meo autore de La Storia di Volturara nel 1989.   Nicolina Catarinella, vivente, che ha scritto molto sulla storia e costumi locali con diversi libri pubblicati.          

 

MTDD: Quali sono le famiglie che si sono distinte sotto i profili culturale ed artistico?

EM: La famiglia Pennetti, Masucci, Di Meo, De Feo, Marra.

 

MTDD: Puoi farci una panoramica delle altre famiglie che hanno maggiormente lasciato il segno nella storia di Volturara e dell’Irpinia indicandocene l’area?

EM: È un discorso molto ampio che è difficile affrontare in poche righe. Mi riservo di parlartene in altra occasione

 

MTDD: Benissimo. Sarò molto felice di averti di nuovo mio ospite.          

Nell’area spirituale e religiosa, quali sono le famiglie da cui sono nati personaggi che si sono particolarmente distinti e sono stati più amati dalla popolazione locale e perché?

EM: La famiglia Di Meo, che è molto diffusa nel paese, ha come riferimento la figura di Padre Alessandro, presente nella piazza principale con una statua bronzea a grandezza naturale regalata al Comune dagli emigrati in America nel 1926. 

  

MTDD: Quali sono le famiglie di Volturara i cui cognomi sono associati a individui che hanno ‘regnato’ o che comunque sono appartenuti (e/o ancora appartengono) all’aristocrazia?

EM: Nella secolare storia del paese, come locale, solo Decio Masuccio è stato proprietario di Volturara dal 1596 al 1627 comprando il feudo da Antonio Carafa de Marra ed acquisendo il titolo di Barone. Tutte le altre famiglie sono state di notabili e piccoli proprietari terrieri, essendo il territorio locale racchiuso in una valle bellissima ma non troppo estesa.

 

MTDD: Ci sono state delle dinastie, anche tra regnanti ed aristocratici, di Volturara che si sono estinte nel tempo?

EM: I baroni Nicola e Corrado della Marra comprarono il feudo di Volturara nel 1303 e lo trasmisero di figlio in figlio per nove generazioni fino al 1530 per un totale di 227 anni. La famiglia si estinse nel 1600. Tutti i feudatari del paese resiedevano a Napoli con un referente locale che fungeva da esattore delle tasse e non erano volturaresi.

 

MTDD: Edmondo, ritieni questo tuo lavoro di ricerca storica e genealogica concluso o c’è ancora molto da ‘scavare e portare alla luce’?

EM: C’è ancora molto da leggere e da cercare, anche se l’interesse della gente è minimo e non si dà spazio alla storia locale nelle scuole.  Vorrei riuscire a capire per esempio il filo che lega i Della Marra ai Marra attuali in modo scientifico come richiede  la genealogia, ma non riesco a trovare i documenti, oppure capire l’origine dei cognomi fin da quando sono stati istituiti.     

Come tanti paesi Volturara ha partecipato agli avvenimenti del regno di Napoli nel corso dei secoli con personaggi ed episodi tutti da scoprire, per adesso dimenticati in pagine di archivi che nessuno riesce a trovare, data la vastità del numero dei  documenti e la poca visibilità di essi.

 

MTDD: A seguito del terribile terremoto che distrusse l’Irpinia nel lontano 1980, gran parte del materiale degli archivi è andato perduto.

Come hai potuto continuare le tue ricerche? Quali strumenti hai utilizzato?

 

EM: Purtroppo in paese non è mai esistita una classificazione dei documenti comunali e parrocchiali, ma in definitiva quasi tutti i documenti esistenti nel dopoterremoto sono stati messi in salvo, anche se alcuni si sono deteriorati. La maggior parte si trova nell’Archivio provinciale in Avellino che non ha ricevuto eccessivi danni e che può essere consultata tranquillamente. Il problema grosso sono i documenti dell’età angioina di Napoli che furono distrutti da un incendio provocato dai nazisti. Una perdita grandissima ed irreparabile per la cultura del Meridione.

È proprio la rete degli Archivi storici nazionali che sta dando un grosso aiuto alla ricerca sia storica che genealogica attraverso la pubblicazione in rete di tutti i documenti di nascite, matrimoni e morti dal 1809 al 1920 dei Comuni italiani con la possibilità di poterli consultare liberamente on line. Siamo all’inizio, ma se metteranno anche gli altri documenti scannerizzandoli, ogni studioso avrà la possibilità di poter consultare da casa ogni tipo di documento senza problemi.

