Monday, September 21, 2020

The Norman – Historical-fiction novel by Eleonora Davide – Review by Maria Teresa De Donato

 

The Norman  Historical-fiction novel by Eleonora Davide

Review by Maria Teresa De Donato



 

Authored by Eleonora Davide this novel is exciting and captivating. Though a fictional literary work, it is inspired by some real events concerning the history of Irpinia, a land disputed and divided between Normans and Lombards.

With a wealth of details and a simple, straight to the point, and yet equally engaging language, Eleonora leads the reader into the reality of the Middle Ages, an era full of plots and intrigues, but extremely fascinating and, in some respects, shrouded in mystery.

Powerful lords who dominate entire fiefdoms and own everything that can be found in them – thus including woods, crops, streams, houses, farmers, artisans, men, women, old people, children and animals – compete for vast territories and the exercise of power over them, by seeking support from other feudal lords and the papacy or opting for a peaceful way, that is, by negotiating and entering into written agreements or arranged marriages in the hope that these will bring peace and serenity to the lands they govern.

A hard life is, therefore, that led by the inhabitants of the fief – whether they are lords or serfs – which forges them, however, and makes them strong, making many of them live "in a resignation handed down rather than understood ..." even if present, and sometimes also dominant, is the deep sense of friendship, love, loyalty, honesty, honor in a society where roles are well defined. Love, even the one that leads to a Pindaric flight and manages to throw the most powerful lord and feared warrior into a whirlwind of emotions and sensations, is present as well as a marked sensuality: a sensuality made of tender as well as passionate looks, of touches, even of lips, just hinted at, of cheeks that blush and eyes that lower, of words not spoken and yet understood ...

Monks and friars whom the lords rely on for advice on choices that will have profound consequences not only on their own lives, but also and above all on that of their subjects also play an important role as they represent wisdom, calmness, farsightedness.

Everyone's existence takes place in a time of ongoing, ever-lurking danger and in an atmosphere in which Christian religion and paganism of the ancestors – Nordics, but also Greeks – merge into an apparently harmonious whole. God the Creator and Jesus Christ, Lord and Savior, are opposed to and often accompanied by magic and esoteric rituals: those aimed at the worship of Odin, the main Nordic deity, representing wisdom, sacrality, poetic inspiration, prophecy, war and victory, but also those who aim to appease the dreaded divinities of woods and waters the land of the Samnites has always abounded of, all enriched by religious traditions that have their roots in ancient Greece and which are represented by dances accompanied by tambourines and the sound of various musical instruments, as well as by that of castanets that often resulted in orgiastic rites. Detailed descriptions of culinary recipes, preparations of parties and shows, wild boar hunting scenes, use of medical herbs for healing the sick, fighting techniques with respective armor and clothes worn by women enrich this novel and immerse the reader in the enchanting and intriguing medieval society and in the reality of the manor, as well as in that of the village and its surrounding countryside.

An aspect that I found particularly fascinating is represented by the constant sense of what I would call a 'veiled sacredness': the ability of the novel's protagonists to pay attention to what is happening around them and attribute to each element the meaning of a symbolic sign, of key to access a deep understanding and consequent illumination sent by God – by Life, by the Universe or however we wish to define It – and which represents a clear indication of the path to take, of the right choice to make. Everything is reinforced by a sense of total osmosis with nature and by an esoteric language that has always existed, but that escapes the modern, highly industrialized, and technological man who, unfortunately and too often, is no longer able to recognize it, let alone to decipher it.

If you love history, especially Medieval, Norman and Lombard ones, this is a must-read novel: full of details and beautiful and interesting characters whose lives by separating from, intertwining with, and reuniting to each other fascinate the reader.


https://www.amazon.com/NORMANNO-romanzo-storico-Italian-ebook/dp/B0868VKQ6J/ref=sr_1_2?dchild=1&keywords=Il+Normanno&qid=1600717772&s=books&sr=1-2

Il Normanno – Romanzo storico-fiction di Eleonora Davide – Recensione di Maria Teresa De Donato

 

Il Normanno – Romanzo storico-fiction di Eleonora Davide

Recensione di Maria Teresa De Donato



 

Appassionante ed avvincente questo romanzo di Eleonora Davide che, pur restando un’opera letteraria fiction, si ispira ad alcuni fatti realmente accaduti e riguardanti la storia dell’Irpinia contesa e divisa tra normanni e longobardi.

