Sorelle
molto speciali - Romanzo di Paolo Arigotti
Recensione
di Maria Teresa De Donato
Germania, 9 Novembre
1918: il Principe Maximilian von Baden, Cancelliere dell’Impero Tedesco, a
seguito della Rivoluzione estesasi in tutto il Paese, annuncia l’abdicazione
dell’Imperatore Guglielmo II e, dimettendosi, affida l’incarico di formare il
nuovo governo a Friedrich Ebert, leader del Partito Socialdemocratico.
La Germania esce dalla
Prima Guerra Mondiale sconfitta e duramente provata sotto tutti gli aspetti.
L’11 agosto del 1919 la nuova costituzione di quello che fu nominato il Secondo
Reich entra in vigore con a capo, quale Presidente della Repubblica di Weimar,
proprio Friedrich Ebert.
Le pesanti perdite subite
a livello economico e finanziario dal Paese a causa della guerra e della
successiva Grande Depressione del 1929 che avrà effetti disastrosi sull’intera
economia mondiale, nonché l’alto livello di disoccupazione in Germania, sono
tutti elementi che facilitano il proliferare dell’ideologia nazista che porta, il 30 gennaio 1933, alla nomina di Adolf Hitler a Cancelliere e, nell'agosto del 1934, alla sua assunzione dei pieni poteri come Presidente e
successivamente Führer del Terzo Reich.
In questo contesto
storico, Paolo Arigotti, autore di questo libro, colloca i suoi personaggi, i
principali dei quali sono proprio le gemelle tedesche Elene e Johanna – nate ai
Baroni von Werner, appartenenti alla nobiltà bavarese – e la cui crescita verrà
affidata, alla morte della Baronessa, alla balia Sara, donna di origine ebraica,
che le amerà tutta la vita come fossero proprie figlie.
L’autore utilizza la
tecnica narrativa del romanzo, nonché la sua formazione accademica giuridica e
storica, per esaminare ed approfondire la triste ed aberrante realtà delle
leggi discriminatorie e razziali studiate, elaborate e, conseguentemente
applicate minuziosamente, sistematicamente ed altrettanto cinicamente dalla
Germania nazista a partire dagli anni Trenta. I vari personaggi e soprattutto i
protagonisti del romanzo, tra cui le gemelle tedesche Elene e Johanna in primis,
nonché le gemelle, Maria a Sara, successivamente nate alla stessa Elene e a suo
marito Herbert, di cui Sara nata con Sindrome Down, non sono altro – a mio
modesto avviso – che fattori strumentali.
Avvalendosi dei suoi
personaggi, delle loro vite e di specifiche situazioni e condizioni, l’Autore
intavola un dibattito, riporta alla luce e rende maggiormente consapevole il
lettore della tragica realtà e spietatezza di quelle leggi discriminatorie che,
affondando le proprie radici nel principio Darwiniano della ‘evoluzione
della specie’ sarebbero state ulteriormente messe a puntino ed ampiamente
utilizzate da Adolf Hitler e dai suoi più stretti collaboratori, tra cui
‘prominenti’ medici, per giustificare l’eliminazione di disabili – fisici e
mentali – così da assicurare ‘la purezza della razza Ariana’. Questa
politica di ‘purificazione’ avrebbe spianato la strada alla ‘soluzione finale’ della questione
ebraica, che sarebbe culminata con l’Olocausto, in cui furono uccisi circa 6
milioni di ebrei, oltre a migliaia di persone, tra cui disabili, omosessuali,
Testimoni di Geova, Rom ed altri considerati ‘indesiderabili’, ‘inferiori’ e le
cui vite ‘non degne di essere vissute’.
Malgrado la profondità e
gravità delle tematiche che emergono, la narrativa è scorrevole, molto
piacevole, caratterizzata sempre da un spiccato senso di solidarietà umana che
appassiona il lettore, coinvolgendolo emotivamente dall’inizio fino alla fine
della pubblicazione, sorprendendolo con improvvisi e drastici colpi di scena che
rappresentano i punti-chiave del romanzo.
Un’opera molto bella che
evidenzia la grande sensibilità dello scrittore e spinge all’esame interiore e
all’analisi di quelle che possono essere le nostre personali vedute e
conseguenti percezioni della ‘diversità’ nella più ampia accezione del termine
e del Mondo a noi sconosciuto…
Un romanzo da leggere
tutto d’un fiato e che consiglio vivamente ai lettori di ogni età.