Thursday, April 2, 2020

Quartiere e senso di comunità: Volturara Irpina (Av) - Intervista a Edmondo Marra, Medico, ex Sindaco, Autore


Quartiere e senso di comunità: Volturara Irpina (Av)

Intervista a

Edmondo Marra, Medico, ex Sindaco, Autore




Avrei potuto intitolare questo mio articolo e catalogare questa mia intervista in vari modi, ma il mio istinto mi ha suggerito immediatamente di classificarlo tra gli articoli “Quartiere e senso di comunità” per una serie di ragioni che emergeranno durante questo incontro.  L’ospite di oggi, infatti, è l’amico e collega-autore Dr. Edmondo Marra, che sono onorata di presentarvi.

Il Dr. Marra è un medico che svolge la sua professione a Volturara Irpina (Avellino) e, oltre ad essere stato Sindaco della sua città, è – per sua stessa ammissione – “un appassionato di ricerche storiche” e genealogiche, attività che svolge parallelamente e, di fatto, entrambe a tempo pieno, non risparmiandosi nell’aiutare i suoi concittadini dalla cui maggioranza è rispettato, ammirato ed amato.

A Edmondo sarò sempre grata per avermi fatto conoscere la storia di un ramo della mia famiglia, quella dei Pennetti, che mi sarebbe rimasto altrimenti pressoché sconosciuto e di aver scritto la bellissima Prefazione al mio romanzo autobiografico-storico-genealogico Anelli Mancanti.

Sono molto felice, quindi, di poterlo ospitare oggi qui in questo mio Blog e Salotto Culturale Virtuale.



MTDD: Benvenuto, Edmondo, e grazie per aver trovato il tempo da dedicare a questa nostra intervista.

EM: È un piacere parlare con te, quindi il tempo l’ho trovato con facilità.  La cultura è una molla poco tenuta in considerazione, ma serve a crescere e a motivarci.  Tu dedichi tanto tempo della tua giornata a scrivere e a meditare e sono felice di averti conosciuta e di essere tuo amico.


MTDD: Ti ringrazio.  Edmondo, io ti ho introdotto elencando brevemente i tuoi titoli e le tue attività, ma mi farebbe piacere se tu elaborassi il tutto e ti presentassi personalmente ai nostri lettori e alle nostre lettrici nel modo in cui preferisci e condividendo le informazioni che desideri.  Chi è Edmondo Marra?

EM: Ho 69 anni, esercito la professione di medico di famiglia da 44 anni nel mio paese, Volturara Irpina (Av) ed insieme alla cura del corpo dei miei compaesani, mi dedico alle ricerche negli archivi e nelle biblioteche, perchè solo conoscendo il passato si può trovare la soluzione ai tanti problemi  di oggi.  Viviamo nel Meridione d’Italia, in Irpinia, con paesi a forte emigrazione di braccia e di menti e trovare soluzioni di vivibilità e lavorative sarebbe un grande freno alla desertificazione delle nostre zone.  Mi piace la politica come fonte di ideali e di programmazione e mi sono interessato per anni delle questioni del mio piccolo paese che basa la sua economia sull’agricoltura, sull’allevamento del bestiame e sulla raccolta delle castagne, veramente di ottima qualità.  Una vita normale dedicata anche allo sport (allenatore di calcio locale in passato fino ad inizio del secondo millennio) ed all’attività fisica (lavori manuali nella mia piccola casa di campagna).  In un paese senza memoria storica ho cercato di riportare alla luce vicende e personaggi del passato che meritano elogi ed attenzione e che finora erano coperti da una coltre di nebbia e di dimenticanza.  Sono sposato da 35 anni e sono padre di un maschio e due femmine.