Con dovizia di particolari ed un linguaggio semplice, diretto, ma altrettanto coinvolgente, Eleonora conduce il lettore nella realtà del Medioevo, un’era piena di trame ed intrighi, ma estremamente affascinante e, per certi aspetti, avvolta nel mistero. 

Potenti signori che dominano su interi feudi e sono proprietari di tutto ciò che si trova in essi – boschi, coltivazioni, corsi d’acqua, abitazioni, contadini, artigiani, uomini, donne, vecchi, bambini ed animali – si contendono vasti territori ed il potere, cercando appoggi da altri feudatari e dal papato o optando per una via pacifica, ossia negoziando e stipulando accordi scritti o matrimoni combinati nella speranza che questi portino pace e serenità nelle terre da essi governate.

Una vita dura, quindi, quella condotta dagli abitanti del feudo – signori o servi della gleba che siano – che li forgia, tuttavia, e li rende forti, facendo vivere molti di loro “in una rassegnazione tramandata più che compresa…” anche se presente, e a volte persino dominante, è il profondo senso di amicizia, di amore, di lealtà, di onestà, di onore in una società dove i ruoli sono ben definiti. L’Amore, anche quello che fa prendere il volo pindarico e riesce a gettare in un turbine di emozioni e sensazioni anche il più potente signore e temuto guerriero, non manca né manca una velata benché spiccata sensualità: una sensualità fatta di sguardi teneri e al tempo stesso passionali, di sfioramenti, anche di labbra, appena accennati, di guance che arrossiscono e di occhi che si abbassano, di cose non dette ma lasciate intendere…

Monaci e frati a cui i signori si affidano per avere consigli su scelte che avranno profonde conseguenze non solo sulla propria vita, ma anche e soprattutto su quella dei loro sudditi svolgono anche un importante ruolo in quanto rappresentano la saggezza, la pacatezza, la lungimiranza. 

L’esistenza di tutti si svolge all’insegna del pericolo sempre in agguato e in un’atmosfera in cui religione cristiana e paganesimo degli avi – nordici, ma anche Greci – si fondono in un tutto apparentemente armonico.  All’Iddio Creatore e al Signore Gesù Cristo, Salvatore, si contrappongono e spesso affiancano magia e rituali esoterici: quelli rivolti all’adorazione di Odino, la principale divinità nordica, rappresentante la sapienza, il sacro, l'ispirazione poetica, la profezia, la guerra e la vittoria, ma anche quelli che mirano a placare le temute divinità dei boschi e delle acque di cui la terra dei Sanniti da sempre abbonda, il tutto corollato da tradizioni religiose che affondano le radici nell’antica Grecia e che sono rappresentate da danze accompagnate da tamburelli e dal fragore di vari strumenti musicali, così come dal suono delle nacchere che non di rado sfociavano in riti orgiastici.

Descrizioni particolareggiate di ricette culinarie, preparativi di feste e spettacoli, scene di caccia al cinghiale, uso di erbe mediche per la guarigione dei malati, tecniche di combattimento con rispettive armature ed abiti indossati dalle donne arricchiscono questo romanzo immergendo il lettore nell’affascinante ed intrigante società medievale e nella realtà del maniero, così come in quella del borgo e delle campagne circostanti.

Un aspetto che ho trovato particolarmente affascinante è rappresentato dal senso costante di quella che definirei una ‘velata sacralità’: la capacità da parte dei protagonisti del romanzo di prestare attenzione a ciò che accade intorno a loro e di attribuire ad ogni elemento il significato di un segno simbolico, di una chiave di accesso alla comprensione profonda e conseguente illuminazione inviate da Dio – dalla Vita, dall’Universo o come lo/la si voglia definire – e che rappresenta una chiara indicazione della via da intraprendere, della scelta giusta da fare.  Il tutto è rafforzato da un senso di osmosi totale con la natura e da un linguaggio di fatto esoterico che esiste da sempre, ma che sfugge all’uomo moderno, altamente industrializzato e tecnologico che, purtroppo e troppo spesso, non è più in grado di riconoscerlo né, tantomeno, di decifrarlo.