  

MTDD: Speriamo che ciò avvenga presto. Sarebbe stupendo avere la possibilità di continuare queste ricerche e di scoprire molti altri ‘tesori nascosti’.                                                                                                                                           

Ci sono altri aspetti, sempre legati alle tue pubblicazioni in materia di genealogia, che non abbiamo trattato?

Se sì, mi farebbe piacere se le menzionassi tu…

EM: Il mio sogno è trovare un esperto che crei un programma con un motore di ricerca da vendere a tutti i Comuni con il quale ogni cittadino può costruire l’albero genealogico della sua famiglia direttamente on line sul sito istituzione con un link, magari in maniera gratuita.

 

MTDD: Mi sembra un’idea davvero eccellente. Ti auguro di riuscire a realizzarla quanto prima.                                                                                     

Coloro che desiderassero farlo, in che modo potranno contattarti? 

EM: La mia email è edmondomarra@vigilio.it 

 

MTDD: Grazie, Edmondo, per essere stato con noi oggi e per tutte le informazioni che ci hai provveduto. La Genealogia è un tema di fatto senza fine. Sono certa, e me lo auguro di cuore, che i tuoi concittadini non solo apprezzino tutto il lavoro che hai fatto in questo settore negli anni, ma che ne riconoscano anche il valore a livello culturale e sociale, volto alla ricerca e alla documentazione della storia del vostro popolo, della vostra terra e della vostra cultura locale.

Ricordare e tesoreggiare le proprie origini è vitale per tutti i popoli.

EM: Grazie a te, Teresa, per l’ulteriore possibilità datami di parlare del mio microcosmo a cui ho cercato e sto cercando di dare una memoria storica per non disperdere i valori, le azioni, gli ideali consegnatici da chi è stato prima di noi. La mia passione per la storia non mi allontana dalla realtà attuale, anzi me la fa capire con significati intensi che spesso sfuggono a tante persone. Continuerò a cercare carte antiche, con personaggi dimenticati, eventi non conosciuti e libri che nessuno ha letto nella speranza di arricchire le mie conoscenze e di donare, a chi verrà dopo di noi, notizie su un mondo che negli ultimi decenni ha subito grossi cambiamenti cancellando del tutto usi e costumi che hanno costituito la vita dei nostri antenati per secoli e secoli in un divenire lento e costante che il terzo millennio butta nel cestino della dimenticanza  velocemente spesso non a ragione.

Grazie e ciao!





Genealogie: Volturara Irpina (AV) und die Geschichte seiner Familien - Interview mit Edmondo Marra - von Maria Teresa De Donato

 

Genealogie: Volturara Irpina (AV) und die Geschichte seiner Familien

Interview mit Edmondo Marra

von Maria Teresa De Donato

  


Ein weiterer sehr willkommener Gast besuchte uns heute auf meinem Blog und virtuell-kulturellen Salon.

Dies ist der Freund und Kollege-Autor Dr. Edmondo Marra, ein Arzt – jetzt im Ruhestand – und ehemaliger Bürgermeister von Volturara Irpina, dem Heimatland eines Zweigs meiner Vorfahren.

Selbst mit Edmondo sind viele Themen zu diskutieren, ebenso wie die Bücher, die er im Laufe der Jahre veröffentlicht hat, die im gesamten Amazon-Vertriebsnetz erhältlich sind und auch in Buchhandlungen bestellt werden können.

Mit Edmondo hatten wir zwei weitere frühere Interviews – deren Lektüre ich allen Freunden empfehle, die uns folgen – mit dem Titel Nachbarschaft und Gemeinschaftsgefühl: Volturara Irpina (Av), die sich auf die Geschichte dieser Stadt und einige Aspekte konzentriert, die sie charakterisiert haben Im Laufe der Jahrhunderte, einschließlich des Phänomens der Banditentum und Irpinia zwischen Geschichte und Legende, haben wir verschiedene Themen und Charaktere betrachtet, deren Leben im Nebel der Zeit verloren geht und uns weiterhin fasziniert, zwischen Realität und Fantasie zu oszillieren.

Daher werden wir heute die Analyse der Geschichte von Volturara Irpinia (AV) und von Irpinia im Allgemeinen fortsetzen und insbesondere die Familien untersuchen, die im Laufe der Jahrhunderte unter allen Gesichtspunkten zu ihrem Wachstum beigetragen haben.