MTDD: Parliamo un attimo di Edmondo, il Medico. Raccontaci dai tuoi studi… alla professione…

EM: Mi sono laureato all’Università “La Sapienza” di Roma nel lontano 1976.  Volevo diventare ortopedico, ma le vicende della vita e l’amore per il mio paese mi riportarono al Sud ed ho esercitato la professione di medico di base (MMG) curando intere generazioni di volturaresi. Oggi sono alla soglia del pensionamento e credo che passerò la vecchiaia spulciando nei vari archivi provinciali e regionali alla ricerca di altri documenti.  Mi è sempre piaciuto capire il perchè delle cose, andando alla fonte.


MTDD: In un momento della tua vita, l’attività di medico che ti ha sempre tenuto – come ti tiene ancora – particolarmente impegnato, sembra quasi che non ti sia bastata più e che tu abbia avvertito il bisogno di aiutare ulteriormente la tua città dedicandoti alla politica.  Ti sei candidato e sei stato eletto Sindaco.  Da cosa è nata questa esigenza?  Quale ulteriore aiuto sei riuscito a dare, proprio tramite questo incarico, alla tua comunità e con quali risultati?

EM: L’Irpinia è una provincia bellissima, ma povera.  Chi vuole crescere nel lavoro e nella società se ne va lontano.  Volturara Irpina è uno dei paesi più poveri della provincia, in mano ad una classe politica ancora di carattere feudale, con raccomandazioni e nepotismi che lasciano poco spazio alla meritocrazia.  Mi sono impegnato in politica per cercare di migliorare le condizioni sociali e lavorative dei miei compaesani e di portare il paese al progresso.  Senza referenti forti provinciali e senza promesse a vuoto, ho avuto il piacere di essere eletto nel 2001 e rieletto nel 2006 per un secondo mandato.  I risultati del mio impegno sono nel mio cuore, ma non hanno fatto fare al paese il salto di qualità che mi aspettavo: ho aperto la biblioteca comunale, ho migliorato internet, velocizzandolo con adsl, ho fatto restaurare tutti i monumenti, ho metanizzato il paese, ho tolto i prefabbricati del post terremoto dell’80 che contenevano amianto ed ho messo le famiglie in case popolari che erano rimaste incompiute da decenni (uno dei drammi dell’Italia è l’eccessiva burocrazia), ho cercato di portare a termine la ricostruzione privata post sisma e tante altre cose, ma il paese alla fine è rimasto con i suoi atavici problemi e, complice anche la crisi della castanicoltura avvenuta dopo la fine dei miei due mandati, dovuta ad una mosca cinese, il miglioramento economico e di vivibilità non c’è stato, e l’emigrazione dei giovani è continuata e continua tutt’ora.  C’è stato in compenso un clima di uguaglianza sociale, di libertà individuale, di amore per il passato e per la sua storia che nessuno conosceva ed è cresciuto quell’alone di mistero e di leggende di cui il paese è dotato  per trasmissione orale vicino ai caminetti durante l’inverno che qui è molto rigido, siamo a 700 m. s/m, in un paese pieno di nebbia e spesso di gelate mattutine .



MTDD: Cos’altro ha aggiunto l’esperienza politica alla tua vita, personale, professionale e sociale?

EM: Sono di idee socialiste, in una nazione dove i socialisti prendono lo 0,05% e la politica cambia in continuazione con populismi e sovranismi ben indirizzati dai mass media.  Aver fatto politica mi ha aiutato a capire problematiche che non avevo mai affrontato e la cui risoluzione è volano di crescita e di sviluppo. Non è facile concretizzare aspettative e sogni, di fronte a barriere burocratiche e partitocratiche, ma provarci dà una emozione che ti fa star bene e ti spinge a continuare.


MTDD: Quando è nata la tua passione per la ricerca storica e genealogica e perché la trovi tanto interessante e stimolante?