Se amate la storia, soprattutto quella medievale, normanna e longobarda, questo è un romanzo assolutamente da leggere: ricco di particolari e di personaggi belli ed interessanti le cui vite separandosi, incrociandosi e ricongiungendosi appassionano il lettore.


https://www.amazon.it/NORMANNO-romanzo-storico-ELEONORA-DAVIDE/dp/1798009021/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=Il+Normanno&qid=1600717858&s=books&sr=1-1

Der Normanne – Historischer Roman von Eleonora Davide – Rezension von Maria Teresa De Donato

 

Der Normanne – Historischer Roman von Eleonora Davide

Rezension von Maria Teresa De Donato

  


Aufregend und faszinierend ist dieser Roman von Eleonora Davide, der zwar ein fiktives literarisches Werk bleibt, aber von einigen realen Ereignissen in Bezug auf die Geschichte von Irpinia inspiriert ist, die zwischen Normannen und Langobarden umstritten und aufgeteilt sind.

Mit einer Fülle von Details und einer einfachen, direkten, aber ebenso ansprechenden Sprache führt Eleonora den Leser, in die Realität des Mittelalters, einer Ära voller Handlungen und Intrigen, die jedoch äußerst faszinierend und in gewisser Hinsicht geheimnisvoll ist.

Mächtige Herren, die ganze Lehen beherrschen und Eigentümer von allem sind, was in ihnen zu finden ist – Wälder, Feldfrüchte, Bäche, Häuser, Bauern, Handwerker, Männer, Frauen, alte Menschen, Kinder und Tiere – konkurrieren um weite Gebiete und die Macht, um Unterstützung von anderen Feudalherren und dem Papsttum zu suchen oder sich für einen friedlichen Weg zu entscheiden, dh zu verhandeln und schriftliche Vereinbarungen zu schließen oder Ehen zu arrangieren, in der Hoffnung, dass diese den von ihnen regierten Ländern Frieden und Gelassenheit bringen.

Ein hartes Leben, das von den Bewohnern des Lehens geführt wird – ob es sich nun um Lords oder Leibeigene handelt –, das sie jedoch schmiedet und stark macht und viele von ihnen "in einer Resignation leben lässt, die überliefert und nicht verstanden wird ...", selbst wenn sie anwesend sind und das tiefe Gefühl von Freundschaft, Liebe, Loyalität, Ehrlichkeit und Ehre manchmal sogar dominant ist, in einer Gesellschaft, in der Rollen klar definiert sind. Liebe, selbst die, die Pindaric zum Abheben bringt und den mächtigsten Lord und gefürchteten Krieger in einen Wirbelwind von Emotionen und Empfindungen zu stürzen schafft, mangelt es nicht an einer verschleierten, wenn auch ausgeprägten Sinnlichkeit: einer Sinnlichkeit aus Zärtlichkeit und Anmut zur gleichen Zeit leidenschaftlich, von Berührungen, sogar von Lippen, die nur angedeutet wurden, von Wangen, die erröten und Augen, die sich senken, von Dingen, die nicht gesagt, aber verstanden werden ... 

Mönche und Ordensbrüder, denen die Herren Ratschläge geben, um Entscheidungen zu treffen, die tiefgreifende Konsequenzen nicht nur für ihr eigenes Leben, sondern vor allem für das ihrer Untertanen haben, spielen auch eine wichtige Rolle, da sie Weisheit, Ruhe und Weitsicht repräsentieren.

Die Existenz aller Menschen liegt in einer fortlaufende, ständig lauernder Gefahr und Atmosphäre, in der die christliche Religion und das Heidentum der Vorfahren – nordischer, aber auch griechischer – zu einem scheinbar harmonischen Ganzen verschmelzen. Der Schöpfergott und der Herr Jesus Christus, der Erlöser, werden von magischen und esoterischen Ritualen kontrastiert und oft begleitet: solche, die auf die Verehrung von Odin abzielen, der wichtigsten nordischen Gottheit, die Weisheit, die heilige, poetische Inspiration, Prophezeiung darstellt Krieg und Sieg, aber auch diejenigen, die darauf abzielen, die gefürchteten Gottheiten der Wälder und Gewässer zu besänftigen, von denen das Land der Samniter seit jeher im Überfluss vorhanden ist, alle gekrönt von religiösen Traditionen, die ihre Wurzeln im antiken Griechenland haben und von denen Tänze vertreten werden, begleitet von Tamburinen und dem Dröhnen verschiedener Musikinstrumente sowie dem Klang von Kastagnetten, die oft zu orgiastischen Riten führten.

