Serie Poliziesche
Intervista a Marcella Nardi
di Maria Teresa De Donato
Oggi una graditissima ospite è venuta a trovarci di nuovo: Marcella Nardi.
Con Marcella qualche tempo fa avevamo parlato di uno dei generi letterari
in cui si è cimentata, ossia il Legal Thriller.
In questa intervista, al contrario, ci focalizzeremo sulle sue serie
poliziesche.
MTDD: Ciao Marcella e benvenuta di nuovo in questo mio
Blog e Salotto Culturale Virtuale.
MN: Ciao
Maria Teresa e grazie per essere di nuovo qui con te.
MTDD:
Immergiamoci subito nelle tue pubblicazioni, iniziando dalle protagoniste
Marcella Randi e Lynda Brown, “due donne detective, una sola parola d’ordine:
Giustizia”.
Presentaci questi due personaggi, il loro concetto di Giustizia
ed il loro conseguente rapporto con essa.
MN: Marcella
Randi e Lynda Brown hanno molto in comune, ma anche molte diversità. Non mi riferisco
solo al fatto che una è italiana e l’altra americana di Seattle, trasferita poi
a Roma. Mi riferisco al loro background di vita e al carattere. Marcella Randi
ha le mie stesse fattezze fisiche e, per alcuni aspetti, mi assomiglia
caratterialmente. È una donna vivace, passionale e acuta. Non ha mai disdegnato
le relazioni sentimentali, pur avendo sofferto molto nella sua vita. Sebbene
prossima alla sessantina, il commissario Randi ama la trasgressione (nel campo
sentimentale), le vacanze e la vita sociale. Lynda Brown, invece, dopo una
relazione tossica, mentre viveva ancora a Seattle, si è chiusa a riccio, per quanto
riguarda le relazioni sentimentali, ponendo sempre il lavoro al top delle sue
priorità. Giunta in Italia, Lynda si sposa, ma non è fortunata. Dopo qualche
anno di felicità, rimane vedova. Il lavoro la travolge sempre più, facendole trascurare
la figlia adottata dal defunto marito anni prima. Ciò che le accomuna è la
voglia di giustizia, anche se, talora, questo vuol dire aggirare le regole di
indagine.
MTDD:
Marcella Randi è la protagonista di una delle serie che hai scritto e a cui
appartengono Via San Vitale 1, L’Apparenza Inganna e Vendetta.
In cosa si somigliano questi tre romanzi ed in cosa
differiscono?
MN: In realtà,
appartengono alla serie anche due romanzi brevi: A prova di Serial Killer
e Amori & Vecchi Rancori. I tre romanzi che hai citato sono
totalmente diversi tra loro. Unico filo conduttore è la nostra Marcella Randi
con la sua voglia di svelare il crimine, la sua caparbietà, il suo sorriso e le
barzellette. In “Via San Vitale, 1”, la nostra detective è ancora una
studentessa universitaria che vede intrighi ovunque e che spesso aiuta il
padre, commissario della Squadra Omicidi a Bologna. Grazie alla sua curiosità e
al suo acume, la giovane Randi svela un crimine di spionaggio internazionale, i
cui attori sono nel suo palazzo e in quello al lato opposto della strada. In “L’Apparenza
Inganna”, troviamo una Marcella Randi adulta, alla soglia dei cinquant’anni
e che è commissario presso la Squadra Omicidi di San Fedele a Milano. È un
romanzo dai toni forti in cui affiora anche il suo lato passionale. Uno dei due
morti, brutalmente assassinati, è stata una sua vecchia fiamma. Questo romanzo
ha dato vita a uno Spin Off Otre i Limiti della Passione, che è un
romance erotico in cui lei ricorda quella triste e appassionata storia d’amore
di venti anni prima. Del terzo, “Vendetta”, rispondo con la domanda
successiva.
MTDD: Vendetta
è un romanzo poliziesco a sfondo storico
Perché hai fatto questa scelta?