 


 

MTDD: Hallo Edmondo und danke, dass Du meine Einladung angenommen hast. Es ist immer eine Freude, mit Dir zu reden.

EM: Danke Teresa. Ein Gast auf Deinem Blog und virtuellen Salon zu sein, ist für mich ein sehr willkommener Moment. Ich beteilige mich mit Begeisterung, weil Du eine Person bist, die Kultur ohne Hintergedanken machst, um zu wissen und zu studieren.

 

MTDD: Ich danke Dir von Herzen für Deine Worte, Edmondo, die auch für Dich gelten, die ich sehr bewundere und respektiere und von denen ich mich geehrt fühle, eine Freundin zu sein.

Möchtest Du denjenigen erklären, die Dich noch nicht kennen, wie Deine Liebe zur Genealogie geboren wurde und warum Du das Bedürfnis verspürtest, all diese Nachforschungen anzustellen und sie in Deinen Büchern zu verewigen?

EM: Die Namen, Ereignisse und vielleicht die Gesichter meiner Vorfahren zu entdecken, war ein Traum von mir, seit ich ein Junge war, und ich konnte es im Laufe der Zeit mit enormen Opfern verwirklichen, um Schwierigkeiten zu überwinden, die unüberwindbar schienen. Heute kann ich zufrieden sein, weil ich den Stammbaum meiner Familie und der Familie meiner Frau bis 1500 mit all seinen Bestandteilen, männlich und weiblich, zusammenstellen konnte. Wie Du Dich vorstellen können, ist der Suchbereich immens. 4 Eltern, 8 Großeltern, 16 Urgroßeltern, 32 Ururgroßeltern usw. Um zur fünfzehnten Generation zu gelangen, gibt es Tausende von Namen, und ich denke, wenn sie an eine Wand gehängt werden, hat sie eine enorme Länge. Der schöne Aspekt, den niemand bemerkt, ist, dass die Anwesenheit eines jeden von uns auf dieser Welt ein wahres Wunder der Natur ist. Es wäre genug gewesen, wenn einer unserer Vorfahren zuvor an einer der vielen Epidemien gestorben wäre oder an diesem Tag an etwas anderes gedacht hätte und wir niemals geboren worden wären. Wer weiß, wie viele Dichter, Schriftsteller, Wissenschaftler und Musiker nicht geboren wurden, weil ihr Vorfahr starb, bevor er sie für mögliche Ursachen wie Krankheiten und/oder Kriege zeugte.

Im Laufe der Zeit ist die Forschung zu einer echten Leidenschaft geworden und ich sammle und scanne seit Jahren Dokumente. Ganze Tage in den Stadt-, Pfarr- und Provinzarchiven, um Material zu fotografieren und zu sammeln. Ich wurde auch von Jungen und Mädchen unterstützt, die es mir ermöglichten, ein riesiges Multimedia-Archiv zu erstellen, indem sie die Geschichte meines Landes mit vergessenen oder nie erwähnten Ereignissen und Charakteren rekonstruierten. Ich habe alle Ehen, Geburten und Todesfälle des Landes in Excel transkribiert und kann heute den Stammbaum jedes Volturarese-Bürgers an einem Tag erstellen. Im Laufe der Zeit veröffentlichte ich bei Amazon ein Buch über jeden lokalen Nachnamen (ungefähr zwanzig) mit den Stammbäumen der einzelnen Zweige, um auch den Grad der Verwandtschaft zwischen ihnen zu erkennen und allen zu ermöglichen, näher an diese Wissenschaft heranzukommen, die ich zu sehr mag. Die Vergangenheit zu kennen ist das Viaticum, um die Zukunft mit Glück zu leben und sich daran zu erinnern, wer uns hervorgebracht hat, ist sowohl eine Pflicht als auch eine große Freude

 

MTDD: Das zu berücksichtigende Material ist sehr umfangreich, genau wie es viele Volturara-Familien gibt, die sich im Laufe der Jahrhunderte ausgezeichnet haben.

Ich würde daher sagen, von Deinem zu beginnen ... das heißt von Marra und/oder Della Marra ...

