Thursday, July 20, 2023

Meravigliosa Italia: Gustando Rovigo e la sua cucina con Maria Cristina Buoso (Ottava Parte) - di Maria Teresa De Donato

 Meravigliosa Italia:

Gustando Rovigo e la sua cucina con Maria Cristina Buoso (Ottava Parte)


 di Maria Teresa De Donato



 (La Chiesa di Santa Giustina)

(Pierre Mortier; antica mappa di Rovigo: dettaglio, la demolita Chiesa di santa Giustina, nell'odierna piazza Giuseppe Garibaldi)

(Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International)

 

 

Amici carissimi,

la cara amica e collega autrice e blogger, Maria Cristina Buoso, è venuta di nuovo a trovarci per raccontarci di un’altra perla della sua Rovigo.  A chi non avesse avuto modo di leggere le nostre precedenti interviste consiglio di visitare la nostra Rubrica Meravigliosa Italia.  Avrà sicuramente modo di scoprire molte aree interessanti del nostro bel Paese e magari organizzare qualche viaggio per andarle a vedere.

Buona lettura!



 

MTDD: Ciao, Maria Cristina, e benvenuta di nuovo in questo mio Blog e Salotto Culturale. Grazie per partecipare attivamente a questa mia iniziativa.

MCB: Grazie a te, Maria Teresa. È sempre un piacere essere tua ospite.

 

MTDD: Maria Cristina, di quale attrattiva turistica di Rovigo ci parli oggi?

MCB: Oggi ho pensato di parlarvi della chiesa di Santa Giustina

 

MTDD: Benissimo. Cosa puoi dirci di questo gioiello della tua città?

MCB: La Chiesa di Santa Giustina sorgeva dove si trova adesso piazza Garibaldi. All'inizio era la cappella privata del visconte che governava Rovigo per conto degli Estensi, il cui palazzo, che si trovava lì vicino, fu distrutto dai veneziani nel XVI secolo mentre la chiesa rimase isolata. L’ingresso era rivolto ad Ovest, come si usava in quel periodo, e nel 1450 divenne parrocchia.  Non si conosce la data esatta in cui venne aperta al pubblico; si sa solo che i fedeli erano più del doppio di quelli del Duomo che si trova poco distante, ma non aveva il Battistero per cui le persone erano obbligate ad andare in un’altra chiesa quando serviva nella funzione.

 

MTDD: Ci furono, nel corso dei secoli, modifiche, demolizioni o trasferimenti che riguardarono questa Chiesa?

MCB: Sì, ce ne furono. Il 7 maggio 1806 la parrocchia si trasferì, infatti, in quella di San Francesco che diventò per questa ragione la chiesa di San Francesco e Giustina. Nel 1809 Santa Giustina venne demolita e al suo posto si costruì una piazza pubblica, l’attuale Piazza Garibaldi con una delle più belle statue che la rappresentano e che è stata realizzata dallo scultore romano Ettore Ferrari nel 1896 il quale non volle essere pagato ma solo rimborsato delle spese vive.

 

MTDD: Un gesto davvero nobile!

MCB: Sì, sono d’accordo. I polesani, tuttavia, si unirono insieme per pagarlo e gli diedero anche la cittadinanza onoraria di Rovigo come forma di gratitudine.

 

MTDD: Puoi dirci qualcosa di questa statua?

MCB: La statua equestre è in bronzo e poggia su marmo granito. È ornata da bassorilievi e iscrizioni che descrivono le imprese dell’eroe dei due Mondi.


 


(Piazza Garibaldi – Foto Autrice)

 

La leggenda narra che essendo lui (Ettore Ferrari) un fanatico repubblicano mise sotto le staffe del cavallo due corone come segno di disprezzo verso la monarchia.

Per scoprire se è vero dovrete venire a visitare la mia città.

Il famoso “liston” della piazza è formato da lunghe lastre di marmo che delineano la pianta della chiesa distrutta.

 

(Piazza Garibaldi – Foto Autrice)

 

Chi volesse approfondire ulteriormente l’argomento puo leggere le informazioni riportate ai seguenti link:

https://rovigo.italiani.it/santa-giustina/

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Giustina_(Rovigo)

https://viaggi.fidelityhouse.eu/piazza-garibaldi-rovigo-53919.html

 

MTDD: Molto interessante davvero.

