L’AUTISMO visto da una PROSPETTIVA DIVERSA
– La storia di
successo di Cesare –
di Giovanni Tommasini
e Maria Teresa De Donato
Recensione di Maria
Cristina Buoso
Oggi voglio parlarvi
di un libro che tratta un argomento sempre più attuale perché è stato
riscontrato che è in aumento rispetto al passato: l’autismo.
Questa patologia è
stata ritenuta a lungo una ‘malattia’, ma con il tempo, gli studi e le
ricerche si è capito che è un disturbo del neurosviluppo contraddistinto dalla
difficoltà di interagire socialmente perché non si riesce ad avere una
comunicazione verbale e fisica tra chi è nato con questa condizione e i
familiari o le altre persone con cui i soggetti autistici entrano in contatto
per una ragione o per l’altra.
È come se due mondi si
scontrassero senza mai fondersi perché non parlano la stessa lingua.
In
questo libro, gli autori ci presentano la storia di un
ragazzino e del suo educatore in un lasso di tempo molto lungo. Attraverso
questo racconto impariamo a conoscere meglio una realtà che molti di noi
ignorano ed anche come, un po’ alla volta, si può riuscire a
capire come interagire con queste persone e a comprendere
meglio il dramma che vivono i familiari, spesso abbandonati a loro stessi.
È una storia di
speranza e di scoperte, ma anche di un rapporto bellissimo tra due persone che
non si conoscevano e hanno imparato lentamente a conoscersi crescendo insieme.
Il ragazzino si chiama Cesare ed il suo educatore Giovanni Tommasini.
L’argomento è stato
trattato nel libro da quest’ultimo con l’aiuto di Maria Teresa De Donato,
naturopata, attraverso considerazioni, domande ed una narrativa che coinvolge
il lettore facendogli capire alcune problematiche da un punto di vista
diverso, cioè da quello della persona autistica.
“…se io parlo una
lingua diversa..... non deve essere lui ad adeguarsi a me ma io a cercare di
parlare la sua.”
Questo è logico, se
consideriamo che la persona autistica non ha gli strumenti per capire, o
meglio, per interpretare correttamente il linguaggio di chi ha di fronte e deve
imparare a conoscerlo per fidarsi. L’educatore, a sua volta, deve capire come
interagire con lui rispettando i suoi tempi con calma e molta pazienza.
In questo libro gli
autori ci parlano del percorso che è stato fatto, ma anche di alcune accortezze
che bisogna avere con chi ha questa patologia e di come anche un mezzo quale la
musica possa aiutarli nella quotidianità. Chi è autistico è come se fosse
“frantumato”. Bisogna, quindi, trovare un modo per creare un ponte tra due
mondi che si vedono, ma non si capiscono.
L’esperienza personale
di Tommasini e la sua sensibilità sono stati importanti in
questo percorso che ha fatto con Cesare.
Le domande che si è posto Giovanni durante questa esperienza con Cesare
e che lo hanno costretto a cercare delle risposte, così come gli interrogativi
e l’analisi circa l’unicità di pensiero, di percezione e di sensibilità delle
persone autistiche di Maria Teresa De Donato, che ha approcciato il tutto da
un’ottica olistica e multidisciplinare, sono aspetti fondamentali per aiutare
il lettore a capire meglio come farne tesoro per essere di sostegno ad altri
bambini e ragazzi autistici.
Vi consiglio la
lettura di questa pubblicazione per tanti motivi: è un libro di narrativa che
si legge senza fatica; è socialmente utile in quanto ci permette di comprendere
meglio una patologia che molti di noi conoscono solo di nome senza sapere che
ha molte variabili e che le persone autistiche hanno tanti colori dentro di
loro, ma non sanno come farceli conoscere se noi non impariamo a capire meglio
il loro mondo.
Buona Lettura.