EM: Ich begann mit der Erforschung meiner Familie und erweiterte die Marra meines Landes, die mehr als 400 sind. Dann entdeckte ich, dass 1500 der erste Vorfahr, der die Marra di Volturara hervorbrachte, aus einer nahe gelegenen Stadt, Serino, stammte und ich fing an, die notariellen Urkunden dieses Landes zu lesen, um in die Vergangenheit zu reisen. Die Familie della Marra mit ihren Mitgliedern erschien und ich entdeckte, dass es sich um eine Adelsfamilie aus Barletta handelte, die von Ende 1200 bis 1530 über 200 Jahre lang die Lehen von Serino und Volturara verwaltete.

 

MTDD: Absolut faszinierend! Ich freue mich sehr, dass Du auch es geschafft hast, rechtzeitig zurück zu gehen, um Deine Herkunft zu entdecken. Eine andere Familie, die Du in unseren vorherigen Interviews erwähnt hast, ist genau die der Pennetti, von der ich durch Teresa, meine Großmutter väterlicherseits, die ich nicht kannte, weil sie jung starb, als mein Vater erst elf Jahre alt war, und Vincenzo, meinen Urgroßvater väterlicherseits, abstammte und von denen ich dank Deiner sorgfältigen Recherche und Dokumentation in der Lage war – und ich danke Dir von Herzen –, diesen Zweig des Stammbaums meiner Familie bis 1600 zu rekonstruieren.

Möchtest Du für diejenigen, die noch keine Gelegenheit hatten, unsere vorherigen Interviews zu lesen, einige Aspekte zusammenfassen, die meine Vorfahren charakterisierten? Was haben sie besonders hervorgehoben und warum verdienen sie es Deiner Meinung nach, erwähnt zu werden?

EM: Ich finde die Familie Pennetti seit den ersten notariellen Urkunden von Volturara aus dem Jahr 1572 (in den lateinischen Dokumenten ist es Pendecta, dann Pendetta, Pennetta und von 700 Pennetti). Es ist sicherlich eine der ältesten Familien des Landes und für mich die Familie der Persönlichkeiten schlechthin. Die Notare sind Pennetti bereits im 17. Jahrhundert, die Ärzte sind Pennetti und Deine direkten Vorfahren. Sie haben die Geschichte von Volturara geschrieben, eine elegante Haltung beibehalten, ohne sie zu übertreiben, und fast immer ein gutes Verhältnis zu den Menschen. Erleuchtet und anfällig für soziale und politische Veränderungen im Laufe der Zeit haben sie die gequälten Ereignisse der Geschichte des Südens mit Respekt und Kultur überwunden. In den 1700er Jahren teilten sie sich in zwei Zweige auf, die sich manchmal gegenüberstanden, und in den 1800er Jahren blieb nur der Zweig Deiner Familie übrig, während der andere aufgrund des Mangels an männlichen Erben ausgelöscht wurde. Nach der Vereinigung Italiens zog Dein Ururgroßvater Gerardo, ein Anwalt, nach Ariano Irpino, wo Dein Urgroßvater Vincenzo geboren wurde, und pflegte von Zeit zu Zeit die Beziehungen zum Land. Die beiden Söhne Vincenzo und Giuseppe leben zwischen Neapel, Avellino, Volturara und dem nahe gelegenen Dorf Sorbo Serpico, wo sie eine Villa besitzen.

Giuseppe ist Ingenieur und ein ausgezeichneter lokaler Geschichtsschreiber. Ende des 19. Jahrhunderts zog er in die Basilikata.

Vincenzo ist ein Irpinia- und Volturarese-Ruhm, der sich durch Journalismus (Gründer einiger Provinzzeitungen) im Kampf gegen das Fehlverhalten von Politikern und Mächtigen sowie durch Kultur auszeichnet (er veröffentlicht mehrere Bücher mit Forschungen und Studien zur Antike). Im Alter von 30 Jahren schloss er sein Jurastudium ab und wurde Universitätslehrstuhl am Zivilrecht Federico II von Neapel. Er starb im folgenden Jahr im Alter von 31 Jahren an einer Darminfektion in einer Zeit, in der es keine Antibiotika gab. Er liebte auch das weltliche Leben und war ein Freund von Salvatore di Giacomo und anderen neapolitanischen Dichtern und Schriftstellern.

 

MTDD: Sehr interessant. Ich fühle mich fast wie in ihrem Beisein, als Du mir meine Vorfahren beschreibst.

Welche Familien haben am meisten zur sozialen und politischen Entwicklung dieses Landes beigetragen und wie haben sie dies getan?