EM: È nata a fine secondo millennio.  Uno storico provinciale, Edoardo Spagnuolo,  mi donò un libro sulla rivolta di Volturara del 7 Aprile 1861 contro l’unità d’Italia.  Mi immedesimai a tal punto che vedevo davanti a me i protagonisti con i loro nomi e le loro vicende e decisi di capire tutto di quei giorni.  Vedevo che le nozioni inculcatemi a scuola non erano complete e che dovevo capire come era andata in quei giorni e se i miei antenati erano a favore di Garibaldi o Francesco II, ed incominciai a fare studi sull’argomnento.  Nel tempo ho ampliato le mie ricerche e sono passato ad altri periodi storici che avevano interessato il mio paese, mettendoci impegno, ripagato da un crescente entusiasmo che mi faceva stare bene.  Ho fotografato tutti gli atti notarili del mio paese dal 1500 al 1750 e ho imparato a leggerli, catalogandoli.  Ho scannerizzato migliaia di atti che poi ho trasferito in excel.   Ho fatto l’albero genealogico di tutti i cittadini (4000 persone) con le connessioni di parentela tra persone con lo stesso cognome e li ho publicati su Amazon.  Una impresa titanica che mi ha riportato al paese di 400-500 anni fa. Bellissima anche la raccolta di notizie sulla peste del 1656 che uccise circa 600 volturaresi su 1000 con i nominativi dei morti giorno per giorno (fonte per capire l’origine dei cognomi).


MTDD: Non sono mai stata a Volturara Irpina.  Ho visto, tuttavia, delle foto e capito che deve essere un luogo stupendo con una posizione davvero invidiabile: puoi descrivercela e raccontarci se e come questa città è cambiata nel tempo?

EM: Volturara Irpina è un piccolo paese di circa 3200 abitanti (attualmente) con una grossa impronta migratoria nell’ultimo decennio (se ne sono andate circa 1000 persone).  È la terza ondata migratoria dopo quella di fine 800 e di quella degli anni 50-60.  Chiusa in una vallata a forma di cuore (cuore verde dell’Irpinia ), si trova dai 700 metri s.l.m. del paese ai 1800 metri del monte Terminio, la cima più alta dell’Irpinia.  D’inverno nella piana, denominata Piana del Dragone, si forma un lago, dovuto alle acque che scendono dalla montagna, che d’estate si prosciuga.  L’acqua di Volturara si immette nel ventre della terra ed arriva in tre regioni del Sud dando da bere a circa 5 milioni di abitanti sparsi tra Campania, Puglia e Basilicata.  È un paese isolato con una sua cultura e cucina contadina che vede eccellere i latticini, i formaggi, il fagiolo quarantino e le patate.  Non manca il granturco.  Nella piana del Dragone d’estate pascolano migliaia di mucche e pecore che producono latte e suoi derivati di un gusto meraviglioso.  È terra contadina, permeata di leggende e misteri che la rendono unica e misteriosa.  Il paese è sormontato da una collina su cui si erge un castello longobardo, un po’ in rovina (l’unico cruccio del mio sindacato non averlo potuto restaurare) denominato castello di San Michele .



MTDD: Quali sono le famiglie che hanno segnato la storia di Volturara Irpina ed in quale modo lo hanno fatto?

EM: Le famiglie di Volturara che hanno segnato e determinato la storia di Volturara sono i Masucci ed i Pennetti, tuoi diretti antenati.  I Masucci amministrativamente hanno gestito il paese negli ultimi 200 anni, ma la cultura è stata sempre nel dna dei Pennetti che hanno avuto scrittori, storici, medici, avvocati e libertari.  Su tutti eccelle Vincenzo Pennetti, il papà di tua nonna che a 30 anni era professore universitario a Napoli e fondatore di alcuni giornali irpini. Amico di poeti e scrittori napoletani, come Salvatore Di Giacomo ed altri, poteva dare molto al paese e all’Irpinia, se non fosse morto a 33 anni per una malattia improvvisa in un’epoca senza antibiotici, privando la Campania di uno dei figli migliori.  Fustigatore di costumi, con lo psudomino di bisturi martellava i deviati e devianti comportamenti politici e culturali di fine 800.


MTDD: Quali sono state le principali vicende che hanno avuto luogo a Volturara Irpina nel corso dei secoli e che hanno segnato la sua storia in maniera indelebile rivoluzionando il corso degli eventi?

