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Tuesday, April 18, 2023
Paul Dukas + The sorcerer apprentice (1897)
Paul Dukas + L'apprendista stregone (1897)
Paul Dukas + Der Zauberlehrling (1897)
Thursday, April 13, 2023
The Guilt is Alive - by Hemalatha Gnanasekar - Review by Maria Teresa De Donato
The Guilt is Alive
by
Hemalatha Gnanasekar
Review
by Maria Teresa De Donato
Should we or shouldn’t we interfere with our beloved ones’
lives? Should we or shouldn’t we get involved in their businesses out of love, our
sense of duty and responsibility, and our desire to protect them and lighten
their ways while assuming that we know better what is good and what is best for
them?
With an open heart and the most honest attitude Hemalatha
Gnanasekar, author of the memoir The
Guilt is Alive, plunges us into the dynamics of family life and all
that comes with them.
The most authentic and most profound love for all members of her
family leads the author to get highly involved in their lives with the desire
and firm conviction that by following her advice, they will get a great job,
become rich and famous, and help the family financially, assuring all members
and especially her parents after retirement, to have a dignified and
comfortable life rather than fall into poverty.
Her brother Sampath Kumar, or Babu, as the family calls him,
decides to do just that and abides by her loving advice. Enchanted by the dream
of getting rich and helping the family, Babu leaves India and moves to Jamaica
after receiving what appears to be an attractive job proposal to work in a
company as an AC Engineer. This position – he believes – will allow him to make
much money, which he will send to his family in India. In so doing, he will achieve his father’s and
his own goals.
Fate, God, or whoever is in charge of our Destiny has other
plans, though.
Things won’t work as they should have. Among arguments at work
due to Babu’s short temper, misunderstandings, and businesses not going well, Babu
will fall into poverty and be unable to help himself, let alone his family, in
India.
Although Babu’s story will end up in a drama, the message of this
literary work is, nonetheless, a positive one. In fact, despite the emotional
pain and sorrow that his sudden death will bring upon her entire family, the
author will learn an important lesson through somebody else’s experience.
Consequently, she will reach a turning point and start acting constructively
despite her loss. She will change her perspective and consequent behavior and
eventually will start enjoying life again.
She eventually will come to an understanding that “The human
spirit is resilient and no one can destroy it except us” (H. Gnanasekar,
2015, 2022, p. 248) and that no matter if other people show empathy towards our
sufferance or prove they have become “emotionally stone deaf, bogged down by
problems of their own,” we are “the master(s) of [our] fate.
[We are] the captain(s) of our soul.” (p. 249)
Hence, although there might be things we don’t understand about
why certain situations occur in our lives, and the pain and guilt might still
be there, Life is worth living, and eventually, we will come to terms with
whatever manifests in ours.
The Guilt is Alive is a beautiful book that allows not only a complete immersion in
the Indian and Jamaican cultures but also gives us plenty of opportunities to
meditate on and challenge our belief system, behavior, and ‘good intentions,’
and last but not least, the very meaning of Life.
Il senso di colpa è vivo - di Hemalatha Gnanasekar - Recensione di Maria Teresa De Donato
Il senso di colpa è vivo
di Hemalatha Gnanasekar
Recensione
di Maria Teresa De Donato
Dovremmo
o non dovremmo interferire con la vita dei nostri cari? Dovremmo o non dovremmo
essere coinvolti nelle loro attività per amore, per il nostro senso del dovere
e della responsabilità e per il nostro desiderio di proteggerli e spianare loro
la strada, supponendo di sapere meglio di loro cosa sia bene e cosa meglio per
loro?
A cuore aperto ed in tutta onestà Hemalatha Gnanasekar, autrice del libro di memorie The Guilt is Alive (= Il senso di colpa è vivo), ci immerge nelle dinamiche della vita familiare e di tutto ciò che ne deriva.
L'amore più autentico e profondo per tutti i membri della sua famiglia porta l'autrice a partecipare intensamente alle loro vite con il desiderio e la ferma convinzione che, seguendo i suoi consigli, otterranno un ottimo lavoro, diventeranno ricchi e famosi e aiuteranno economicamente la famiglia, assicurando a tutti i membri e soprattutto ai suoi genitori dopo il pensionamento, una vita dignitosa e confortevole piuttosto che cadere in povertà.