EM: Neben den Pennetti haben sich nur sehr wenige zur Verbesserung des Landes verpflichtet. Alle wollten nehmen und nicht geben und trugen dazu bei, den Status quo von Armut und Unbeweglichkeit aufrechtzuerhalten, der Ende des 19. Jahrhunderts, nach dem Zweiten Weltkrieg und in den letzten zehn Jahren zu einer massiven Auswanderung führte. Die Pennetti selbst verkauften die Grundstücke in der Stadt und gingen nach dem Krieg. Zunächst sollte der große Historiker und Mann des Glaubens, Pater Alessandro Di Meo (1726-1786), Autor der Annalen des Königreichs Neapel im Mittelalter in zwölf Bänden, die Quelle aller italienischen und europäischen Historiker sein fiel ein.

Antonio Masucci (1618-1682), ein Klostermönch in Neapel, Autor vieler Romane, die inzwischen im Wind der Vergesslichkeit verloren sind.

Vincenzo Pasquale (1841-1917) Autor einiger unveröffentlichter Werke, die ich dank seiner Nachkommen, die mir die unveröffentlichten Manuskripte gaben, im Laufe der Zeit veröffentlichen durfte.

Roberto Rezieri Di Meo Autor der Geschichte von Volturara im Jahr 1989. Nicolina Catarinella, lebend, die mit mehreren veröffentlichten Büchern viel über lokale Geschichte und Bräuche geschrieben hat.

 

MTDD: Welche Familien haben sich vom kulturellen und künstlerischen Standpunkt aus unterschieden?

EM: Die Familie Pennetti, Masucci, Di Meo, De Feo, Marra.

 

MTDD: Könntest Du, bitte, uns einen Überblick über die anderen Familien geben, die die Geschichte von Volturara und Irpinia am meisten geprägt haben, und die Region angeben?

EM: Es ist ein sehr breites Thema, das in wenigen Zeilen schwer zu behandeln ist. Ich behalte mir das Recht vor, Dir bei einer anderen Gelegenheit davon zu erzählen

 

MTDD: Sehr gut. Ich werde mich sehr freuen, Dich wieder als meinen Gast zu haben.

Im spirituellen und religiösen Bereich, aus welchen Familien wurden Persönlichkeiten geboren, die sich besonders hervorgetan haben und von der lokalen Bevölkerung am meisten geliebt wurden, und warum?

EM: Die im Land sehr verbreitete Familie Di Meo bezieht sich auf die Figur von Pater Alessandro, die auf dem Hauptplatz mit einer lebensgroßen Bronzestatue ausgestellt ist, die der Gemeinde 1926 von Auswanderern nach Amerika gestiftet wurde.

 

MTDD: Was sind die Volturara-Familien, deren Nachnamen mit Personen in Verbindung gebracht werden, die "regierten" oder die auf jeden Fall zur Aristokratie gehörten (und/oder noch gehören)?

EM: In der jahrhundertealten Geschichte der Stadt war nur Decio Masuccio von 1596 bis 1627 Eigentümer von Volturara, kaufte das Lehen von Antonio Carafa de Marra und erwarb den Titel eines Barons. Alle anderen Familien gehörten namhaften und kleinen Landbesitzern, da sie das Gebiet waren, das von einem schönen, aber nicht zu großen Tal umgeben war.

 

MTDD: Gab es Dynastien von Volturara, selbst zwischen Herrschern und Aristokraten, die im Laufe der Zeit ausgestorben sind?

EM: Die Barone Nicola und Corrado della Marra kauften 1303 das Lehen von Volturara und gaben es neun Generationen lang bis 1530 für insgesamt 227 Jahre von Sohn zu Sohn weiter. Die Familie starb 1600 aus. Alle Feudalherren der Stadt lebten in Neapel mit einer lokalen Kontaktperson, die als Steuereintreiber fungierte und keine Volturaresi waren.

 

MTDD: Edmondo, denkst Du, dass Deine historische und genealogische Forschungsarbeit abgeschlossen ist, oder gibt es noch viel zu “graben und ans Licht zu bringen”?

EM: Es gibt noch viel zu lesen und zu suchen, auch wenn das Interesse der Menschen minimal ist und in den Schulen kein Platz für lokale Geschichte ist. Ich möchte zum Beispiel den Faden verstehen können, der die Della Marra auf wissenschaftliche Weise an die aktuelle Marra bindet, wie es die Genealogie erfordert, aber ich kann die Dokumente nicht finden oder die Herkunft der Nachnamen nicht verstehen, seit sie eingerichtet wurden.