EM: Volturara nel suo piccolo ha partecipato alle vicende storiche provinciali e regionali dal 218 a.C. anno della sua fondazione da parte di soldati cartaginesi che, stanchi della II Guerra punica, si rifugiarono in questa vallata dimenticata.  L’etimologia del nome potrebbe derivare da vultur e ara, ‘rifugio di avvoltoi’, di cui la vallata era piena fino agli inizi del 900. 
Purtroppo mancano i documenti dei tanti eventi che l’hanno vista protagonista.  Quelli che abbiamo potuto leggere iniziano dal 1154 con il catologo dei baroni di età normanna, da cui sappiamo che ha mandato soldati nella prima Crociata del 1196, che nel 1528 fu distrutta dai lanzichinecchi, inviati contro il Barone Giacomo Antonio della Marra, schieratosi contro il Re, che nel 1799 ebbe un ruolo nella Repubblica napoletana, tanto che mandarono un esercito per distruggerla, essendosi schierata con i francesi giacobini ed avendo ucciso un commissario con i  suoi soldati mandati a mantenere la calma.  Non ci riuscirono perchè l’esercito fu richiamato all’ultimo momento per fronteggiare il nemico che stava invadendo Avellino.  Nell’occasione ebbe la prima pagina del Monitore napoletano, il giornale del governo.
Nel 1809 il brigante Laurenziello l’assalì per vendicare il suo luogotenente Aniello Rinaldi  ucciso dai soldati, con l’intenzione di distruggerla, ma fu messo in fuga dal popolo armato di fucili, zappe e forconi.
Il 7 aprile 1861 vi fu una rivolta popolare contro i piemontesi con tutto il popolo armato a far fuggire i  notabili che erano contro i borbone.  Durò un giorno perchè l’8 arrivò l’esercito con 1000 uomini che fece morti e feriti.  La maggior parte della popolazione scappò sulle montagne, rifugio ricorrente contro guerre ed invasioni nemiche.
Nel 1936 ospitò l’esercito italiano al comando del Re e di Mussolini per le grandi manovre nella piana del Dragone.  Vennero 65.000 persone e Volturara ebbe eco mondiale
Nel 1943 fu bombardata dagli americani, per la presenza nella piana di tedeschi con aerei da combattimento, con una sessantina di morti tra i civili.
Nel 1980 fu messa in ginocchio dal terremoto che colpì Irpinia e Basilicata.


MTDD: I libri che hai scritto sono tantissimi e quindi è impossibile menzionarli tutti in un’unica intervista. In questa, però, vorrei trattare alcune tematiche che hai affrontato, ad iniziare dal “Brigantaggio”. Cosa puoi dirci al riguardo e, secondo te, ci sono dei legami storici e delle comunanze tra il brigantaggio e la criminalità organizzata così come la conosciamo noi, e se sì, quali sono?

EM: Il brigantaggio ed il banditismo volturarese che hanno visto protagonisti famosi hanno la stessa origine.  Nasce tutto dallo sbandamento dei soldati dopo una guerra persa.  Successe nel 1806,  nel 1860 e di nuovo nel 1945.  Stanchi, disorientati, poveri, in un contesto di  instabilità politica, i giovani tornati dalla guerra compiono atti criminosi con furti e omicidi che nel tempo vengono puniti severamente dallo Stato.  Avvenne con i fratelli Rinaldi nel 1809, con Ferdinando Candela, detto Pagliuchella nel 1861 e si ripetè nel 1946 con Vito Nardiello, bandito famoso all’epoca in tutta Italia.  Erano personaggi senza colore politico, determinati e senza scrupoli, che nel tempo vennero ridotti all’impotenza.  I primi uccisi nel 1809, il secondo in un rastrellamento nel 1862 ed il terzo arrestato dopo 13 anni di latitanza e costretto al carcere fino al 1983, con sette ergastoli nella fedina penale.  La valenza politica c’è indubbiamente nei tre episodi, ma è marginale, interessando  altre persone che in modo manifesto o velato condussero lotte in nome dei loro ideali.  In definitiva il brigantaggio è una sorta di banditismo, sempre esistito nelle nostre zone, che in alcune circostanze storiche ne ha assunto il nome .