Detaillierte Beschreibungen von kulinarischen Rezepten, Vorbereitungen für Partys und Shows, Wildschweinjagdszenen, Verwendung von Heilkräutern zur Heilung von Kranken, Kampftechniken mit entsprechenden Rüstungen und Kleidungsstücken von Frauen bereichern diesen Roman, indem sie den Leser in das faszinierende und spannende mittelalterliche Gesellschaft und in die Realität des Herrenhauses sowie des Dorfes und der umliegenden Landschaft eintauchen lassen.

Ein Aspekt, den ich besonders faszinierend fand, ist das ständige Gefühl, das ich als "verschleierte Heiligkeit" bezeichnen würde: die Fähigkeit der Protagonisten des Romans, auf das zu achten, was um sie herum geschieht, und jedem Element die Bedeutung von a zuzuweisen symbolisches Zeichen eines Schlüssels für den Zugang zu dem von Gott – Leben, Universum oder wie Ihr es definieren möchtet – gesendeten tiefen Verständnis und der daraus resultierenden Erleuchtung – und das einen klaren Hinweis darstellt, den Weg zu nehmen, die richtige Entscheidung zu treffen. Alles wird durch ein Gefühl der totalen Osmose mit der Natur und durch eine esoterische Sprache verstärkt, die es immer gegeben hat, die aber dem modernen, hoch industrialisierten und technologischen Menschen entgeht, der dies leider und zu oft nicht mehr erkennen und entziffern kann.

Wenn Ihr die Geschichte liebt, insbesondere die mittelalterliche, normannische und lombardische Geschichte, dann ist dies ein Muss: voller Details und schöner und interessanter Charaktere, deren Leben, sich trennen, verknüpfen, wiedervereinigen, und den Leser faszinieren. 


https://www.amazon.de/NORMANNO-romanzo-storico-Italian-ebook/dp/B0868VKQ6J/ref=sr_1_6?__mk_de_DE=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=Il+Normanno&qid=1600717242&s=books&sr=1-6


Wednesday, September 9, 2020

Career women, unhealthy romantic relationships, and parental lack of affection - Interview with Daniela Merola, Journalist, Author - by Maria Teresa De Donato


Career women, unhealthy romantic relationships, and parental lack of affection

Interview with Daniela Merola, Journalist, Author

by Maria Teresa De Donato





Well prepared, competent, beautiful, intelligent, nice, and determined: this is, in a nutshell, the description I can give of my dear friend and colleague - true Neapolitan - Daniela Merola.

There is a lot to be said about her and her activities. It is, therefore, with great pleasure that I host her today on my Blog and Virtual Cultural Salon. With her we will be talking about many aspects of the lives of real women and also of those of fictional characters, including Marta, the protagonist of her novel Marta, un soffio di vita (Marta, a breath of life).


MTDD: Hi Daniela and welcome! Thank you for your participation in this interview. It is a great pleasure to have you as my guest.

DM: Thanks to you Maria Teresa, it is an honor for me to be interviewed by a colleague as well prepared as you, I am really happy.


MTDD: Daniela, as an introduction I made a quite short presentation of you, as a woman and as a professional. However, I would like you to elaborate.

Why don't you start by telling us a little bit about yourself by sharing everything you wish to with our readers?

DM: You made a great introduction. I can add that I spend my life chasing dreams, trying to make them come true. If I can't, at least I've tried. I train, I create workshops, I teach communication, Italian, journalism, writing. I give it a try at acting every now and then, at an amateur level obviously. Furthermore, I edit other people's novels, promote artists and writers. I write.


MTDD: Let's talk a little about the cities that are – as far as I know - closest to your or at least that you particularly love: Naples, your hometown, and Rome, where you often go for business reasons.

What do they represent for you, as a woman and as a professional?

