Monday, December 19, 2022

L’AUTISMO visto da una PROSPETTIVA DIVERSA – di Giovanni Tommasini e Maria Teresa De Donato – Recensione di Maria Cristina Buoso

 L’AUTISMO visto da una PROSPETTIVA DIVERSA

– La storia di successo di Cesare –

di Giovanni Tommasini e Maria Teresa De Donato

 

Recensione di Maria Cristina Buoso

 

 


Oggi voglio parlarvi di un libro che tratta un argomento sempre più attuale perché è stato riscontrato che è in aumento rispetto al passato: l’autismo. 

Questa patologia è stata ritenuta a lungo una ‘malattia’, ma con il tempo, gli studi e le ricerche si è capito che è un disturbo del neurosviluppo contraddistinto dalla difficoltà di interagire socialmente perché non si riesce ad avere una comunicazione verbale e fisica tra chi è nato con questa condizione e i familiari o le altre persone con cui i soggetti autistici entrano in contatto per una ragione o per l’altra.

È come se due mondi si scontrassero senza mai fondersi perché non parlano la stessa lingua.

In questo  libro, gli autori  ci presentano la storia di un ragazzino e del suo educatore in un lasso di tempo molto lungo. Attraverso questo racconto impariamo a conoscere meglio una realtà che molti di noi ignorano ed anche come, un  po’ alla volta, si può riuscire a capire  come interagire con  queste persone e a comprendere meglio il dramma che vivono i familiari, spesso abbandonati a loro stessi.

È una storia di speranza e di scoperte, ma anche di un rapporto bellissimo tra due persone che non si conoscevano e hanno imparato lentamente a conoscersi crescendo insieme. Il ragazzino si chiama Cesare ed il suo educatore Giovanni Tommasini.

L’argomento è stato trattato nel libro da quest’ultimo con l’aiuto di Maria Teresa De Donato, naturopata, attraverso considerazioni, domande ed una narrativa che coinvolge il lettore facendogli capire alcune problematiche da un punto di vista diverso,  cioè da quello della persona autistica.

“…se io parlo una lingua diversa..... non deve essere lui ad adeguarsi a me ma io a cercare di parlare la sua.”

Questo è logico, se consideriamo che la persona autistica non ha gli strumenti per capire, o meglio, per interpretare correttamente il linguaggio di chi ha di fronte e deve imparare a conoscerlo per  fidarsi.  L’educatore, a sua volta, deve capire come interagire con lui rispettando i suoi tempi con calma e molta pazienza.

In questo libro gli autori ci parlano del percorso che è stato fatto, ma anche di alcune accortezze che bisogna avere con chi ha questa patologia e di come anche un mezzo quale la musica possa aiutarli nella quotidianità. Chi è autistico è come se fosse “frantumato”. Bisogna, quindi, trovare un modo per creare un ponte tra due mondi che si vedono, ma non si capiscono.

L’esperienza personale di Tommasini e la sua sensibilità sono stati importanti  in questo percorso che ha fatto con Cesare.  Le domande che si è posto Giovanni durante questa esperienza con Cesare e che lo hanno costretto a cercare delle risposte, così come gli interrogativi e l’analisi circa l’unicità di pensiero, di percezione e di sensibilità delle persone autistiche di Maria Teresa De Donato, che ha approcciato il tutto da un’ottica olistica e multidisciplinare, sono aspetti fondamentali per aiutare il lettore a capire meglio come farne tesoro per essere di sostegno ad altri bambini e ragazzi autistici. 

Vi consiglio la lettura di questa pubblicazione per tanti motivi: è un libro di narrativa che si legge senza fatica; è socialmente utile in quanto ci permette di comprendere meglio una patologia che molti di noi conoscono solo di nome senza sapere che ha molte variabili e che le persone autistiche hanno tanti colori dentro di loro, ma non sanno come farceli conoscere se noi non impariamo a capire meglio il loro mondo.

Buona Lettura.