Hai preparato anche questa volta una squisita ricetta per i nostri appassionati lettori?

MCB: Certamente! Oggi ho pensato di proporre i Fasoi in potacin.

 

Ricetta

Fasoi in potacin

È un piatto molto apprezzato in tutto il polesine e che si mangia soprattutto in inverno e si potrebbe dire che nel rodigino è uno dei piatti simbolo.

Di solito si usano i fagioli secchi Borlotti o  Lamon; si mettono in ammollo nell’acqua per 12 ore o una notte intera; si risciacquano e poi in si versano in un pentola a bordi alti.  Si fa soffriggere un pochino dell’olio di oliva con aglio del polesine (qualcuno usa anche un po’ di cipolla) cui si aggiunge, se si vuole, un rametto di rosmarino ed infine i fagioli. Si gira aggiungendo un po’ di sale e pepe e alla fine si versa sul tutto abbondante acqua.

Il quantitativo dell’acqua versata deve essere almeno il triplo di quello dei fagioli.  I fagioli, infatti, devono essere completamente coperti e bollire lentamente.

Ogni tanto date una rigirata per essere sicuri che non si attacchino. Se volete aggiungere del concentrato di pomodoro, scioglietene un cucchiaio in una tazzina con dell’acqua e quando si è sciolto versatelo dentro la pentola e portate ad ebollizione.

In maniera indicativa la cottura dovrebbe durare circa un’ora e mezza, ma potendo variare, è sempre meglio assaggiarli anche perché solo assaggiandoli vi renderete conto se dovrete aggiungere altro sale e pepe. 

Io personalmente, verso la fine, verso un po’ di olio di oliva con del peperoncino; li faccio cuocere ancora un po’ e poi spengo.

Il giorno dopo, per me, sono ancora più buoni, meglio se consumati con una polenta appena cotta oppure del giorno prima, ma tagliata a fette e fatte rosolare.... e se poi aggiungete anche il cotechino tanto meglio

OK... mi fermo qui perché ho già l’acquolina in bocca.

Buon appetito!

 


(Foto web)

 

https://rovigo.italiani.it/fasoi-in-potacin/

https://www.polesine24.it/gusto/2018/06/21/news/fasoi-in-potracin-made-in-polesine-27729/

 

MTDD: Maria Cristina, l’acquolina in bocca l’hai fatta venire a noi tutti... 😊

Grazie ancora per aver partecipato a questa nostra intervista, per le informazioni che hai provveduto sulla Chiesa di Santa Giustina ed anche per guesta gustosissima ricetta.

Ti aspetto per un prossimo incontro!

MCB: Grazie a te, Maria Teresa. Felice di aver partecipato. A presto allora! 

Amazing Italy: Enjoying Rovigo and its cuisine with Maria Cristina Buoso (Part 8) - by Maria Teresa De Donato

 Amazing Italy:

Enjoying Rovigo and its cuisine with Maria Cristina Buoso (Part 8)


by Maria Teresa De Donato


(The Church of Santa Giustina)

 

(Pierre Mortier; ancient map of Rovigo: detail, the demolished Church of Santa Giustina, in today's Piazza Giuseppe Garibaldi)

(Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International)

 

 

Dearest friends,

 

our dear friend and fellow author and blogger, Maria Cristina Buoso, came to revisit us to tell us about another pearl of her Rovigo of her. To those who have not had the opportunity to read our previous interviews, visit our Amazing Italy Column. You will have the chance to discover many exciting areas of our beautiful country and organize some trips to go and see them.

 

Enjoy the reading!






MTDD: Hello, Maria Cristina, and welcome again to my Blog and Cultural Lounge. Thank you for actively participating in this initiative of mine.

 

MCB: Thanks to you, Maria Teresa. It is always a pleasure to be your guest.

 

 

MTDD: Maria Cristina, which tourist attraction in Rovigo are you talking about today?

 

MCB: Today, I thought I'd tell you about the Church of Santa Giustina

 

 

MTDD: Great. What can you tell us about this jewel of your town?

MCB: The Church of Santa Giustina once stood where Garibaldi Square is now. At first, it was the private chapel of the viscount who governed Rovigo on behalf of the Este family, whose palace, which was nearby, was destroyed by the Venetians in the 16th century while the Church remained isolated. The entrance faced west, as was the custom in that period, and in 1450 it became a parish. The exact date on which it was opened to the public is not known; it is only known that the faithful were more than double those of the Cathedral, which is located nearby, but it did not have a Baptistery, so people were compelled to go to another church when it served in the function.