DM: Yes, it is true. I love these two cities; they are history, the foundations of civilization. Naples for me represents the shock of seeing so much beauty and so many contradictions that the city lives. It is like being in hell and in heaven at the same time. I have friends in Rome; I have had  Roman partners and I go back to city for work. I have never been a tourist in Rome; I travel to Rome only for business reasons and I do regret that. However, I know how to grasp that wonderful mood of the eternal city that also envelops you in its decadence. I can say it with certainty that if you do not visit Naples and Rome at least once in your life, then you might have lived in vain.


MTDD: You have been working as a Journalist for years. When and why did you opt for this career and what exactly do you do?

DM: It all happened naturally, communicating, transmitting something. As if I had never chosen. It is clear that I had to combine it with the activity of educator and promotion because journalism alone does not allow me to make a living. I like to deal with publishing, cultural events, theater.


MTDD: In 2019 your novel Marta, un soffio di vita (Marta a breath of life) came out, published by LFA Publisher, that I had the pleasure of reading and reviewing and that I really enjoyed.

How did you get the idea of writing and, subsequently, publishing this novel?

DM: Marta, un soffio di vita came about by chance, it was born from a memory of a person I met and who suffered from self-injurious depression. I opened the file and started writing, it all happened very spontaneously. I clearly changed the names and locations of the story. It is a novel of impetus, as I would define it, a novel I knew how it would end and this on the one hand made me anxious and on the other gave me piece of mind. Then, once it was finished, I submitted it to various publishing houses and I must say that everyone wanted to publish it. I chose the LFA Publisher for an author who had already published with them recommended it to me and so I went for it. The publisher Lello Lucignano immediately appreciated it.


MTDD: Without revealing too many details of your novel, we would like to consider, however, some interesting and equally profound aspects that emerge from its reading. The first concerns the romantic sphere and the many unhealthy relationships too many women not only come across, but they keep falling into, while spending their lives switching from one failed relationship to another. This also seems to be the path followed by Marta, your protagonist.

Regardless of the other (husband, partner, partner whoever he is), what is it, in your opinion, that is wrong with Marta and that leads her to take a self-injurious attitude?

DM: You are absolutely right Maria Teresa. Basically, the protagonist Marta Renzulli has no awareness of herself, she has no self-esteem, she does not love herself because she does not know the foundations of love that her parents should have passed on to her. She throws herself away, she feels she is worthless, she knows she is trapped and that trap is her own way of thinking. Then she sets off for Eugenio Belfiore first and then for Gaspare Beneficio, although with the latter she will have a greater awareness, despite never saying 'I love you'.


MTDD: In your opinion, what should 'Marta' have done or could have done to overcome her tendency towards a self-destructive behavior?

DM: I think she should have taken care of herself instead of continually denying that she has psychological problems. Not listening to oneself leads to self-destruction, especially in women. Her not listening to Dolores Nuzzo, a very intriguing character in the novel, whom I see as Marta's conscience, is precisely the explanation of Marta's rush towards self-destruction. But still exists in her, as well as in all women, a very subtle breath of life, almost invisible, to which one remains unconsciously clinging.


MTDD: Another fundamental aspect of the novel concerns the parental lack of affection. Do you want to tell us about it, starting from Marta's experience?

DM: It may seem absurd but it exists. Really strict parents who in turn have also suffered because of the severity of their parents and have suppressed their being and their own nature are forced to behave in a dull and bigoted way towards those who have wide-ranging aspirations, even towards their own child because so many factors contribute to the behavioral and educational context of an individual.

MTDD: Parents play a fundamental role not only in the education of their children, but also represent their behavioral model, a model that can be accepted or rejected, but from which the children in one way or another will be inspired. At the same time, it is equally true that, whatever the experience we might have lived as children and adolescents, once we reach adulthood, each of us becomes responsible
for his/her own actions and is, therefore, potentially able to change his/her own perception of certain realities or in some cases change one's own life, perhaps by interrupting vicious circles that have been created over time, especially at the behavioral level. Children often believe that it is their parents’ 'duty'
to do certain things, to teach by example, but unfortunately since we do not live in a perfect world, reality sometimes proves to be quite different. Often the very parents are those who need help beginning with, due to the fact that they do not know how to love or at least how to show their affection and their love to their children. The ability to lead by example, therefore, according to this analysis, would no longer seem to depend on age and parenthood per se, but rather on the level of awareness and empathy achieved.

