Autore prolifico di composizioni per l'opera e il balletto, è famoso per i balletti Giselle (1844) e Le Corsaire (1856), le opere Le postillon de Lonjumeau (1836) e Les Toréadors (nota anche con il titolo di Le toréador ou L'accord parfait (1849), nonché la canzone di Natale Minuit chrétiens (1847).
Adolphe-Charles Adam era figlio di Johann Ludwig, professore di pianoforte al Conservatorio di Parigi. Non fu in un primo tempo destinato dai suoi genitori allo studio della musica, ma venne inviato molto giovane in un pensionato di Belleville per cominciare gli studi letterari e per diversi anni frequentò il liceo "Napoleone". In questo periodo frequentò in segreto, contro il volere paterno, l'amico compositore Ferdinand Hérold, apprendendo le basi della musica.
Poco amante dello studio, fece pochi progressi e non andò al di là della quarta classe. Dietro le sue insistenti e reiterate richieste, suo padre acconsentì infine a ritirarlo dal collegio e a concedergli un maestro di musica, a patto che la composizione rimanesse per lui solo un hobby e non una professione. Anche il maestro ebbe a lagnarsi di lui.
Musicista d'istinto, gli sembrava più facile indovinare il meccanismo dell'arte che apprenderlo, d'altronde, poco sorvegliato nel suo studio, godeva di una grande libertà.
In capo a qualche anno si trovò nella condizione di poter suonare abbastanza bene il pianoforte e di improvvisare con facilità sugli organi di più chiese di Parigi, senza aver fatto molto per pervenire a questo risultato e senza essere in grado di leggere speditamente una sola lezione di solfeggio.
Aveva ricevuto qualche lezione di armonia da Jacques Widerkehr e, poco dopo (1817) entrò al Conservatorio, luogo in cui non perse le sue cattive abitudini, ma dove infine, grazie all'organizzazione della scuola, perse la sua indolenza.
Dopo aver seguito un corso di armonia sotto Antonín Reicha, si mise a scrivere arie, duetti, scene intere, poco notevoli dal punto di vista della correttezza dello stile, ma in cui si trovavano delle facili melodie. François-Adrien Boieldieu, che ebbe occasione di vedere questi saggi, credette di scorgervi il germe del talento. Prese Adam con sé nel suo corso di composizione e da questo momento il gusto dello studio si risvegliò nel giovane musicista. C'era, tra il maestro ed il discepolo, una singolare analogia di spirito e di passione per l'arte, fatta salva la differenza di talento. Tutti e due erano melodisti, tutti e due avevano per qualità dominante l'istinto dell'espressione della parola cantata e l'intelligenza scenica.
Decorato con la croce della Legion d'Onore, uomo amabile e di spirito, Adam si era fatto molti amici che seppe conservare anche quando iniziò l'attività di critico per i giornali. Ottenne inoltre nel 1844 di poter succedere a Berton alla guida della sezione di musica, ma non mancavano accanto a questi riconoscimenti, diverse questioni atte a gettare tristezza nel suo animo.
Non nascondeva a sé stesso che i successi ottenuti a teatro erano effimeri perché basati sull'esperienza pratica, piuttosto che ispirati. Mancava loro la distinzione e la qualità delle idee, e sentiva che, pur avendo composto cinquantatré opere e una quantità di altre composizioni, questo non bastava per la sua gloria.
Questo fardello potrebbe aver contribuito ad affrettarne la morte, avvenuta improvvisamente a soli 52 anni, senza alcuna avvisaglia di sofferenza. Quel giorno aveva assistito al debutto di una cantante all'Opera e alle dieci si ritirò a casa sua. Al mattino seguente fu rinvenuto cadavere nel suo letto.
Giselle è un balletto romantico in due atti del 1841; caposaldo fondamentale del repertorio della danza mondiale, riassume in sé tutti gli elementi stilistici, tecnici ed espressivi del balletto classico-romantico.
Giselle nacque dall'idea dello scrittore Théophile Gautier e venne poi musicato, in brevissimo tempo, non appena la stesura del libretto fu terminata, da Adolphe-Charles Adam, celebre compositore di musiche di opere liriche e per balletto. La coreografia fu affidata a Jean Coralli; i passi della prima ballerina furono invece curati da Jules Perrot.
Il balletto è composto da due atti: il primo riguarda la vicenda di Giselle che culmina nella sua morte; il secondo atto invece riguarda la leggenda delle Villi e l'amore di Giselle per Albrecht che culmina nella volontà di salvargli la vita, anche se egli è stato la principale causa della sua morte.
L'importanza attribuita a questo balletto classico è dovuta soprattutto alla sua originalità musicale. I balletti rappresentati prima di Giselle non presentano quasi nessun elemento composto su misura: molti sono orchestrati con brani simili ad altri o addirittura presi in prestito. Le musiche di questo balletto invece sono tessute rispettando l'intenzione e la creatività del coreografo e dell'autore e mostrano ben poche somiglianze dirette con la musica del tempo. Gli unici brevi passaggi non scritti da Adam sono otto battute prese da una canzone di Löise Puget e tre battute tratte dall'Euryanthe di Carl Maria von Weber. Giselle è inoltre il primo balletto in cui l'autore introduce il leit motiv specificatamente come elemento di narrazione.
Ci sono sette temi principali nel balletto: quattro di questo appartengono al popolo: i mietitori, i cacciatori, le Villi e Hilarion. Tre di questi sono meno specifici: il tema della danza e due leit motiv d'amore.