 

 

MTDD: Were there, over the centuries, modifications, demolitions, or transfers concerning this Church?

 

MCB: Yes, there were. On 7 May 1806, the parish moved, in fact, to that of San Francesco, which for this reason, became the Church of San Francesco and Giustina. In 1809 Santa Giustina was demolished, and in its place, a public square was built, the current Garibaldi Square, with one of the most beautiful statues that represent it and which was created by the Roman sculptor Ettore Ferrari in 1896, who did not want to be paid but only reimbursed for out-of-pocket expenses.

 

 

MTDD: What a genuinely noble gesture!

 

MCB: Yes, I agree. The people of Polesine, however, banded together to pay him and also gave him the honorary citizenship of Rovigo as a form of gratitude.

 

 

MTDD: Can you tell us something about this statue?

 

MCB: The equestrian statue is in bronze and rests on granite marble. It is decorated with bas-reliefs and inscriptions describing the feats of the hero of the two worlds.



 

 

(Garibaldi Square – Photo Author)


 

Legend has it that since he (Ettore Ferrari) was a passionate Republican, he placed two crowns under the horse's stirrups as a sign of contempt for the monarchy.

You'll have to visit my city to find out if it's true.

 

The famous "Liston" of the square comprises long marble slabs that outline the plan of the destroyed Church.


 

 

(Garibaldi Square – Photo Author)


 

Anyone wishing to learn more about the topic can read the information provided at the following links:

 

https://rovigo.italiani.it/santa-giustina/

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Giustina_(Rovigo)

 

https://viaggi.fidelityhouse.eu/piazza-garibaldi-rovigo-53919.html

 

 

 

MTDD: Very interesting indeed.

 

Have you prepared a delicious recipe for our passionate readers this time too?

 

MCB: Certainly! Today I thought of proposing Fasoi in potacin.

 


 

Recipe

 

Beans in potacin

 

 

It is a dish much appreciated throughout the Polesine area and eaten above all in winter, and it could be said that in the Rovigo area, it is one of the symbolic dishes.

 

Dry Borlotti or Lamon beans are usually used; they are soaked in water for 12 hours or a whole night, rinsed, and poured into a pot with high edges. Fry a little olive oil with Polesine garlic (someone also uses a little onion), to which a sprig of rosemary is added, if desired, and finally, the beans. It is stirred, adding a little salt and pepper, and plenty of water is poured over everything at the end.

 

The amount of water poured must be at least three times that of the beans. The beans, in fact, must be covered entirely and boiled slowly.

Turn occasionally to make sure they don't stick. If you want to add tomato paste, dissolve a spoonful of it in a cup with water, and when it has dissolved, pour it into the pot and bring it to a boil.

As an indication, the cooking should last about an hour and a half, but since it can vary, it is always better to taste them because only by tasting them will you realize if you need to add more salt and pepper.

 

Toward the end, I pour a little olive oil with some chili pepper; I let them cook a little longer and then turn them off.

 

The next day, for me, they are even better if eaten with freshly cooked polenta or from the day before, but cut into slices and browned .... and if you add the cotechino, so much the better.

 

OK... I'll stop right there because my mouth is already watering.

 

Enjoy your meal!


 

 

(Web photo)

 

 

https://rovigo.italiani.it/fasoi-in-potacin/

 

https://www.polesine24.it/gusto/2018/06/21/news/fasoi-in-potracin-made-in-polesine-27729/

 

 

 

MTDD: Maria Cristina, you made our mouths water too... 😊

 

Thanks again for participating in our interview, for the information you provided on the Church of Santa Giustina, and for this delicious recipe.

I look forward to our next meeting!

 

MCB: Thanks to you, Maria Teresa. Happy to have participated. 


See you soon then!