What do you think about it and what would Marta think if we asked her? 
Would she think she might have done something wrong too or not?


DM: I fully agree with you. I believe that even a child must do his part when it comes to education and try to understand his/her parents more. We should find a perfect balance that unfortunately does not exist, but at least try to get closer to it. The exemplary family does not exist sad to say.


MTDD: I found the cover of your novel with Marta and her beautiful and beloved horse Audacia to be really beautiful.

What exactly does Audacia (Audacity) represent in Marta's life? 

DM: Many have written to me and said that the cover of the novel looks awesome. I'm proud of it. It is the very description of the story. Audacia, Marta's beloved English thoroughbred horse, represents listening, comfort, a consoling haven for the protagonist. Maybe it's the very breath of life itself metaphorically speaking.
  

MTDD: I know that as for your novel, which among other things is having a considerable success and I am really happy for you, you have projects that are boiling in the pot.

Would you like to tell us about them? 

DM: I am writing with the directors Davide Guida and Adriana Mascia the screenplay for a theatrical show based on my novel. A different point of view that takes shape and that will tell a little more. Music, words, and images. I hope it can stir up emotions.

 

MTDD: Before ending our interview, Daniela, as for those who wish to buy Marta, un soffio di vita or contact you, how can they do so?

DM: Marta, un soffio di vita can be purchased online on Amazon, Ibs, hoepli, Feltrinelli, Mondadori. It is available in paperback only. Or they can request it from me privately. As for those who live in Naples they can come to the maritime station from 8 to 11 October (2020) at the LFA Publisher stand at the city of Naples book fair. I will be there and they can buy my book.

 

MTDD: Thanks again, dear Daniela, for being my guest. I wish you all the best and that your novel might continue to have a great success. I shall be happy to have you back as a guest of my Blog and Virtual Cultural Salon to discuss with you other interesting topics.

DM: Thank you from the bottom of my heart, you are a great professional and being your guest is just a source of pride for me. I will be happy to discuss many topics with you.



Donne in carriera, rapporti sentimentali malati e anaffettività genitoriale - Intervista a Daniela Merola, Giornalista, Autrice - di Maria Teresa De Donato


Donne in carriera, rapporti sentimentali malati e anaffettività genitoriale

Intervista a Daniela Merola, Giornalista, Autrice

di Maria Teresa De Donato





Preparata, competente, bella,  intelligente, simpatica e determinata: questa è, in poche parole, la descrizione che posso fare della mia cara amica e collega – napoletana verace – Daniela Merola.

Su di lei e sulle sue attività c’è molto da dire. È, quindi con grande piacere che la ospito oggi su questo mio Blog e Salotto Culturale Virtuale. Con lei parleremo di molti aspetti della vita di donne reali ed anche di quella di personaggi fiction, tra cui Marta, la protagonista del suo romanzo Marta, un soffio di vita.


MTDD: Ciao Daniela e benvenuta! Grazie per la tua partecipazione a questa mia intervista. È un grande piacere averti come mia ospite.

DM: Grazie a te Maria Teresa, è un onore per me essere intervistata da una collega così preparata come te, sono contentissima.


MTDD: Daniela, come introduzione ho fatto una brevissima presentazione di te, come donna e come professionista. Vorrei, però, che fossi tu ad elaborare.

Perché non inizi con il raccontarci un pò di te condividendo con il nostro pubblico di lettori e lettrici tutto quello che vorrai?

DM: Una bellissima introduzione hai fatto. Posso aggiungere che trascorro la mia vita ad inseguire sogni, a cercare di realizzarli. Se non ci riesco almeno ci ho provato. Faccio formazione, creo workshop, insegno comunicazione, italiano, giornalismo, scrittura. Mi cimento con la recitazione ogni tanto, a livello amatoriale ovviamente. Ancora, faccio editing di romanzi altrui, promuovo artisti e scrittori. Scrivo.


MTDD: Parliamo un po’ delle città che ti sono – a quanto mi risulta – più vicine o quantomeno particolarmente care: Napoli, la tua città natale, e Roma dove spesso ti rechi per ragioni di lavoro.

Cosa rappresentano entrambe per te, come donna e come professionista?

