Tuesday, April 4, 2023

Antonin Dvorak + Sinfonia n.5 in mi minore (Dal nuovo mondo) op. 95 (1893)

 

Nelahozeves [Boemia] 8-IX-1841 - Praga 1-V-1904


Figlio di un oste, rivelò da fanciullo una vera passione per la musica, tanto che nel 1857 entrò nella Scuola organistica di Praga perfezionandosi in composizione e nel violino. Fu poi violista in un'orchestra di musica leggera, e dal 1873 al '77 organista in una chiesa di Praga. Su raccomandazione di Hanslick e di Brahms gli venne infine concessa una borsa di studio statale che gli permise di dedicarsi per quattro anni esclusivamente alla composizione. Da allora incominciò a farsi conoscere con la sua pro­duzione in patria e all'estero, e la sua situazione economica fu ben presto assicurata dalle numerose esecuzioni. Egli stesso diresse concerti con proprie composizioni in Europa e in America, e nel 1891 fu nominato insegnante di composizione al Conservatorio di Praga. Dal 1892 al '95 diresse il Conservatorio Nazionale di Musica di New York, svolgendovi un'opera interessante di ricerca e valorizzazione della musica indigena indiana e nera; dal 1901 alla morte diresse il Conservatorio di Praga, dove morì al culmine della celebrità, circondato da grandi onori e dalla stima di tutti i contemporanei.


Sinfonia n.5 in mi minore (Dal nuovo mondo) op. 95 (1893)

La Sinfonia n. 9 in Mi minore di Antonín Dvořák, op. 95, nota anche col titolo di Sinfonia "Dal Nuovo Mondo", è la nona e ultima sinfonia del compositore ceco. Fu pubblicata dall'autore come Sinfonia n. 5 perché le prime quattro sinfonie furono da lui non considerate e pubblicate postume.

Come sappiamo, nel periodo di residenza americana Dvořák si occupò intensamente di canto indiano e nero: e compose questa Sinfonia "nello spirito di queste melodie popolari" senza peraltro averne citata nessuna letteralmente. Dvořák fu portato a concepire tale composizione in questi termini dal vivo interesse che portava per questi popoli oppressi; non solo, ma trovandosi in America nella sua qualità di famoso compositore europeo, sentì forse il dovere di indicare ai compositori locali una possibile via "nazionale" in campo musicale. Ma il suo esempio restò sostanzialmente isolato, sia perché in fondo la Sinfonia "Dal nuovo mondo " resta un lavoro nutrito di una tradizione musicale schiettamente europea, sia perché pochi anni dopo gli elementi popolari della musica americana, soprattutto nera, avrebbero trovato una via completamente diversa con il jazz. D'altro canto, l'influenza dell'ambiente americano, e non solo della musica popolare locale, sulla Quinta Sinfonia è indiscutibile: Dvořák abbandona infatti qui in molti casi quella scrittura densa e a volte ieratica che aveva caratterizzato le precedenti sinfonie per infondervi uno spirito più fresco, ispirato da un lato al diverso senso della natura che al musicista derivava a contatto con il grande continente americano, dall'altro all'incalzante modo di vita americano, che non gli permetteva nemmeno nella forma musicale lunghi ripensamenti e continui ritorni. Di qui la ricchezza di idee, di episodi, di temi, di intrecci che caratterizza l'ultima sinfonia di Dvořák (e sappiamo che in realtà si tratta della sua nona sinfonia): dall'incontro di due civiltà è scaturita una delle pagine sinfoniche più celebri e più sorprendenti dell'ultimo '800.

Ecco la successione dei tempi della Sinfonia "Dal nuovo mondo ": "Adagio-Allegro molto" (il primo tema dell"'Allegro" ha un'importanza fondamentale per tutta la Sinfonia; da notare nel seguito del primo tempo la presenza di due temi di sapore tipicamente "americano"); "Largo," in cui risuona evidente l'eco della musica dei pellirosse americani; "Scherzo" 'Molto vivace' - (anche qui nel ritmo incisivo del primo tema sembra di scorgere una reminiscenza delle danze popolari americane); "Allegro con fuoco," con il tema più popolare della Sinfonia, in cui ritornano nel corso dell'imponente sviluppo i principali spunti dei tempi precedenti.