 

 

Wunderschönes Italien: Genießt Rovigo und seine Küche mit Maria Cristina Buoso (Teil 8) - von Maria Teresa De Donato

 Wunderschönes Italien:

Genießt Rovigo und seine Küche mit Maria Cristina Buoso (Teil 8)


von Maria Teresa De Donato

 


 (Die Kirche Santa Giustina)

(Pierre Mortier; alter Plan von Rovigo: Detail, die zerstörte Kirche Santa Giustina, auf der heutigen Piazza Giuseppe Garibaldi)

(Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International)

 

 

Liebste Freunde,

Die liebe Freundin, Autorin und Bloggerin Maria Cristina Buoso hat uns erneut besucht, um uns von einer weiteren Perle ihres Rovigo zu erzählen. Allen, die noch keine Gelegenheit hatten, unsere vorherigen Interviews zu lesen, empfehle ich den Besuch unserer Rubrik Wunderschönes Italien. Sie werden sicherlich die Gelegenheit haben, viele interessante Gegenden unseres schönen Landes zu entdecken und vielleicht einige Ausflüge zu organisieren, um sie zu besuchen.

Viel Spaß beim Lesen!



 

MTDD: Hallo, Maria Cristina, und herzlich willkommen zu meinem Blog und kulturellen Salon. Vielen Dank, dass Du Dich aktiv an dieser Initiative von mir beteiligst.

MCB: Ich danke Dir, Maria Teresa. Es ist immer eine Freude, Dein Gast zu sein.

 

MTDD: Maria Cristina, von welcher Touristenattraktion in Rovigo sprichst Du heute?

MCB: Heute dachte ich, uber die Santa Giustina Kirche zu reden.

 

MTDD: Großartig. Was kannst Du uns über dieses Juwel Deiner Stadt erzählen?

MCB: An der Stelle, wo heute die Piazza Garibaldi ist, stand einst die Santa Giustina Kirche. Zunächst war es die Privatkapelle des Vizegrafen, der Rovigo im Auftrag der Familie Este regierte, deren nahe gelegener Palast im 16. Jahrhundert von den Venezianern zerstört wurde, während die Kirche isoliert blieb. Der Eingang war, wie damals üblich, nach Westen ausgerichtet und wurde 1450 zur Pfarrei. Das genaue Datum, an dem es der Öffentlichkeit zugänglich gemacht wurde, ist nicht bekannt; Es ist nur bekannt, dass die Gläubigen mehr als doppelt so hoch waren wie die der Kathedrale, die sich in der Nähe befindet, aber sie hatte kein Baptisterium, so dass die Menschen gezwungen waren, in eine andere Kirche zu gehen, wenn sie dieser Funktion diente.

 

MTDD: Gab es im Laufe der Jahrhunderte Änderungen, Abrisse oder Verlegungen dieser Kirche?

MCB: Ja, das gab es. Am 7. Mai 1806 zog die Pfarrei tatsächlich in die von San Francesco um, die aus diesem Grund die Kirche von San Francesco und Giustina wurde. 1809 wurde Santa Giustina abgerissen und an ihrer Stelle ein öffentlicher Platz errichtet, der heutige Garibaldi Platz mit einer der schönsten Statuen, die ihn darstellen und die 1896 vom römischen Bildhauer Ettore Ferrari geschaffen wurde, der aber nicht bezahlt werden wollte nur die Auslagen erstattet.

 

MTDD: Eine wirklich edle Geste!

MCB: Ja, ich stimme zu. Die Leute von Polesine schlossen sich jedoch zusammen, um ihn zu bezahlen, und verliehen ihm aus Dankbarkeit auch die Ehrenbürgerschaft von Rovigo.

 

MTDD: Kannst Du uns etwas über diese Statue erzählen?

MCB: Die Reiterstatue ist aus Bronze und ruht auf Granitmarmor. Sie ist mit Flachreliefs und Inschriften geschmückt, die die Heldentaten des Helden der beiden Welten beschreiben.

  


(Garibaldiplatz – Foto der Autorin)

 

Die Legende besagt, dass er (Ettore Ferrari), da er ein fanatischer Republikaner war, als Zeichen der Verachtung der Monarchie zwei Kronen unter die Steigbügel seines Pferdes legte.

Um herauszufinden, ob es wahr ist, müssen Sie meine Stadt besuchen.

Der berühmte "Liston" des Platzes besteht aus langen Marmorplatten, die den Plan der zerstörten Kirche skizzieren.

 

 


(Garibaldiplatz – Foto der Autorin)

 

Wer mehr über das Thema erfahren möchte, kann die Informationen unter den folgenden Links lesen:

https://rovigo.italiani.it/santa-giustina/

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Giustina_(Rovigo)

https://viaggi.fidelityhouse.eu/piazza-garibaldi-rovigo-53919.html

 

MTDD: In der Tat ist alles sehr interessant.