DM: Si è così. Amo queste due città, sono la Storia, le fondamenta della civiltà. Napoli per me rappresenta lo choc di vedere tanta bellezza e tante contraddizioni che vive. È come essere all’inferno e in paradiso allo stesso momento. A Roma ho amici, ho avuto compagni romani e ci torno per lavoro. Mai fatta la turista a Roma, solo per lavoro la frequento e me ne dispiace. Pur tuttavia so cogliere quel meraviglioso mood della città eterna che ti avvolge anche nella sua decadenza. Posso dire con certezza che se non si visita almeno una volta Napoli e Roma si è vissuti invano.


MTDD: Da anni svolgi la tua attività di Giornalista. Quando e perché hai optato per questa carriera e di cosa ti occupi esattamente?

DM: È successo tutto naturalmente, comunicare, trasmettere qualcosa. Come se non avessi mai scelto. È chiaro che ho dovuto affiancare l’attività di formatrice e di promozione perchè il solo giornalismo non può sfamare. Mi piace occuparmi di editoria, di eventi culturali, di teatro.


MTDD: Nel 2019 esce il tuo romanzo Marta, un soffio di vita pubblicato da LFA Publisher, che ho avuto il piacere di leggere e recensire e che mi è piaciuto molto. 

Come arrivi all’idea e alla stesura e conseguente pubblicazione di questo romanzo?

DM:  Marta, un soffio di vita è nato per caso, è nato da un ricordo di una persona che conoscevo e che soffriva di depressione autolesionistica. Ho aperto il file e ho iniziato a scrivere, tutto è accaduto in maniera molto spontanea. Ho chiaramente cambiato nomi e location di ambientazione della storia. È un romanzo d’impeto, così lo posso definire, un romanzo dove sapevo come sarebbe andata a finire e questo da un lato mi metteva ansia e dall’altro serenità. Poi una volta finito l’ho proposto a varie case editrici e devo dire che tutti volevano pubblicarlo. Io ho scelto la LFA publisher per un autore che aveva già pubblicato con loro e che me lo ha consigliato e così mi sono buttata. L’editore Lello Lucignano lo ha subito apprezzato.


MTDD: Senza svelare troppi dettagli del tuo romanzo, vogliamo considerare, tuttavia, alcuni aspetti interessanti ed altrettanto profondi che emergono dalla sua lettura. Il primo riguarda la sfera sentimentale ed i tanti rapporti malati in cui troppe donne non solo si imbattono, ma in cui continuano a ricadere, passando la vita da una relazione fallimentare all’altra. Questa sembra essere anche la strada percorsa da Marta, la tua protagonista.

A prescindere dall’altro (marito, compagno, partner che sia), cosa c’è, secondo te, che non va in Marta e che la porta ad assumere un atteggiamento di fatto auto-lesionistico?

DM: Hai assolutamente ragione Maria Teresa. Di base c’è che la protagonista Marta Renzulli non ha percezione di sè, non ha stima di sè, non si ama perchè non conosce le fondamenta dell’amore che avrebbero dovuto trasmetterle i suoi genitori. Si butta via quindi, sente di non valere nulla, sa di essere in trappola e quella trappola si trova nel suo cervello. Quindi si lancia alla volta di Eugenio Belfiore prima e di Gaspare Beneficio poi, anche se con quest’ultimo avrà più una percezione precisa, nonostante non gli dica mai ‘ti amo’.


MTDD: Cosa avrebbe dovuto o potuto fare, a tuo avviso, ‘Marta’ per superare questa sua tendenza di fatto autodistruttiva?

DM: Credo che avrebbe dovuto prendersi cura di se stessa invece di negare continuamente di avere dei problemi psicologici. Il non ascoltarsi porta all’autodistruzione, in modo particolare nelle donne. Il suo non ascoltare Dolores Nuzzo, un personaggio molto intrigante del romanzo, che io ho visto come la coscienza di Marta, è appunto la spiegazione di questa corsa di Marta verso l’autodistruzione. Esiste però in lei, come in tutte le donne, un soffio di vita sottilissimo, invisibile quasi, a cui si resta aggrappati inconsciamente.



MTDD: Un altro aspetto fondamentale del romanzo riguarda l’anaffettività genitoriale.

Vuoi parlarcene, partendo proprio dall’esperienza di Marta?