Wie viele Städte hat Volturara im Laufe der Jahrhunderte an den Ereignissen des Königreichs Neapel teilgenommen, wobei Charaktere und Episoden entdeckt wurden, die angesichts der Vielzahl der Dokumente und des Mangels auf Archivseiten, die niemand finden kann, vorerst der Sichtbarkeit von ihnen vergessen wurden.

 

MTDD: Nach dem schrecklichen Erdbeben, das Irpinia 1980 zerstörte, ist ein Großteil des Materials in den Archiven verloren gegangen.

Wie könntest Du Deine Forschung fortsetzen? Welche Tools hast Du verwendet?

 

EM: Leider gab es im Dorf nie eine Klassifizierung von Stadt- und Gemeindedokumenten, aber letztendlich wurden fast alle nach dem Erdbeben vorhandenen Dokumente gespeichert, auch wenn sich einige verschlechtert haben. Die meisten von ihnen befinden sich in den Provinzarchiven in Avellino, die keinen übermäßigen Schaden erlitten haben und die leicht eingesehen werden können. Das große Problem sind die Dokumente des Angevin-Zeitalters von Neapel, die durch ein von den Nazis verursachtes Feuer zerstört wurden. Ein großer und irreparabler Verlust für die Kultur des Südens.

Es ist genau das Netzwerk der Nationalen Historischen Archive, das sowohl der historischen als auch der genealogischen Forschung durch die Online-Veröffentlichung aller Dokumente über Geburten, Ehen und Todesfälle von 1809 bis 1920 der italienischen Gemeinden mit der Möglichkeit der Konsultation große Hilfe leistet sie frei online. Wir stehen am Anfang, aber wenn sie auch die anderen Dokumente durch Scannen ablegen, hat jeder Wissenschaftler die Möglichkeit, jede Art von Dokument problemlos von zu Hause aus zu konsultieren.

 

MTDD: Wir hoffen, dass dies bald passiert. Es wäre wunderbar, die Gelegenheit zu haben, diese Suche fortzusetzen und viele andere “verborgene Schätze” zu entdecken.

Gibt es andere Aspekte, die immer im Zusammenhang mit Deinen Veröffentlichungen zur Genealogie stehen und die wir noch nicht behandelt haben?

Wenn ja, würde ich mich freuen, wenn Du sie erwähnen ...

EM: Mein Traum ist es, einen Experten zu finden, der ein Programm mit einer Suchmaschine erstellt, das an alle Gemeinden verkauft wird, mit denen jeder Bürger den Stammbaum seiner Familie direkt online auf der Website der Institution mit einem Link erstellen kann, möglicherweise auf kostenlose Weise.

 

MTDD: Es scheint mir eine wirklich hervorragende Idee zu sein. Ich wünsche Dir, dass Du dieses Ziel so früh wie möglich erreichen kannst.

Diejenigen, die dies wünschen, wie können sie Dich kontaktieren?

 

EM: Meine E-Mail lautet edmondomarra@vigilio.it

 

MTDD: Vielen Dank, Edmondo, dass Du heute zu uns gekommen sind und für alle Informationen, die Du zur Verfügung gestellt hast. Genealogie ist eine Tatsache ohne Ende. Ich bin mir sicher und hoffe aufrichtig, dass Deine Mitbürger nicht nur die Arbeit schätzen, die Du im Laufe der Jahre in diesem Sektor geleistet hast, sondern auch den kulturellen und sozialen Wert anerkennen, der darauf abzielt, die Geschichte Deines Volkes als auch Dein Land und Deine lokale Kultur zu erforschen und zu dokumentieren.

Das Erinnern und Schätzen der eigenen Herkunft ist für alle Menschen von entscheidender Bedeutung.