Hast Du auch dieses Mal ein leckeres Rezept für unsere leidenschaftlichen Leser vorbereitet?

MCB: Sicherlich! Heute habe ich daran gedacht, Fasoi in Potacin vorzuschlagen.

 


Rezept

Fasoi in Potacin

Es ist ein im ganzen Polesine-Gebiet sehr geschätztes Gericht, das vor allem im Winter gegessen wird, und man könnte sagen, dass es im Rovigo-Gebiet eines der symbolträchtigen Gerichte ist.

Üblicherweise werden trockene Borlotti- oder Lamonbohnen verwendet; sie werden 12 Stunden oder eine ganze Nacht in Wasser eingeweicht; sie werden gespült und dann in einen Topf mit hohem Rand gegossen. Braten Sie ein wenig Olivenöl mit Polesine-Knoblauch (jemand verwendet auch ein wenig Zwiebel) an, dazu gibt es auf Wunsch einen Rosmarinzweig und schließlich die Bohnen. Es wird gerührt, etwas gesalzen und gepfeffert und am Ende wird alles mit reichlich Wasser übergossen.

Die eingegossene Wassermenge muss mindestens dreimal so hoch sein wie die der Bohnen. Die Bohnen müssen tatsächlich vollständig bedeckt sein und langsam kochen.

Zwischendurch wenden, damit sie nicht kleben bleiben. Wenn Sie Tomatenmark hinzufügen möchten, lösen Sie einen Löffel davon in einer Tasse mit Wasser auf und wenn es sich aufgelöst hat, gießen Sie es in den Topf und bringen Sie es zum Kochen.

Als Anhaltspunkt sollte das Garen ungefähr anderthalb Stunden dauern, aber da es variieren kann, ist es immer besser, sie auch zu probieren, denn nur wenn Sie sie probieren, werden Sie feststellen, ob Sie mehr Salz und Pfeffer hinzufügen müssen.

Ich persönlich gieße gegen Ende ein wenig Olivenöl mit etwas Chilischote; Ich lasse sie etwas länger garen und schalte sie dann aus.

Am nächsten Tag sind sie für mich noch besser, besser mit frisch gekochter Polenta oder vom Vortag gegessen, aber in Scheiben geschnitten und gebräunt .... und wenn man dann noch den Cotechino hinzufügt, umso besser...

OK... Ich höre hier auf, weil mir schon das Wasser im Munde zusammenläuft.

Guten Appetit!

 

 

(Webfoto)

 

https://rovigo.italiani.it/fasoi-in-potacin/

https://www.polesine24.it/gusto/2018/06/21/news/fasoi-in-potracin-made-in-polesine-27729/

 

MTDD: Maria Cristina, Du hast uns das Wasser im Mund zusammenlaufen lassen... 😊

Nochmals vielen Dank, dass Du an unserem Interview teilgenommen hast, für die Informationen, die Du uns über die Kirche Santa Giustina gegeben hast, und auch für dieses sehr leckere Rezept.

Wir warten auf Dich für ein nächstes Treffen!

MCB: Ich danke Dir, Maria Teresa. Ich bin glücklich, teilgenommen zu haben.

Bis bald dann!

Tuesday, July 18, 2023

Arthur Honegger + Symphony N.4 (Deliciae Basilienses) of 1946


Le Havre 1 0-III-1892 • Paris 27-XI-1955


Son of Swiss parents, he studied at the Zurich Conservatory and with D'Ody, Gedalge, and Widor in Paris. In 1916 he joined the group "Les Nouveaux Jeunes" headed by Satie and Cocteau, who had to take the name of "Groupe des Six a little later. In 1920 he highlighted himself with the Pastorali d'été, and soon detached himself from the group to continue the composer's activity on his own. In the "1920s," he reached great notoriety, placing himself among the most avant-garde composers in France.

During the Second World War, he taught for some time at the Normal Ecole de Musique in Paris.