Suo
fratello Sampath Kumar, o Babu, come lo chiama la famiglia, decide di fare
proprio questo e si attiene ai suoi amorevoli consigli. Sognando di diventare
ricco e di aiutare la famiglia, Babu lascia l'India e si trasferisce in
Giamaica dopo aver ricevuto quella che sembra essere un'interessante proposta
di lavoro in un'azienda come ingegnere esperto in impianti di climatizzazione.
Questa posizione – lui crede – gli permetterà di guadagnare molti soldi, che
manderà alla sua famiglia in India. In tal modo, raggiungerà i suoi obiettivi e
quelli di suo padre.
Tuttavia,
il Caso, Dio o chiunque sia responsabile del nostro destino ha altri piani.
Le
cose non funzioneranno come dovrebbero. Tra discussioni sul lavoro a causa
dell'irascibilità di Babu, incomprensioni e affari che non vanno bene, Babu
cadrà in povertà e non sarà in grado di aiutare se stesso, per non parlare
della sua famiglia in India.
Anche
se la storia di Babu finirà in un dramma, il messaggio di quest'opera
letteraria è comunque positivo. Infatti, nonostante il dolore emotivo conseguente
alla morte improvvisa di suo fratello che si abbatterà su tutta la sua
famiglia, l'autrice imparerà una lezione importante attraverso l'esperienza di
qualcun altro. Di conseguenza, raggiungerà un punto di svolta e inizierà ad
agire in modo costruttivo nonostante la sua perdita. Cambierà la sua
prospettiva e il suo comportamento e alla fine ricomincerà a godersi la vita.
Alla
fine arriverà a comprendere che "Lo spirito umano è resiliente e
nessuno può distruggerlo se non noi stessi" (H. Gnanasekar, 2015,
2022, p. 248) e che, a prescindere dal fatto che altre persone mostrino empatia
verso la nostra sofferenza o dimostrino di essere diventate “emotivamente
sorde, intrappolate dai loro stessi problemi”, noi siamo “i padroni del [nostro]
destino. [Siamo] i capitani della nostra anima.” (pag.
249)
Quindi,
anche se potrebbero esserci cose che non capiamo sul motivo per cui certe
situazioni si verificano nella nostra vita, e il dolore e il senso di colpa
potrebbero essere ancora presenti, la vita è degna di essere vissuta e, alla
fine, faremo i conti con tutto ciò che si manifesta nella nostra.
The Guilt is Alive è un bel libro che permette non solo un'immersione completa
nelle culture indiana e giamaicana, ma ci offre anche molte opportunità per
meditare e sfidare il nostro sistema di credenze, comportamenti e "buone
intenzioni" e, ultimo, ma non meno importante, il senso stesso della Vita.
Die Schuld lebt - von Hemalatha Gnanasekar - Rezension von Maria Teresa De Donato
Die Schuld lebt
von Hemalatha Gnanasekar
Rezension von Maria Teresa De Donato
Sollen wir uns in das Leben unserer Lieben einmischen oder nicht? Sollen
wir uns aus Liebe, unserem Pflicht- und Verantwortungsgefühl und unserem
Wunsch, sie zu schützen und ihnen den Weg zu erleichtern, in ihre Geschäfte
einmischen oder nicht, in der Annahme, dass wir besser wissen, was gut und was
für sie am besten ist?
Mit einem offenen Herzen und der ehrlichsten Einstellung taucht uns
Hemalatha Gnanasekar, Autorin der Memoiren The
Guilt is Alive, in die Dynamik des Familienlebens und alles, was damit
einhergeht, ein.
Die authentischste und tiefste Liebe für alle Mitglieder ihrer Familie
veranlasst die Autorin, intensiv an ihrem Leben teilzunehmen, mit dem Wunsch
und der festen Überzeugung, dass sie, wenn sie ihrem Rat folgen, einen
großartigen Job bekommen, reich und berühmt werden und der Familie finanziell
helfen werden, der allen Mitgliedern und insbesondere seinen Eltern nach der
Pensionierung ein würdiges und komfortables Leben sichert, anstatt in Armut zu
geraten.