MTDD: Maledetto Garibaldi e la sua Italia: pagliuchella è una delle tue pubblicazione.  Il suo titolo provocatorio induce noi tutti ad una profonda riflessione ed anche a porci domande sulla nostra storia e sulla nostra unità nazionale.  Sui libri di storia, Garibaldi viene sempre presentato come “l’eroe dei due mondi”, come una delle maggiori figure del Risorgimento italiano.  Come e perché si arriva da questa veduta estremamente positiva a quella che considera il suo operato ‘una maledizione’?  Sarebbe stato meglio se questa unità d’Italia non ci fosse stata?  Puoi spiegarci?

EM: La storia non si basa sulla ricerca di giustizia, è un susseguirsi di eventi che si ricordano a posteriori per capire il percorso dell’uomo.  Sono venuti i longobardi e si sono mischiati con gli autotoctoni, poi i normanni e successe lo stesso.  Così per secoli e secoli fino all’unità d’Italia.  Si può discutere se è stata positiva o negativa una invasione o una annessione, ma indietro non si torna.  Oggi l’Italia c’è, è una ed indivisibile, e ne siamo tutti orgogliosi.  Poteva andare diversamente lo avremmo accettato come abbiamo accettato guerre e padroni.  Oggi si deve guardare avanti e cercare anche di superare i limiti nazionali per una Europa forte e foriera di progresso.
Il titolo provocatorio del libro è alla fine riferito solo ad una ragazza contadina che emigra in America e che maledice Garibaldi perchè le ha rubato la quotidianità fatta di vita semplice, a contatto con la natura.  Il libro rievoca il periodo dell’Unità mantenendo le distanza dalla partecipazione emotiva.  Spiega le ragioni dell’una e dell’altra fazione senza giudicare chi ha ragione o chi ha torto.  Nella storia vince chi alla fine prende il comando e detta il suo credo attraverso i suoi uomini che esaltano le imprese dei loro eroi e parlano male dei nemici sconfitti, delegittimandoli.  L’analisi critica la si può fare dopo decenni, ma non cambia il corso degli eventi.


MTDD: Grazie, Edmondo, per tutte le informazioni che ci hai provveduto.  Ci sarebbe molto di più da dire sulle tue pubblicazioni e tanti altri argomenti da approfondire, soprattutto storici, che per mancanza di tempo siamo costretti a rinviare.  Sarò ben lieta di ospitarti per un’altra intervista e continuare questa interessantissima conversazione andando a considerare i tanti aspetti che non siamo riusciti ad esaminare oggi.
Nell’attesa del prossimo incontro, come possono contattarti e dove possono acquistare le tue pubblicazioni coloro che ci stanno seguendo e/o ci seguiranno?

EM: I miei libri si trovano tutti su Amazon. (https://www.amazon.it/s?k=edmondo+marra&__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&ref=nb_sb_noss) Negli anni scorsi li ho pubblicati in Irpinia con editori locali ma i lettori sono pochi e le spese enormi.  Su amazon non c’è guadagno, ma perlomeno si recuperano le spese per ulteriori ricerche.   È un lavoro di passione, senza ritorno ecomonico.  Un altro aspetto che mi ha spinto alla pubblicazione su internet è che anche dopo che non ci sarò più, qualcuno potrà trovare online la storia del nostro paese e si ricorderà di un medico di famiglia che ha perso anni ed anni per trovare documenti e notizie.


MTDD:  Grazie ancora, Edmondo. È stato un grande piacere ed onore averti mio ospite.