Symphony N. 4 ("Deliciae Basilienses") (1946)


The subtitle is due to the fact that the symphony was dedicated to Paul Sacher, the well-known director of the Basel Chamber Orchestra, on the occasion of the twentieth anniversary of its complex. Although it has been composed almost simultaneously with the previous symphony, here, we find a completely different atmosphere, serene, playful, and "transparent in writing how harsh and severe it was. In short, this composition seems to refer to the spirit of the 18th century, while at the end of the second half, there is even the literal summons (first horn) of a popular song of Basel, to which, moreover, the central song is inspired.

The succession of the three times is: "Slow and mysterious-Allegro", "Larghetto," and "Allegro-adagio" (the latter is the most elaborate part of the symphony, based on the shapes of the rondo, the passacaglia and the escape: here too The author introduces a Swiss popular song). 

Arthur Honegger + Sinfonia n.4 (Deliciae Basilienses) del 1946

 


Le Havre 1 0-III-1892 • Parigi 27-XI-1955


Figlio di genitori svizzeri, studiò al Conservatorio di Zurigo e con D'Indy, Gedalge e Widor a Parigi. Nel 1916 entrò a far parte del gruppo "Les nouveaux jeunes" capeggiato da Satie e da Cocteau, che doveva poco più tardi assumere il nome di "Groupe des Six." Nel 1920 si metteva in luce con la Pastorale d'été, staccandosi ben presto dal gruppo per continuare da solo l'attività di compositore. Negli "anni '20" raggiunse grande notorietà, ponendosi tra i compositori più all'avanguardia della Francia.

Durante la seconda guerra mondiale insegnò per qualche tempo all'École Normale de Musique di Parigi.


SINFONIA N. 4 ("DELICIAE BASILIENSES") (1946)


Il sottotitolo è dovuto al fatto che la Sinfonia è stata dedicata a Paul Sacher, il noto direttore dell'Orchestra da camera di Basilea, in occasione del ventesimo anniversario del suo complesso. Pur essendo stata composta quasi contemporaneamente alla Sinfonia precedente, qui troviamo un'atmosfera completamente diversa, serena, giocosa, trasparente nella scrittura quanto quella era aspra e severa. Insomma questa composizione sembra rifarsi allo spirito del '700, mentre alla fine del secondo tempo vi è addirittura la citazione letterale (primo corno) di un canto popolare di Basilea, a cui del resto si ispira tutto il brano centrale.
La successione dei tre tempi è: "Lento e misterioso-Allegro", "Larghetto" e "Allegro-Adagio" (quest'ultima è la parte più elaborata della Sinfonia, basata sulle forme del rondò, della passacaglia e della fuga: anche qui l'autore introduce un canto popolare svizzero).

Arthur Honegger + Symphonie N.4 (Deliciae Basilienses) von 1946

 

Le Havre 1 0-III-1892 • Parigi 27-XI-1955


Der Sohn von Schweizer Eltern studierte am Zürich -Konservatorium und mit D'Ody, Gedalge und Widor in Paris. 1916 trat er der Gruppe "Les Nouveaux Jeunes" unter der Leitung von Satie und Cocteau bei, die etwas später den Namen "Groupe des sechs) nehmen mussten. 1920 hob er sich mit dem Pastorali d'été hervor und löste sich bald von der Gruppe, um die Aktivität des Komponisten alleine fortzusetzen. In den "1920er Jahren" erreichte er große Bekanntheit und stellte sich zu den avantiertesten Komponisten in Frankreich.

Während des Zweiten Weltkriegs unterrichtete er einige Zeit im normalen École de Musique in Paris.


Symphonie N. 4 ("Deliciae Basilienses") (1946)


Der Untertitel ist darauf zurückzuführen, dass die Symphonie Paul Sacher, dem bekannten Direktor des Basel Chamber Orchestra, anlässlich des zwanzigsten Jahrestages seines Komplexes gewidmet war. Obwohl es fast gleichzeitig mit der vorherigen Symphonie komponiert wurde, finden wir hier eine völlig andere Atmosphäre, ruhig, verspielt, transparent, wie hart und schwerwiegend war. Kurz gesagt, diese Komposition scheint sich auf den Geist des 18. Jahrhunderts zu beziehen, während am Ende der zweiten Hälfte sogar die buchstäbliche Vorladung (erstes Horn) eines beliebten Songs von Basel vorhanden ist, zu dem das zentrale Lied außerdem ist inspiriert.

Die Nachfolge des Dreimal: Auch hier stellt der Autor ein schweizerisches beliebtes Lied vor).