Ihr Bruder Sampath Kumar oder Babu, wie ihn die Familie nennt, beschließt,
genau das zu tun und befolgt ihren liebevollen Rat. Verzaubert von dem Traum,
reich zu werden und der Familie zu helfen, verlässt Babu Indien und zieht nach
Jamaika, nachdem er ein scheinbar attraktives Stellenangebot erhalten hat, um
in einem Unternehmen als AC-Ingenieur zu arbeiten. Diese Position – so glaubt
er – wird es ihm ermöglichen, viel Geld zu verdienen, das er seiner Familie in
Indien schicken wird. Dabei wird er die Ziele seines Vaters und seine eigenen
erreichen.
Das Schicksal, Gott oder wer auch immer für unser Schicksal verantwortlich
ist, hat jedoch andere Pläne.
Die Dinge werden nicht so funktionieren, wie sie sollten. Aufgrund von
Streitigkeiten bei der Arbeit aufgrund von Babus aufbrausendem Temperament,
Missverständnissen und nicht gut laufenden Geschäften wird Babu in Indien in
Armut geraten und nicht in der Lage sein, sich selbst zu helfen, geschweige
denn seiner Familie.
Obwohl Babus Geschichte in einem Drama enden wird, ist die Botschaft dieses
literarischen Werks nichtsdestotrotz eine positive. Tatsächlich wird der Autor
trotz des emotionalen Schmerzes und der Trauer, die sein plötzlicher Tod über
ihre gesamte Familie bringen wird, durch die Erfahrung eines anderen eine wichtige
Lektion lernen. Folglich wird sie einen Wendepunkt erreichen und trotz ihres
Verlustes konstruktiv handeln. Sie wird ihre Perspektive und ihr konsequentes
Verhalten ändern und irgendwann wieder anfangen, das Leben zu genießen.
Sie wird schließlich zu dem Verständnis kommen, dass “der menschliche
Geist belastbar ist und niemand außer uns ihn zerstören kann„ (H.
Gnanasekar, 2015, 2022, S. 248) und dass es egal ist, ob andere Menschen
Empathie für unser Leiden zeigen oder beweisen sie “emotional stocktaub
geworden zu sien, festgefahren durch ihre eigenen Probleme„, wir sind “die
Meister [unseres] Schicksals. [Wir sind] die Kapitäne unserer
Seele.„ (S. 249)
Obwohl es Dinge gibt, die wir nicht verstehen, warum bestimmte Situationen
in unserem Leben auftreten, und der Schmerz und die Schuld vielleicht immer
noch da sind, ist das Leben lebenswert, und schließlich werden wir uns mit
allem abfinden, was sich in unserem Leben manifestiert.
The Guilt is Alive ist ein wunderschönes Buch, das nicht nur ein vollständiges
Eintauchen in die indische und jamaikanische Kultur ermöglicht, sondern uns
auch viele Gelegenheiten gibt, über unser Glaubenssystem, unser Verhalten und
unsere “guten Absichten„ zu meditieren und sie herauszufordern, und nicht
zuletzt, der eigentliche Sinn des Lebens.
Tuesday, April 4, 2023
Antonin Dvorak + Symphony N.5 in MINI (from the New World) op. 95 (1893)
Antonin Dvorak + Sinfonia n.5 in mi minore (Dal nuovo mondo) op. 95 (1893)
Antonin Dvorak + Symphonie N.5 in Mini (aus der neuen Welt) op. 95 (1893)
Monday, April 3, 2023
Red Jade – A Life for Freedom - by Fiori Picco - Review by Maria Teresa De Donato
Red Jade – A Life for Freedom
by Fiori Picco
Review
by Maria Teresa De Donato
"… a tenacious and courageous
woman who has seen death several times and who desperately clung to life as
many times." (Flowers Peak, 2020, Prologue, p. 9).
That's how Giada Rossa
describes herself in this autobiographical book created through her stories by
the competent and skillful pen of Fiori Picco, Author, Editor, and Sinologist.