EM: Sei stata tu gentilissima a permettermi di poter parlare del mio paese e dei miei hobbies . L’ho fatto con vero piacere perchè credo che la cultura sia la molla per migliorarsi e migliorare la società in cui viviamo.  Questi ultimi 70 anni hanno stravolto una realtà che camminava lentamente da secoli e secoli, facendo scomparire sì un mondo fatto di ignoranza e paure, ma anche di valori che si stanno perdendo.  Mi auguro che il progresso non sia regresso e che l’uomo continui il suo percorso nella ricerca del bene comune e dell’uguaglianza sociale, senza guerre, senza inquinamento e nel rispetto del pianeta che ci ospita, la nostra Madre Terra.
Cari saluti, Edmondo Marra



























Nachbarschaft und Gemeinschaftsgefühl: Volturara Irpina (AV) - Interview mit Edmondo Marra, Arzt, ehemaliger Bürgermeister, Autor


Nachbarschaft und Gemeinschaftsgefühl: Volturara Irpina (AV)

Interview mit

Edmondo Marra, Arzt, ehemaliger Bürgermeister, Autor





Ich hätte meinen Artikel betiteln und mein Interview auf verschiedene Weise katalogisieren können, aber mein Instinkt schlug mir sofort vor, es aus einer Reihe von Gründen, die während dieses Treffens auftauchen werden, unter den Artikeln "Nachbarschaft und Gemeinschaftsgefühl" zu klassifizieren.  Der heutige Gast ist in der Tat mein Freund und Kollege-Autor Dr. Edmondo Marra, den ich Euch gerne vorstellen darf.

Dr. Marra ist ein Arzt, der in Volturara Irpina (Avellino) praktiziert und nicht nur Bürgermeister seiner Stadt war, sondern nach eigenen Angaben auch "ein Fan der historischen und genealogischen Forschung", eine Tätigkeit, die er parallel durchführt und in der Tat beide Vollzeit, nicht sparsam darin, seinen Mitbürgern zu helfen, von denen die meisten ihn respektieren, bewundern und lieben.

Ich werde Edmondo immer dankbar sein, dass er mir die Geschichte eines Zweigs meiner Familie, der Pennetti, mitgeteilt hat, der mir sonst fast unbekannt geblieben wäre, und dass er das schöne Vorwort zu meinem autobiografisch-historisch-genealogischen Roman Missing Puzzles geschrieben hat.

Ich freue mich daher sehr, ihn heute hier in meinem Blog und im virtuellen Kultursalon aufnehmen zu können.



MTDD: Willkommen, Edmondo, und vielen Dank, dass Du Dich die Zeit genommen hast, Dich unserem Interview zu widmen.

EM: Es ist mir eine Freude, mit Dir zu sprechen, daher habe ich die Zeit leicht gefunden.  Kultur ist eine Quelle, die übersehen wird, aber sie dient dazu, zu wachsen und uns zu motivieren.  Du verbringst viel Zeit Deines Tages damit, zu schreiben und zu meditieren, und ich bin froh, Dich gekannt zu haben und Dein Freund zu sein.


MTDD: Ich danke Dir.  Edmondo, ich habe Dich vorgestellt, indem ich kurz Deine Titel und Deine Aktivitäten aufgelistet habe, aber ich würde mich freuen, wenn Du alles näher erläuterst und Dich unseren Lesern persönlich vorstellen könntest, wie Du es bevorzugst und die gewünschten Informationen teilst.  Wer ist Edmondo Marra?