EM: Herzlichen Dank, Teresa, für die weitere Gelegenheit, über meinen Mikrokosmos zu sprechen, den ich gesucht habe, und ich versuche, ein historisches Gedächtnis zu geben, um die Werte, Handlungen und Ideale, die uns von denen vor uns geliefert wurden, nicht zu zerstreuen waren. Meine Leidenschaft für die Geschichte nimmt mich nicht von der gegenwärtigen Realität ab, im Gegenteil, sie lässt mich sie mit intensiven Bedeutungen verstehen, die oft vielen Menschen entgehen. Ich werde weiterhin nach alten Papieren suchen, mit vergessenen Charakteren, unbekannten Ereignissen und Büchern, die niemand gelesen hat, in der Hoffnung, mein Wissen zu bereichern und denjenigen, die nach uns kommen, Nachrichten über eine Welt zu geben, die große Veränderungen erfahren hat, in den letzten Jahrzehnten Verwendungen und Bräuche wurden, die das Leben unserer Vorfahren seit Jahrhunderten geprägt haben, in einem langsamen und konstanten Werden, dass das dritte Jahrtausend schnell und oft nicht richtig in den Müll der Vergesslichkeit wirft, vollständig aufgehoben.

Vielen Danke und bis nächstes Mal!



Saturday, March 13, 2021

I now pronounce you husband and death - by Simone Consorti - Review by Maria Teresa De Donato

 

I now pronounce you husband and death

by Simone Consorti

Review by Maria Teresa De Donato

 


Written in an entertaining and equally enjoyable narrative style, this collection of stories by Simone Consorti, a teacher, presents us with an aspect that is as universal as it is ancient: the eternal struggle between Good and Evil.

An inquiring mind that does not miss any detail; a great ability to observe, analyze and grasp even the most hidden aspects, combined with a vivid imagination allow the author to glimpse and perceive aspects of reality that the majority of human beings would probably ignore while being unaware of them.

Simone Consorti, on the contrary, by observing everything scrupulously and in full awareness, manages to penetrate what we would commonly define 'objective reality' as if it were a parallel dimension.

His ability to totally immerse himself in the reality that surrounds him, which therefore includes circumstances and characters of all kinds, allows him to identify intangible details - mental, psychological and behavioral ones - highlighting to the reader, with a good dose of humor and sometimes of sharp irony, the mediocrity, spiritual poverty, and the total lack of values ​​and ideals that characterize some human beings who have replaced the latter with Nothingness, Void and the Appearances, emptying Life of its real and deepest meaning, aspect which is summarized by the following statement: "All affection was entrusted exclusively to the cameras." (Consorti, 2020, p. 19)

The paradoxes of life, as well as the situations – no matter if related to couple relationships, friendship, or simply good neighborliness, makes no difference - that catch the individual in a completely unexpected way, finding them unprepared to act appropriately and, therefore, to prove themselves 'up to the challenge', are also aspects of the human being’s everyday life which, along with the sense of ridicule, emerge and which are examined and highlighted in this literary work.

Deep connoisseur and observer of the human soul, the author, who at times also reveals his poetic and nostalgic side, seems to affectionately make fun of the reader, leaving them with either reassurance or a sense of anxiety - depending on the view and perception of each of us - that "The afternoon knows things the morning cannot even imagine."

An interesting publication to be read all in one breath and which offers ideas for deep reflection and comparison.

Vi dichiaro marito e morte - di Simone Consorti - Recensione di Maria Teresa De Donato

 

Vi dichiaro marito e morte

di Simone Consorti

Recensione di Maria Teresa De Donato


 

Scritta in uno stile narrativo scorrevole ed altrettanto piacevole, questa raccolta di racconti di Simone Consorti, insegnante, ci presenta un aspetto tanto universale quanto antico: l’eterna lotta tra il Bene ed il Male.

Una mente indagatrice a cui non sfugge alcun dettaglio; una grande capacità di osservare, analizzare e cogliere anche gli aspetti più reconditi, unite ad una vivida fantasia consentono all’autore di intravedere e percepire aspetti della realtà che la maggioranza degli esseri umani probabilmente ignorerebbe essendone inconsapevole.

Simone Consorti, al contrario, osservando tutto scrupolosamente e in piena consapevolezza, riesce a penetrare quella che comunemente definiremmo ‘realtà oggettiva’ come si trattasse di una dimensione parallela.