The subtitle "A Life
for Freedom" could not have been more suitable to lead the reader into her
Life's complex, intricate, and equally dangerous labyrinth. This subtitle helps
to understand better the hardships, the ordeals, and the numerous dangers of
death that this simple, humble, and similarly determined woman unexpectedly had
to face and from which, like the tender sprout that emerges from the road
surface, she has always succeeded, in spite the unspeakable suffering, abuse,
mistreatment, and violence suffered, to go back from the cliff into which she
had been thrown, albeit with deep wounds, visible and invisible.
From an early age, Giada
Rossa periodically has premonitory dreams, real nightmares. Every time,
punctually, her dream anticipates a dangerous situation that, unbeknownst to
her, is maturing and which will soon manifest itself to her. Thus the bird she
found and saved, and which at some point will fly away, makes her feel "as
if a supernatural presence [had] led [her] to that bird to indicate [her] that,
when fully recovered, [she] too one day [would] fly away to new horizons
chasing an important dream." (p.10)
Due to envy, jealousy,
and lust for money, evil people that she will meet on her path will try to
hinder the realization of her dreams in every way.
A little girl that Life
will force to grow up quickly will soon become a woman against whom – it would
seem – an adverse Fate wants to befall mercilessly every time she sees a tiny
light at the end of the tunnel, and hope resurfaces in her soul.
However, Giada Rossa will
not give up despite the dangers, the tragic situations she will be confronted
with, and the cruelty of individuals devoid of any moral feeling and ethics.
Although with the spirit dejected, the enormous suffering endured, the despair
that in some moments seems to take over the fear of not making it, Life, the
God of Heavens, Buddha, or whoever is in control of the Whole suddenly and
equally unexpectedly paves the way for her, presents her with a way out, an
angel on her path. "Every small gesture of altruism is marked on the
agenda of a universal god who misses nothing. In due time, he will remember
your noble and helpful soul and will cause angels to appear on your path"
(p. 247) – this is her great trust, or unshakable faith, which sustains her
even in the most terrible moments of her existence and which pushes her never
to give up, even when it seems that all is lost.
'Giada Rossa' is not only
a woman who humbly recognizes her limits but is also the emblem of Love par
excellence, starting right from that for Life. In her simplicity, she is well
aware of the obstacles inherent in having been deprived of an education that
would have allowed her to progress in her Life. Giada Rossa does not lose heart
and always tries, at any cost, to survive in the best possible way the
situations that human wickedness or Fate throws in front of her from time to
time, making her a prisoner or, even more so, a slave.
This woman's life lessons
are endless, starting with Love for one's family, human empathy, and solidarity
for others, especially those in need and suffering. The latter is one of the
fundamental principles considered 'Christian' even if she is not 'Christian,'
being of the Buddhist faith. However, Giada Rossa recognizes their universal
value: her heart bears witness to these truths and not a written or orally
handed down a law that so many 'religious' people love to boast about while
being careful not to put it into practice.
The full awareness of
one's roots, culture, and dignity as a human being are other aspects that
emerge and dominate in this publication. They highlight how, despite being
relegated to slavery, used and abused, dignity, conscience, and intellectual independence
are factors that can and should be safeguarded at all costs.
Red Jade also embodies
all those typical values of native and peasant cultures centered on sacrifice,
on being content with little, on solidarity and sharing what one has, and also
on Love and the sense of melancholy and nostalgia that one feels when, for one
reason or another, we are forced to abandon the places where we were born and
raised and where our roots lie, the purest and most authentic essence of who we
are.
Red Jade, through the
existence and indescribable suffering experienced by its protagonist, is also a
reportage, an investigative service on many dynamics: from the difficulty, and
often impossibility, of communicating in a foreign country when the only
language spoken is our native one, to clandestine immigration which is achieved
by walking hundreds of kilometers on foot and facing the stormy sea on
makeshift boats; from poverty to slavery, to violence, to forced prostitution,
to abuses and even rapes suffered by thousands if not millions of people –
women, old people, and children included – who, having nothing to lose, entrust
themselves, becoming later their victims, to traffickers of human beings and
smugglers often deprived of any value that can still define them as 'human.'
