Giada Rossa – Una vita per la libertà
di
Fiori Picco
Recensione
di Maria Teresa De Donato
“… una donna tenace e
coraggiosa che ha visto più volte la morte e che altrettante volte si è
disperatamente aggrappata alla vita.” (Fiori Picco, 2020, Prologo, p.
9).
Così si descrive Giada
Rossa in questo libro autobiografico realizzato attraverso i suoi racconti
dalla competente ed abile penna di Fiori Picco, Autrice, Editrice e Sinologa.
Il sottotitolo “Una vita
per la libertà” non avrebbe potuto essere più adatto per condurre il lettore in
quello che è stato il complesso, intricato ed altrettanto pericoloso labirinto
della sua vita. Questo sottotitolo aiuta
a capire meglio le traversie, le angherie e i numerosi pericoli di morte che questa
semplice, umile ed altrettanto determinata donna ha dovuto inaspettatamente
affrontare e da cui, come il tenero germoglio che fuoriesce dal manto stradale,
è riuscita sempre, malgrado le indicibili sofferenze, gli abusi, i
maltrattamenti e le violenze subite, a risalire dal dirupo in cui era stata
gettata, benché con profonde ferite, visibili ed invisibili.
Sin dalla più tenera età,
Giada Rossa ha periodicamente dei sogni premonitori, dei veri e propri
incubi. Ogni volta, puntualmente, il
sogno le anticipa una situazione di pericolo che, a sua insaputa, sta maturando
e che presto le si manifesterà. Così
l’uccello da lei trovato e salvato, e che ad un certo punto volerà via, la fa
sentire “come se una presenza soprannaturale [l’]avess[e] condotta a
quell’uccello per indicar[le] che, quando si fosse completamente ristabilito,
anche [lei] un giorno [sarebbe] volata via verso nuovi orizzonti rincorrendo un
sogno importante.” (p.10)
A causa di invidia,
gelosia e bramosia per il denaro persone prive di scrupoli che lei incontrerà
sul suo cammino cercheranno di ostacolare in ogni modo la realizzazione dei
suoi sogni.
Una bambina, che la Vita
costringerà a crescere in fretta, diventerà ben presto una donna contro cui –
sembrerebbe – un avverso Destino vuole abbattersi senza pietà ogni volta che
lei intravede una lieve luce in fondo al tunnel e nel suo animo riaffiora la
speranza.
Tuttavia, malgrado i
pericoli, le situazioni tragiche con cui si confronterà e la spietatezza di
individui privi di qualsiasi sentimento ed etica morale, Giada Rossa non
demorderà. Benché con lo spirito
abbattutto, l’enorme sofferenza patita, la disperazione che in alcuni momenti
sembra prendere il sopravvento di fronte al timore di non farcela, la Vita,
l’Iddio dei Cieli, Buddha o chiunque abbia il controllo del Tutto
improvvisamente ed altrettanto inaspettatamente le apre la strada, le presenta
una via d’uscita, un angelo sul suo cammino. “Ogni piccolo gesto di altruismo viene
segnato sull’agenda di un dio universale a cui non sfugge nulla. A tempo debito si ricorderà del tuo animo
nobile e disponibile e sul tuo cammino farà comparire degli angeli” (p. 247) –
questa è la grande fiducia, o incrollabile fede, che la sostiene anche nei
momenti più terribili della sua esistenza e che la spinge a non arrendersi mai,
neanche quando sembra che tutto sia perduto.
‘Giada Rossa’ non è solo
una donna che con molta umiltà riconosce i propri limiti, ma è anche l’emblema
dell’Amore per eccellenza, ad iniziare proprio da quello per la Vita. Nella sua semplicità è ben consapevole degli
ostacoli insiti nell’essere stata privata di un’istruzione che le avrebbe consentito
di progredire nella Vita. Giada Rossa
non si perde d’animo e cerca sempre, a qualunque costo, di sopravvivere nel
miglior modo possibile alle situazioni che la malvagità umana o il Caso le
getta davanti di volta in volta rendendola prigioniera, quando non schiava.
Le lezioni di Vita che
questa donna ci offre sono infinite ad iniziare dall’amore per la propria
famiglia e dall’empatia e solidarietà umana per il prossimo, soprattutto per
coloro che sono nel bisogno e soffrono.
Quest’ultimo è uno dei fondamentali principi reputati ‘cristiani’ anche
se lei ‘cristiana’ non lo è, essendo di fede buddhista. Giada Rossa ne riconosce, tuttavia, il loro
valore universale: è il suo cuore a testimoniarle queste verità e non una legge
scritta o tramandata oralmente di cui tanta gente ‘religiosa’ ama vantarsi pur guardandosi
bene dal metterla in pratica.
La piena consapevolezza
delle proprie radici, della propria cultura e della propria dignità come essere
umano sono altri aspetti che emergono e dominano in questa pubblicazione. Essi evidenziano come, pur essendo relegati
in schiavitù, usati ed abusati, la dignità, la coscienza, l’indipendenza
intellettuale siano fattori che possono e dovrebbero essere salvaguardati a
ogni costo.
Giada Rossa incarna anche
tutti quei valori tipici delle culture native e contadine imperniate sul
sacrificio, sull’accontentarsi del poco, sulla solidarietà e condivisione di ciò
che si ha ed anche sull’amore e sul senso di malinconia e nostalgia che si
prova quando, per una ragione o per l’altra, si è costretti ad abbandonare i
luoghi in cui si è nati e cresciuti ed in cui affondano le nostre radici,
l’essenza più pura ed autentica di ciò che siamo.
Giada Rossa,
attraverso l’esistenza e le sofferenze indescrivibili vissute dalla sua protagonista,
è anche un reportage, un servizio d’inchiesta su tante dinamiche: dalla
difficoltà, e spesso impossibilità, a comunicare in un Paese straniero quando
l’unica lingua che si parla è quella nativa all’immigrazione clandestina che si
realizza camminando centinaia di chilometri a piedi ed affrontando il mare in
tempesta su barconi di fortuna; dalla povertà, alla schiavitù, alla violenza, all’obbligo
di prostituirsi, agli abusi ed anche stupri subiti da migliaia se non milioni
di persone – donne, vecchi e bambini inclusi – che, non avendo più nulla da
perdere, si affidano, divenendone poi vittime, a trafficanti di esseri umani e
a scafisti spesso privi di qualsiasi valore che possa ancora definirli ‘umani’.
Giada Rossa – Una vita per la libertà è un romanzo scritto con il cuore dall’Autrice Fiori Picco che ha saputo magistralmente interpretarne, attraverso la traduzione e la narrazione limpida ed autentica del manoscritto, l’essenza più profonda non solo dell’esperienza della protagonista, ma anche e soprattutto di quegli aspetti culturali, etnici ed antropologici di un Paese da una ricca ed affascinante storia che, a tutt’oggi, ben pochi conoscono profondamente. È un libro che spinge alla profonda riflessione e alla presa di coscienza delle tante e tragiche realtà che vivono milioni di persone che l’unica cosa che chiedono è che venga offerta loro una seconda opportunità: quella di sentirsi finalmente ‘a casa’, accettate ed al sicuro, e divenire parte attiva del tessuto sociale delle comunità che le accoglieranno.
Un libro estremamente
interessante, ricco di aspetti psicologici, sociologici, antropologici e
culturali la cui lettura consiglio vivamente.