MN: Per due ragioni: amo la Storia
medievale e amo i Gialli. Mi è capitato spesso, nella mia carriera di lettrice,
di imbattermi in romanzi i cui eventi affondano le radici in tempi remoti. Una
mia amica americana, qui vicino dove abito, conserva ancora il biglietto di
imbarco dei suoi avi che giunsero in USA con la Mayflower (quattrocento anni
fa). Questo mi ha dato lo spunto a inventare una trama per un giallo che avesse
dei legami con una famiglia vissuta ben settecento anni prima a Cagli, sotto
l’allora ducato dei Montefeltro.
MTDD: Per
Vendetta avrai dovuto fare delle ricerche specifiche di carattere
storico.
Come ti sei organizzata?
MN: Esattamente
come faccio con tutti i miei romanzi, anche quelli moderni. Non essendo, per
studi fatti, né un poliziotto, né un biologo e nemmeno uno storico, ogni volta
che scrivo di qualcosa che non conosco bene, mi documento. Per gli storici, in
genere mi creo una sorta di ‘mappa cronologica e geografica’ dei luoghi ed
eventi passati di cui voglio parlare. Per questo romanzo, per creare un
collegamento con il presente, ho spulciato i ‘meandri di Internet’ per trovare
un antico monastero che avesse avuto delle badesse di ‘stampo moderno e molto
acute’. Ho trovato quello di Cagli, non più attivo, che 700 anni fa era sotto i
duchi di Montefeltro. In quegli anni si distinsero tre badesse di origini nobili
e molto moderne, per quei tempi. Questo
per creare un collegamento con gli eventi del presente, che si svolgono in un
monastero esistente e sotto l’attuale giurisdizione della Squadra Mobile
milanese: il monastero di Viboldone.
MTDD: Cosa ti ha particolarmente affascinata di questo
poliziesco e soprattutto della sua preparazione?
MN: L’aspetto storico, nonché il
fatto che tre badesse, all’epoca, diedero molto filo da torcere ai duchi e al
vescovo. Pur cambiando il nome, ho studiato quel che si sa della loro vita. Ho
scelto quella che mi intrigava di più.
MTDD: Lynda
Brown, il personaggio della tua seconda serie, la descrivi come una detective
che “sente forte il bisogno di approfondire quanto è successo, nel tentativo di
dare un senso ai misteri più oscuri della sua vita.”
Quanto c’è di fiction e quanto di realtà che ti
appartiene in questo tuo personaggio?
MN: Marcella
Randi mi assomiglia molto, Lynda Brown è molto diversa. Ho voluto creare un
personaggio dissimile da me, seppur con caratteristiche interessanti. Abbiamo
solo qualche aspetto che ci accomuna. Intanto direi che ho cercato di renderla
meno ‘fiction’ possibile, dandole un carattere tipico di molti detective. Di
simile abbiamo Roma e Seattle. Io vivo a Seattle e, in passato, ho vissuto a
Roma. Lei, viceversa. Entrambe non amiamo i ragionamenti contraddittori. Per
questa ragione, alcuni miei amici, nel tempo, hanno detestato il fatto che io
scopra subito le bugie. Noto subito le contraddizioni. Sarà anche per questo
che amo leggere e scrivere gialli. Entrambe non abbiamo figli e abbiamo quasi
la stessa età. Null’altro ci lega.
MTDD:
Lynda Brown è la protagonista di Sarai solo mia e di Io non dimentico.
Parlaci di questi tuoi due polizieschi e delle loro
eventuali comunanze o differenze.