Red Jade – A Life for Freedom is a novel written with the heart by the author Fiori Picco who has been able to interpret masterfully, through the translation and the clear and authentic narration of the manuscript, the most profound essence not only of the experience of the protagonist but also and above all of those cultural, ethnic and anthropological aspects of a country with a rich and fascinating history that, to date, very few know deeply. It is a book that encourages deep reflection and awareness of the many tragic realities that millions of people live, who the only thing they ask is that they are offered a second opportunity: that of finally feeling 'at home', accepted and safe, and become an active part of the social fabric of the communities that will welcome them.
This is a fascinating
book, full of psychological, sociological, anthropological, and cultural
aspects whose reading I highly recommend.
Giada Rossa – Una vita per la libertà - di Fiori Picco - Recensione di Maria Teresa De Donato
Giada Rossa – Una vita per la libertà
di
Fiori Picco
Recensione
di Maria Teresa De Donato
“… una donna tenace e
coraggiosa che ha visto più volte la morte e che altrettante volte si è
disperatamente aggrappata alla vita.” (Fiori Picco, 2020, Prologo, p.
9).
Così si descrive Giada
Rossa in questo libro autobiografico realizzato attraverso i suoi racconti
dalla competente ed abile penna di Fiori Picco, Autrice, Editrice e Sinologa.
Il sottotitolo “Una vita
per la libertà” non avrebbe potuto essere più adatto per condurre il lettore in
quello che è stato il complesso, intricato ed altrettanto pericoloso labirinto
della sua vita. Questo sottotitolo aiuta
a capire meglio le traversie, le angherie e i numerosi pericoli di morte che questa
semplice, umile ed altrettanto determinata donna ha dovuto inaspettatamente
affrontare e da cui, come il tenero germoglio che fuoriesce dal manto stradale,
è riuscita sempre, malgrado le indicibili sofferenze, gli abusi, i
maltrattamenti e le violenze subite, a risalire dal dirupo in cui era stata
gettata, benché con profonde ferite, visibili ed invisibili.
Sin dalla più tenera età,
Giada Rossa ha periodicamente dei sogni premonitori, dei veri e propri
incubi. Ogni volta, puntualmente, il
sogno le anticipa una situazione di pericolo che, a sua insaputa, sta maturando
e che presto le si manifesterà. Così
l’uccello da lei trovato e salvato, e che ad un certo punto volerà via, la fa
sentire “come se una presenza soprannaturale [l’]avess[e] condotta a
quell’uccello per indicar[le] che, quando si fosse completamente ristabilito,
anche [lei] un giorno [sarebbe] volata via verso nuovi orizzonti rincorrendo un
sogno importante.” (p.10)
A causa di invidia,
gelosia e bramosia per il denaro persone prive di scrupoli che lei incontrerà
sul suo cammino cercheranno di ostacolare in ogni modo la realizzazione dei
suoi sogni.
Una bambina, che la Vita
costringerà a crescere in fretta, diventerà ben presto una donna contro cui –
sembrerebbe – un avverso Destino vuole abbattersi senza pietà ogni volta che
lei intravede una lieve luce in fondo al tunnel e nel suo animo riaffiora la
speranza.
Tuttavia, malgrado i
pericoli, le situazioni tragiche con cui si confronterà e la spietatezza di
individui privi di qualsiasi sentimento ed etica morale, Giada Rossa non
demorderà. Benché con lo spirito
abbattutto, l’enorme sofferenza patita, la disperazione che in alcuni momenti
sembra prendere il sopravvento di fronte al timore di non farcela, la Vita,
l’Iddio dei Cieli, Buddha o chiunque abbia il controllo del Tutto
improvvisamente ed altrettanto inaspettatamente le apre la strada, le presenta
una via d’uscita, un angelo sul suo cammino. “Ogni piccolo gesto di altruismo viene
segnato sull’agenda di un dio universale a cui non sfugge nulla. A tempo debito si ricorderà del tuo animo
nobile e disponibile e sul tuo cammino farà comparire degli angeli” (p. 247) –
questa è la grande fiducia, o incrollabile fede, che la sostiene anche nei
momenti più terribili della sua esistenza e che la spinge a non arrendersi mai,
neanche quando sembra che tutto sia perduto.
