Oceano di Sensi
di Maria Teresa De Donato
Recensione di Elisabetta Fioritti, Autrice, Pittrice
Oceano di Sensi è una storia d'amore
e di forza, raccontata dal punto di vista di una donna. Una donna coraggiosa e
sensibile, nata negli anni '40 in Libia, a Tripoli, già colonia italiana. Le
pagine del romanzo descrivono efficacemente un tempo che fu di emigrazione e speranza
per le nostre famiglie in cerca di futuro. In questo Paese affascinante dai
colori caldi e pastosi, Claudia cresce, ritrovando la sua dimensione nella
bellezza dei luoghi, tra lussureggianti palme da dattero e la sabbia bianca
della costa, lambita dal Mediterraneo, a volte battuta dal Ghibli, il vento
scirocco che soffia dall'entroterra, spargendo profumi e suggestioni. Questo
Paese, che i suoi nonni avevano raggiunto lasciando la Sicilia dei loro padri,
le entra dentro, in modo profondo, formando la sua personalità, generosa ed
estroversa, passionale e al tempo stesso romantica. Poi la vita e le delusioni
la porteranno a stemperare i suoi modi spontanei, ma dentro di sé Claudia
rimarrà una donna forte e piena di risorse, senza perdere mai la dolcezza e la
speranza nel domani.
Le vicende storiche successive, il colpo di stato del 1969 con
l'assunzione del potere da parte del colonnello Gheddafi, cambiano le sorti
della sua famiglia, portando Claudia a Perugia, in Umbria. Qui la sua seconda
vita, l'amore, anche fisico e sensuale, la pienezza dell'esistenza. Oceano
di Sensi è il racconto di una vita vissuta a tutto tondo, dove spirito e
materia si incontrano e trovano risposta nell'amore. Come recita il titolo, la
vita è un Oceano che travolge, con le sue emozioni, uno sgorgare di sensazioni
e sentimenti e l'amore vero ha in sé una forte connotazione fisica, di unione
di corpi, oltre che di anime. La vita, secondo l'autrice, va vissuta in
armonia, senza risparmiarsi, come farà Claudia, nonostante il dolore,
l'abbandono e la sofferenza. Un libro che ci fa amare la vita, che apre alla
speranza e alla fiducia nel domani. Da leggere!