Questa sua abilità di totale immersione nella realtà che lo circonda, che include, quindi, circostanze e personaggi di ogni tipo, gli permette di identificare particolari intangibili – mentali, psicologici e comportamentali – evidenziando al lettore, con una buona dose di umorismo e a volte di tagliente ironia, la mediocrità, la povertà di spirito, la totale mancanza di valori e di ideali che caratterizza alcuni esseri umani che hanno sostituito questi ultimi con il Nulla, il Vuoto e le Apparenze svuotando la Vita del suo reale e più profondo significato, aspetto che viene riassunto dalla seguente affermazione: “Tutte le affettuosità erano affidate esclusivamente alle telecamere.” (Consorti, 2020, p. 19)

I paradossi della Vita, così come le situazioni – che si tratti di rapporti di coppia, di amicizia o semplicemente di buon vicinato non fa differenza – che colgono l’individuo in maniera del tutto inaspettata trovandolo impreparato ad agire in modo idoneo e, quindi, a dimostrarsi ‘all’altezza della situazione’, sono anche aspetti della quotidianità dell’essere umano che, accanto al senso del ridicolo, emergono e che vengono esaminati ed evidenziati in quest’opera letteraria. 

Profondo conoscitore ed osservatore dell’animo umano, l’autore, che a tratti rivela anche un suo lato poetico e nostalgico, sembra prendersi affettuosamente gioco del lettore lasciandolo con la rassicurazione o con l’ansia – a seconda della veduta e della percezione di ciascuno di noi – che “Il pomeriggio sa cose che la mattina non può neanche immaginare.”

Un’interessante pubblicazione da leggere tutta d’un fiato e che offre spunti di profonda riflessione e di confronto.

 

 

Ich erkläre euch hiermit zu Mann und Tod - von Simone Consorti - Rezension von Maria Teresa De Donato

 

Ich erkläre euch hiermit zu Mann und Tod

von Simone Consorti

Rezension von Maria Teresa De Donato

 


Diese Sammlung von Geschichten von Simone Consorti, einer Lehrer, wurde uns in einem reibungslosen und ebenso unterhaltsamen Erzählstil einen Aspekt verfasst und präsentiert, der ebenso universell wie uralt ist: den ewigen Kampf zwischen Gut und Böse.

Ein forschender Geist, der kein Detail übersieht; eine großartige Fähigkeit, selbst die verborgensten Aspekte zu beobachten, zu analysieren und zu erfassen, kombiniert mit einer lebhaften Vorstellungskraft, ermöglicht es dem Autor, Aspekte der Realität zu erblicken und wahrzunehmen, die die Mehrheit der Menschen wahrscheinlich ignorieren würde, wenn sie sich dessen nicht bewusst wären.

Im Gegenteil, Simone Consorti, die alles gewissenhaft und in vollem Bewusstsein beobachtet, schafft es, das zu durchdringen, was wir üblicherweise als "objektive Realität" definieren würden, als es eine parallele Dimension wäre.

Diese Fähigkeit seines völligen Eintauchens in die ihn umgebende Realität, die daher Umstände und Charaktere aller Art umfasst, ermöglicht es ihm, immaterielle Details - mentale, psychologische und verhaltensbezogene - zu identifizieren, die den Leser mit einer guten Dosis Humor und manchmal auch hervorheben scharfe Ironie, Mittelmäßigkeit, Armut des Geistes, der völlige Mangel an Werten und Idealen, der einige Menschen auszeichnet, die letztere durch das Nichts, die Leere und die Erscheinungen ersetzt haben, wodurch das Leben von seiner wirklichen und tieferen Bedeutung befreit durch die folgende Aussage zusammengefasst wird: "Alle Zuneigung wurde ausschließlich den Kameras anvertraut." (Consorti, 2020, S. 19)

Die Paradoxien des Lebens sowie die Situationen – ob es sich um Paarbeziehungen, Freundschaft oder einfach gute Nachbarschaft handelt - machen keinen Unterschied -, die den Einzelnen auf völlig unerwartete Weise erfassen und ihn unvorbereitet finden, angemessen zu handeln und daher selbst zu beweisen "geeignet zu sein" sind auch Aspekte des Alltags des Menschen, die neben dem Gefühl der Lächerlichkeit auftauchen und die in diesem literarischen Werk untersucht und hervorgehoben werden.

Tiefer Kenner und Beobachter der menschlichen Seele, der Autor, der zuweilen auch seine poetische und nostalgische Seite offenbart, scheint sich liebevoll über den Leser lustig zu machen und ihn mit Beruhigung oder Angst zurückzulassen - abhängig von der Sichtweise und Wahrnehmung jedes einzelnen uns - dass "Der Nachmittag weiß Dinge, die sich der Morgen nicht einmal vorstellen kann."

Eine interessante Publikation, die in einem Atemzug gelesen werden kann und Ideen für tiefes Nachdenken und Vergleichen bietet.