‘Giada Rossa’ non è solo
una donna che con molta umiltà riconosce i propri limiti, ma è anche l’emblema
dell’Amore per eccellenza, ad iniziare proprio da quello per la Vita. Nella sua semplicità è ben consapevole degli
ostacoli insiti nell’essere stata privata di un’istruzione che le avrebbe consentito
di progredire nella Vita. Giada Rossa
non si perde d’animo e cerca sempre, a qualunque costo, di sopravvivere nel
miglior modo possibile alle situazioni che la malvagità umana o il Caso le
getta davanti di volta in volta rendendola prigioniera, quando non schiava.
Le lezioni di Vita che
questa donna ci offre sono infinite ad iniziare dall’amore per la propria
famiglia e dall’empatia e solidarietà umana per il prossimo, soprattutto per
coloro che sono nel bisogno e soffrono.
Quest’ultimo è uno dei fondamentali principi reputati ‘cristiani’ anche
se lei ‘cristiana’ non lo è, essendo di fede buddhista. Giada Rossa ne riconosce, tuttavia, il loro
valore universale: è il suo cuore a testimoniarle queste verità e non una legge
scritta o tramandata oralmente di cui tanta gente ‘religiosa’ ama vantarsi pur guardandosi
bene dal metterla in pratica.
La piena consapevolezza
delle proprie radici, della propria cultura e della propria dignità come essere
umano sono altri aspetti che emergono e dominano in questa pubblicazione. Essi evidenziano come, pur essendo relegati
in schiavitù, usati ed abusati, la dignità, la coscienza, l’indipendenza
intellettuale siano fattori che possono e dovrebbero essere salvaguardati a
ogni costo.
Giada Rossa incarna anche
tutti quei valori tipici delle culture native e contadine imperniate sul
sacrificio, sull’accontentarsi del poco, sulla solidarietà e condivisione di ciò
che si ha ed anche sull’amore e sul senso di malinconia e nostalgia che si
prova quando, per una ragione o per l’altra, si è costretti ad abbandonare i
luoghi in cui si è nati e cresciuti ed in cui affondano le nostre radici,
l’essenza più pura ed autentica di ciò che siamo.
Giada Rossa,
attraverso l’esistenza e le sofferenze indescrivibili vissute dalla sua protagonista,
è anche un reportage, un servizio d’inchiesta su tante dinamiche: dalla
difficoltà, e spesso impossibilità, a comunicare in un Paese straniero quando
l’unica lingua che si parla è quella nativa all’immigrazione clandestina che si
realizza camminando centinaia di chilometri a piedi ed affrontando il mare in
tempesta su barconi di fortuna; dalla povertà, alla schiavitù, alla violenza, all’obbligo
di prostituirsi, agli abusi ed anche stupri subiti da migliaia se non milioni
di persone – donne, vecchi e bambini inclusi – che, non avendo più nulla da
perdere, si affidano, divenendone poi vittime, a trafficanti di esseri umani e
a scafisti spesso privi di qualsiasi valore che possa ancora definirli ‘umani’.
Giada Rossa – Una vita per la libertà è un romanzo scritto con il cuore dall’Autrice Fiori Picco che ha saputo magistralmente interpretarne, attraverso la traduzione e la narrazione limpida ed autentica del manoscritto, l’essenza più profonda non solo dell’esperienza della protagonista, ma anche e soprattutto di quegli aspetti culturali, etnici ed antropologici di un Paese da una ricca ed affascinante storia che, a tutt’oggi, ben pochi conoscono profondamente. È un libro che spinge alla profonda riflessione e alla presa di coscienza delle tante e tragiche realtà che vivono milioni di persone che l’unica cosa che chiedono è che venga offerta loro una seconda opportunità: quella di sentirsi finalmente ‘a casa’, accettate ed al sicuro, e divenire parte attiva del tessuto sociale delle comunità che le accoglieranno.
Un libro estremamente
interessante, ricco di aspetti psicologici, sociologici, antropologici e
culturali la cui lettura consiglio vivamente.