MN: I
due romanzi hanno ben poco in comune, se non la detective Lynda e la sua
assistente, Isabella. Certo è che in entrambi notiamo lo stesso approccio
investigativo, ma le locazioni dei crimini sono diverse: il primo si svolge a
Roma in una lussuosa zona residenziale; il secondo nella provincia tra Roma e
Viterbo. Cosa mi ha ispirato? Direi che leggendo la cronaca nera, le due storie
narrate nei due romanzi, sono parte della triste realtà che si legge sui
giornali. Il secondo romanzo mi è stato ispirato da alcuni fatti raccontati da
una mia amica che lavora per il dipartimento del tribunale dei minori, a
Seattle. Mi ha raccontato tristi storie sfociate, negli anni, in terribili
violenze. Per il primo romanzo, invece, lessi un trafiletto su alcuni omicidi
avvenuti in un quartiere di lusso alla periferia di Genova. Ma io volevo
collocare il mio personaggio a Roma.
MTDD: Marcella Nardi è più Marcella Randi o più Lynda
Brown?
MN: Come
ho già menzionato, sia per l’aspetto fisico sia per molti aspetti caratteriali,
certamente io sono Marcella Randi. Non è un caso che le abbia dato un cognome
che è l’anagramma del mio.
MTDD: Vuoi accennarci qualche particolarità degli altri
romanzi di entrambe queste tue due serie poliziesche?
MN: In
primis i nomi dei personaggi. Mi diletto a scegliere nomi che appartengono, in
toto o come anagramma, a persone che conosco. Un altro fatto singolare,
riguarda Vendetta. Rimasi allibita quando, volendo avere anche una beta
reader (prima avevo solo una editor che controllava tutto alla fine del mio lavoro),
la persona che si fece avanti, che non conoscevo per nulla e che negli anni è
diventata una delle mie più care amiche, si chiama proprio come la badessa del
monastero di Viboldone. Mi riferisco, ovviamente al nome da me inventato nel
romanzo. Fu una coincidenza davvero straordinaria. Forse era scritto nelle
stelle.
MTDD: Una
domanda che molti si pongono è: Esiste davvero il ‘delitto perfetto’?
Cosa rispondi tu, ma soprattutto come risponderebbero
Marcella Randi e Lynda Brown?
MN: In determinate
situazioni, direi che tutte e tre, io, Marcella Randi e Lynda Brown,
risponderemmo che il delitto perfetto esiste, ma… davvero in rari casi. Lo
spiego a nome di tutte e tre. Per delitto perfetto si intende un reato,
tipicamente di omicidio, per il quale non si trovano tracce ed evidenze che
possano portare gli inquirenti a trovare il colpevole. Un reato siffatto
prevede alcuni aspetti: l’assassino deve essere un perfetto estraneo per la
vittima; non deve vivere vicino; non deve avere punti di connessione, per
esempio non deve aver mai frequentato uno stesso posto; e, dulcis in fundo,
non ne deve commettere in serie. Questo spiega perché spesso alcuni serial
killer vengono, alla fine, identificati, ma solo dopo moltissimi anni. Infatti
un serial killer non ha quasi mai alcun legame con le vittime. Quando vengono
arrestati, spesso dopo molti anni, è perché commettono errori o azioni simili
che permettono ai detective di trovare dei collegamenti e quindi di arrestarli.
Ma… un serial killer è uno psicopatico criminale che, quindi, agisce senza un
vero motivo, se non quello di godere nel vedere la paura negli occhi della
vittima. Per il resto dei crimini, come le mie esimie detective ti direbbero,
il delitto perfetto non esiste. Il grosso dei reati ha comunque una motivazione
collegata con la vittima.
MTTD: Grazie
Marcella per essere stata di nuovo mia ospite.
Ai nostri lettori vogliamo ricordare come possono
contattarti e/o acquistare le tue pubblicazioni?
MN: Grazie
a te, Maria Teresa, per avermi invitata di nuovo. Parlare dei miei romanzi è
sempre un piacere. Mi si può contattare attraverso il mio sito web: www.marcellanardi.com, oppure attraverso LINKTREE si hanno tutti i miei
contatti Internet (Facebook, YouTube ecc..): https://linktr.ee/Marcellanardi