Monday, April 3, 2023

Giada Rossa – Una vita per la libertà - di Fiori Picco - Recensione di Maria Teresa De Donato

 Giada Rossa – Una vita per la libertà

di Fiori Picco

Recensione di Maria Teresa De Donato

 



“… una donna tenace e coraggiosa che ha visto più volte la morte e che altrettante volte si è disperatamente aggrappata alla vita.” (Fiori Picco, 2020, Prologo, p. 9).

Così si descrive Giada Rossa in questo libro autobiografico realizzato attraverso i suoi racconti dalla competente ed abile penna di Fiori Picco, Autrice, Editrice e Sinologa.

Il sottotitolo “Una vita per la libertà” non avrebbe potuto essere più adatto per condurre il lettore in quello che è stato il complesso, intricato ed altrettanto pericoloso labirinto della sua vita.  Questo sottotitolo aiuta a capire meglio le traversie, le angherie e i numerosi pericoli di morte che questa semplice, umile ed altrettanto determinata donna ha dovuto inaspettatamente affrontare e da cui, come il tenero germoglio che fuoriesce dal manto stradale, è riuscita sempre, malgrado le indicibili sofferenze, gli abusi, i maltrattamenti e le violenze subite, a risalire dal dirupo in cui era stata gettata, benché con profonde ferite, visibili ed invisibili.

Sin dalla più tenera età, Giada Rossa ha periodicamente dei sogni premonitori, dei veri e propri incubi.  Ogni volta, puntualmente, il sogno le anticipa una situazione di pericolo che, a sua insaputa, sta maturando e che presto le si manifesterà.  Così l’uccello da lei trovato e salvato, e che ad un certo punto volerà via, la fa sentire “come se una presenza soprannaturale [l’]avess[e] condotta a quell’uccello per indicar[le] che, quando si fosse completamente ristabilito, anche [lei] un giorno [sarebbe] volata via verso nuovi orizzonti rincorrendo un sogno importante.” (p.10)

A causa di invidia, gelosia e bramosia per il denaro persone prive di scrupoli che lei incontrerà sul suo cammino cercheranno di ostacolare in ogni modo la realizzazione dei suoi sogni.

Una bambina, che la Vita costringerà a crescere in fretta, diventerà ben presto una donna contro cui – sembrerebbe – un avverso Destino vuole abbattersi senza pietà ogni volta che lei intravede una lieve luce in fondo al tunnel e nel suo animo riaffiora la speranza.

Tuttavia, malgrado i pericoli, le situazioni tragiche con cui si confronterà e la spietatezza di individui privi di qualsiasi sentimento ed etica morale, Giada Rossa non demorderà.  Benché con lo spirito abbattutto, l’enorme sofferenza patita, la disperazione che in alcuni momenti sembra prendere il sopravvento di fronte al timore di non farcela, la Vita, l’Iddio dei Cieli, Buddha o chiunque abbia il controllo del Tutto improvvisamente ed altrettanto inaspettatamente le apre la strada, le presenta una via d’uscita, un angelo sul suo cammino. “Ogni piccolo gesto di altruismo viene segnato sull’agenda di un dio universale a cui non sfugge nulla.  A tempo debito si ricorderà del tuo animo nobile e disponibile e sul tuo cammino farà comparire degli angeli” (p. 247) – questa è la grande fiducia, o incrollabile fede, che la sostiene anche nei momenti più terribili della sua esistenza e che la spinge a non arrendersi mai, neanche quando sembra che tutto sia perduto.

‘Giada Rossa’ non è solo una donna che con molta umiltà riconosce i propri limiti, ma è anche l’emblema dell’Amore per eccellenza, ad iniziare proprio da quello per la Vita.  Nella sua semplicità è ben consapevole degli ostacoli insiti nell’essere stata privata di un’istruzione che le avrebbe consentito di progredire nella Vita.  Giada Rossa non si perde d’animo e cerca sempre, a qualunque costo, di sopravvivere nel miglior modo possibile alle situazioni che la malvagità umana o il Caso le getta davanti di volta in volta rendendola prigioniera, quando non schiava.

Le lezioni di Vita che questa donna ci offre sono infinite ad iniziare dall’amore per la propria famiglia e dall’empatia e solidarietà umana per il prossimo, soprattutto per coloro che sono nel bisogno e soffrono.  Quest’ultimo è uno dei fondamentali principi reputati ‘cristiani’ anche se lei ‘cristiana’ non lo è, essendo di fede buddhista.  Giada Rossa ne riconosce, tuttavia, il loro valore universale: è il suo cuore a testimoniarle queste verità e non una legge scritta o tramandata oralmente di cui tanta gente ‘religiosa’ ama vantarsi pur guardandosi bene dal metterla in pratica.

La piena consapevolezza delle proprie radici, della propria cultura e della propria dignità come essere umano sono altri aspetti che emergono e dominano in questa pubblicazione.  Essi evidenziano come, pur essendo relegati in schiavitù, usati ed abusati, la dignità, la coscienza, l’indipendenza intellettuale siano fattori che possono e dovrebbero essere salvaguardati a ogni costo.

Giada Rossa incarna anche tutti quei valori tipici delle culture native e contadine imperniate sul sacrificio, sull’accontentarsi del poco, sulla solidarietà e condivisione di ciò che si ha ed anche sull’amore e sul senso di malinconia e nostalgia che si prova quando, per una ragione o per l’altra, si è costretti ad abbandonare i luoghi in cui si è nati e cresciuti ed in cui affondano le nostre radici, l’essenza più pura ed autentica di ciò che siamo.

Giada Rossa, attraverso l’esistenza e le sofferenze indescrivibili vissute dalla sua protagonista, è anche un reportage, un servizio d’inchiesta su tante dinamiche: dalla difficoltà, e spesso impossibilità, a comunicare in un Paese straniero quando l’unica lingua che si parla è quella nativa all’immigrazione clandestina che si realizza camminando centinaia di chilometri a piedi ed affrontando il mare in tempesta su barconi di fortuna; dalla povertà, alla schiavitù, alla violenza, all’obbligo di prostituirsi, agli abusi ed anche stupri subiti da migliaia se non milioni di persone – donne, vecchi e bambini inclusi – che, non avendo più nulla da perdere, si affidano, divenendone poi vittime, a trafficanti di esseri umani e a scafisti spesso privi di qualsiasi valore che possa ancora definirli ‘umani’.

Giada Rossa – Una vita per la libertà è un romanzo scritto con il cuore dall’Autrice Fiori Picco che ha saputo magistralmente interpretarne, attraverso la traduzione e la narrazione limpida ed autentica del manoscritto, l’essenza più profonda non solo dell’esperienza della protagonista, ma anche e soprattutto di quegli aspetti culturali, etnici ed antropologici di un Paese da una ricca ed affascinante storia che, a tutt’oggi, ben pochi conoscono profondamente.  È un libro che spinge alla profonda riflessione e alla presa di coscienza delle tante e tragiche realtà che vivono milioni di persone che l’unica cosa che chiedono è che venga offerta loro una seconda opportunità: quella di sentirsi finalmente ‘a casa’, accettate ed al sicuro, e divenire parte attiva del tessuto sociale delle comunità che le accoglieranno.

Un libro estremamente interessante, ricco di aspetti psicologici, sociologici, antropologici e culturali la cui lettura consiglio vivamente.