Rote Jade – Ein Leben für die Freiheit - von Fiori Picco - Rezension von Maria Teresa De Donato
Rote Jade – Ein Leben für die Freiheit
von
Fiori Picco
Rezension
von Maria Teresa De Donato
“… eine zähe und mutige Frau, die den Tod mehrere Male gesehen und sich
ebenso oft verzweifelt am Leben geklammert hat.„ (Fiori Picco, 2020, Prolog,
S. 9).
So beschreibt sich Giada Rossa in diesem autobiografischen Buch, das aus
ihren Geschichten von der kompetenten und geschickten Feder von Fiori Picco,
Autorin, Herausgeberin und Sinologin, entstanden ist.
Der Untertitel “Ein Leben für die Freiheit„ hätte nicht passender sein
können, um den Leser in das komplexe, verschlungene und ebenso gefährliche
Labyrinth ihres Lebens zu führen. Dieser Untertitel hilft, die Strapazen, die
Entbehrungen und die zahlreichen Todesgefahren besser zu verstehen, denen sich
diese einfache, demütige und ebenso entschlossene Frau unerwartet stellen
musste und aus der es ihr, wie dem zarten Sprössling, der aus der Fahrbahn
quillt, immer wieder gelungen ist, trotz des unsagbaren Leids, des Missbrauchs,
der Misshandlung und der erlittenen Gewalt, von der Klippe zurückzugehen, in
die sie geworfen worden war, wenn auch mit tiefen Wunden, sichtbar und
unsichtbar.
Schon als Kind hat Giada Rossa regelmäßig Vorahnungsträume, echte Albträume.
Der Traum nimmt jedes Mal pünktlich eine gefährliche Situation vorweg, die ohne
ihr Wissen heranreift und sich ihr bald offenbaren wird. So gibt ihr der Vogel,
den sie gefunden und gerettet hat und der irgendwann wegfliegen wird, ihr das
Gefühl, “als ob eine übernatürliche Präsenz [sie] zu diesem Vogel geführt
[hatte], um [ihr] anzuzeigen, dass [sie], wenn sie vollständig genesen ist,
auch eines Tages [würde] zu neuen Horizonten davonfliegen und einem wichtigen
Traum nachjagen." (S.10)
Aus Neid, Eifersucht und Geldgier werden skrupellose Menschen, denen sie
auf ihrem Weg begegnen wird, versuchen, die Verwirklichung ihrer Träume in
jeder Hinsicht zu behindern.
Aus einem kleinen Mädchen, das das Leben zum schnellen Erwachsenwerden
zwingen wird, wird bald eine Frau, der – wie es scheint – jedes Mal, wenn sie
ein leises Licht am Ende des Tunnels sieht und Hoffnung in ihr auftaucht, ein
gnadenloses Schicksal ihre Seele entgegenschlagen will.
Doch trotz der Gefahren, der tragischen Situationen, mit denen er
konfrontiert wird, und der Rücksichtslosigkeit von Individuen, denen jegliches
moralische Gefühl und jede Ethik fehlt, wird Giada Rossa nicht aufgeben. Obwohl
der Geist niedergeschlagen ist, das enorme Leid ertragen wurde, die
Verzweiflung, die in manchen Momenten die Angst, es nicht zu schaffen, zu
übernehmen scheint, ebnet das Leben, der Gott des Himmels, Buddha oder wer auch
immer die Kontrolle über das All hat, plötzlich und gleichermaßen unerwartet
den Weg Weg für sie, zeigt ihr einen Ausweg, einen Engel auf ihrem Weg. "Jede
kleine Geste des Altruismus steht auf der Agenda eines universellen Gottes, dem
nichts entgeht. Zur rechten Zeit wird sie deiner edlen und hilfsbereiten Seele
gedenken und Engel auf deinem Weg erscheinen lassen" (S. 247) – das ist das
große Vertrauen oder der unerschütterliche Glaube, der sie selbst in den
schrecklichsten Momenten ihres Daseins trägt und der darauf drängt, niemals
aufzugeben, auch wenn alles verloren scheint.
„Giada Rossa“ ist nicht nur eine Frau, die demütig ihre Grenzen anerkennt,
sondern sie ist auch das Sinnbild der Liebe schlechthin, angefangen bei der für
das Leben. In ihrer Einfachheit ist sie sich der Hindernisse bewusst, die damit
einhergehen, dass ihr eine Ausbildung vorenthalten wurde, die es ihr ermöglicht
hätte, im Leben voranzukommen. Giada Rossa verliert nicht den Mut und versucht
immer, um jeden Preis, die Situationen, die ihr von Zeit zu Zeit durch
menschliche Bosheit oder Zufall vorgeworfen werden, bestmöglich zu überstehen
und sie zu einer Gefangenen, wenn nicht zu einer Sklavin zu machen.