DM: Può sembrare assurdo ma esiste. Genitori molto severi che a loro volta hanno subito severità e mortificato il proprio essere e la propria natura sono spinti a comportarsi in maniera ottusa e bigotta verso chi ha aspirazioni ad ampio raggio, anche verso un proprio figlio perchè tanti fattori entrano in un contesto caratteriale ed educativo.


MTDD: I genitori rivestono un ruolo fondamentale non solo nell’educazione dei figli, ma rappresentano anche il loro modello comportamentale, un modello che potrà essere accettato o rigettato, ma a cui i figli in un modo o nell’altro si ispireranno. Al tempo stesso è altrettanto vero che, qualunque sia l’esperienza che abbiamo vissuto da bambini e da adolescenti, una volta raggiunta l’età adulta, ognuno di noi diventa responsabile delle proprie azioni ed è, quindi, potenzialmente in grado di cambiare la propria percezione di certe realtà o comunque dare una svolta alla propria vita, magari interrompendo circoli viziosi che si sono creati nel tempo, soprattutto a livello comportamentale. Spesso i figli ritengono che sia ‘dovere’ dei genitori fare certe cose, insegnare dando l’esempio, ma purtroppo non vivendo in un mondo perfetto, la realtà dimostra a volte di essere molto diversa.  Spesso sono proprio i genitori i primi ad avere bisogno di aiuto, a non saper amare o quantomeno a non saper manifestare il loro affetto ed amore ai figli. L’abilità di dare l’esempio, quindi, secondo questa analisi, sembrerebbe non dipendere più dall’età e dall’essere genitore di per sé, ma piuttosto dal livello di consapevolezza ed empatia raggiunto.

Cosa ne pensi tu al riguardo e cosa ne penserebbe Marta se glielo chiedessimo? Penserebbe di aver sbagliato anche lei qualcosa o no?

DM: La penso come te. Credo che anche un figlio nell’educazione debba fare la sua parte e provare a comprendere di più un genitore. Bisognerebbe trovare un equilibrio perfetto che non esiste, però almeno avvicinarsi. La famiglia esemplare non esiste purtroppo.


MTDD: Ho trovato molto bella la copertina del tuo romanzo in cui vengono raffigurate Marta e la sua bellissima ed amatissima cavalla Audacia. Cosa rappresenta esattamente Audacia nella vita di Marta?

DM: In tantissimi mi hanno scritto e detto che la copertina del romanzo è splendida. Ne sono orgogliosa. È il racconto stesso della storia. Audacia, l’amatissima purosangue inglese di Marta, rappresenta l’ascolto, il conforto, il porto consolatorio per la protagonista. Forse è il soffio di vita metaforicamente parlando.


MTDD: So che per quanto riguarda il tuo romanzo, che tra l’altro sta avendo un notevole successo e ne sono molto felice per te, hai dei progetti che bollono in pentola.

Vorresti parlarcene?

DM: Sto scrivendo con i registi Davide Guida e Adriana Mascia la sceneggiatura di uno spettacolo teatrale tratto dal romanzo. Un punto di vista diverso che prende forma e che racconterà ancora qualcosina in più. Musica, parole e immagini. Spero che possa suscitare emozioni.


MTDD: Prima di concludere, Daniela, coloro che volessero acquistare Marta, un soffio di vita o contattarti, come potranno farlo?

DM: Marta, un soffio di vita è acquistabile online su Amazon, Ibs, hoepli, Femtrinelli, Mondadori. Solo in cartaceo. Oppure possono richiederlo a me in privato. Oppure per chi vive a Napoli possono venire alla stazione marittima dall’8 all’11 ottobre presso lo stand LFA della fiera Napoli città libro. Io sarò lì e potranno acquistare il mio libro.


MTDD: Grazie ancora, cara Daniela per essere stata mia ospite. Ti faccio tanti auguri di vero cuore perché il tuo romanzo continui ad avere un grande successo. Sarò ben lieta di riaverti ospite del mio Blog e Salotto Culturale Virtuale per discutere con te altri interessanti temi.

DM: Ma grazieeeeeeeeeeeeeeeee a te di cuore, sei una grande professionista ed essere stata tua ospite è solo motivo di orgoglio per me. Sarò ben lieta di dialogare con te di tanti argomenti.