Die Lebenslektionen, die uns diese Frau bietet, sind endlos, beginnend mit
der Liebe zur eigenen Familie und menschlichem Einfühlungsvermögen und
Solidarität für andere, insbesondere für die Bedürftigen und Leidenden.
Letzteres ist eines der grundlegenden Prinzipien, die als "christlich" gelten,
auch wenn sie nicht „christlich“ ist, da sie buddhistischen Glaubens ist. Giada
Rossa erkennt jedoch ihren universellen Wert an: Es ist ihr Herz, das diese
Wahrheiten bezeugt, und nicht ein geschriebenes oder mündlich überliefertes
Gesetz, mit dem so viele „religiöse“ Menschen gerne prahlen, ohne es in die
Praxis umzusetzen.
Das volle Bewusstsein der eigenen Wurzeln, der eigenen Kultur und der
eigenen Würde als Mensch sind weitere Aspekte, die in dieser Publikation
hervortreten und dominieren. Sie betonen, dass Würde, Gewissen und
intellektuelle Unabhängigkeit Faktoren sind, die um jeden Preis geschützt
werden können und sollten, obwohl sie in die Sklaverei verbannt, benutzt und
missbraucht werden.
Giada Rossa verkörpert auch all die typischen Werte der einheimischen und
bäuerlichen Kulturen, die sich auf Opferbereitschaft, Zufriedenheit mit wenig,
Solidarität und das Teilen dessen, was man hat, und auch auf Liebe und das
Gefühl von Melancholie und Nostalgie, das man empfindet, konzentrieren, wenn
man für sich ist Aus irgendeinem Grund sind wir gezwungen, die Orte zu
verlassen, an denen wir geboren und aufgewachsen sind und wo unsere Wurzeln
versinken, die reinste und authentischste Essenz dessen, wer wir sind.
Giada Rossa ist durch die Existenz und das unbeschreibliche Leiden seiner
Protagonistin auch eine Reportage, ein Untersuchungsdienst über viele
Dynamiken: von der Schwierigkeit und oft Unmöglichkeit, in einem fremden Land
zu kommunizieren, wenn die einzige Sprache die Muttersprache ist heimliche
Einwanderung, die erreicht wird, indem man Hunderte von Kilometern zu Fuß zurücklegt
und sich auf provisorischen Booten der stürmischen See stellt; von Armut,
Sklaverei, Gewalt, Zwangsprostitution, Misshandlungen und sogar
Vergewaltigungen, unter denen Tausende, wenn nicht Millionen von Menschen
leiden - Frauen, alte Menschen und Kinder eingeschlossen -, die nichts mehr zu
verlieren haben, sich anvertrauen und dann Opfer werden, Menschenhändler und
Schmuggler, denen oft jeder Wert genommen wird, der sie noch als "Menschen" definieren kann.
Rote Jade - Ein Leben für die Freiheit ist ein mit dem Herzen geschriebener Roman der Autorin Fiori Picco, die durch die Übersetzung und die klare und authentische Erzählung des Manuskripts die tiefste Essenz nicht nur der Erfahrung der Protagonist , sondern auch und vor allem jene kulturellen, ethnischen und anthropologischen Aspekte eines Landes mit einer reichen und faszinierenden Geschichte, die bis heute nur sehr wenige genau kennen. Es ist ein Buch, das zu tiefem Nachdenken und Bewusstsein für die vielen tragischen Realitäten anregt, denen Millionen von Menschen ausgesetzt sind, die nur darum bitten, dass ihnen eine zweite Chance geboten wird: sich endlich 'zu Hause', akzeptiert und sicher zu fühlen und zu werden ein aktiver Teil des sozialen Gefüges der Gemeinschaften, die sie willkommen heißen.
Ein äußerst interessantes Buch voller psychologischer, soziologischer,
anthropologischer und kultureller Aspekte, dessen Lektüre ich sehr empfehlen
kann.