EM: Ich bin 69 Jahre alt, praktiziere seit 44 Jahren den Beruf des Hausarztes in meiner kleinen Stadt Volturara Irpina (Provinz: Avellino) und widme mich zusammen mit der Pflege des Körpers meiner Mitbürger der Archivrecherche und Bibliotheken, denn nur wenn wir die Vergangenheit kennen, können wir die Lösung für die vielen Probleme von heute finden.  Wir leben in Süditalien, in Irpinia, mit Ländern mit starker Abwanderung von Waffen und Verstand, und die Suche nach Lebensfähigkeit und Arbeitslösungen wäre eine große Bremse für die Wüstenbildung unserer Gebiete.  Ich mag Politik als Quelle von Idealen und Planung und seit Jahren interessiere ich mich für die Themen meines kleinen Landes, dessen Wirtschaft auf der Landwirtschaft, der Viehzucht und der Sammlung von Kastanien beruht, die wirklich von ausgezeichneter Qualität sind.  Ein normales Leben, das sich auch dem Sport (lokaler Fußballtrainer in der Vergangenheit bis zum Beginn des zweiten Jahrtausends) und der körperlichen Aktivität (Handarbeit in meinem kleinen Landhaus) widmet.  In einem Land ohne historisches Gedächtnis habe ich versucht, Ereignisse und Charaktere aus der Vergangenheit ans Licht zu bringen, die Lob und Aufmerksamkeit verdienen und die bisher von einer Decke aus Nebel und Vergesslichkeit bedeckt waren.  Ich bin seit 35 Jahren verheiratet und Vater eines Jungen und zweier Mädchen.


MTDD: Lassen wir uns einen Moment über Edmondo, den Arzt, sprechen.  Erzähl uns mal, fang einfach mit Deinem Studium an ... bis zu Deinem Beruf ...

EM: 1976 habe ich mein Studium an der Universität "La Sapienza" in Rom abgeschlossen.  Ich wollte Orthopäde werden, aber die Geschichte des Lebens und der Liebe zu meinem Land brachte mich zurück in den Süden und ich übte den Beruf des Allgemeinarztes aus.  Behandlung ganzer Generationen von Volturaresi.  Heute stehe ich kurz vor dem Ruhestand und glaube, dass ich mein Alter damit verbringen werde, die verschiedenen Provinz- und Regionalarchive nach anderen Dokumenten zu durchsuchen.  Ich habe es immer gemocht, das Warum der Dinge zu verstehen und zur Quelle zu gehen.


MTDD: In einem Moment Deines Lebens scheint die Tätigkeit eines Arztes, die Dich immer beschäftigt hat - wie sie Dich immer noch tut - dass es Dir nicht mehr ausreichte und Du das Bedürfnis verspürtest, Deiner Stadt weiter zu helfen Dich der Politik widmen.  Also hast Du Dich beworben und wurdest zum Bürgermeister gewählt.  Woher kam dieses Bedürfnis? Welche zusätzliche Hilfe konntest Du genau durch diesen Auftrag Deiner Gemeinde geben und mit welchen Ergebnissen?

EM: Irpinia ist eine schöne, aber arme Provinz.  Diejenigen, die in der Arbeit und in der Gesellschaft wachsen wollen, gehen weg.  Volturara Irpina ist eines der ärmsten Länder der Provinz, in den Händen einer politischen Klasse, die immer noch feudalen Charakter hat, mit Empfehlungen und Vetternwirtschaft, die wenig Raum für Meritokratie lassen.  Ich engagierte mich in der Politik, um zu versuchen, die sozialen und Arbeitsbedingungen meiner Landsleute zu verbessern und das Land zum Fortschritt zu bringen.  Ohne starke Provinzvertreter und ohne leere Versprechen hatte ich das Vergnügen, 2001 gewählt und 2006 für eine zweite Amtszeit wiedergewählt zu werden.  Die Ergebnisse meiner Bemühungen sind in meinem Herzen, aber sie haben das Land nicht zu dem Qualitätssprung gemacht, den ich erwartet hatte: Ich habe die Stadtbibliothek geöffnet, das Internet verbessert, es mit ADSL beschleunigt; ich habe alle Denkmäler restaurieren lassen, ich ich habe das Land methanisiert, die Asbest-Vorbeben des Nach-Erdbebens der 1980er-Jahre beseitigt und die Familien in Sozialwohnungen gebracht, die seit Jahrzehnten unvollendet waren (eine der Tragödien Italiens ist die übermäßige Bürokratie) den Wiederaufbau privat nach dem Erdbeben und vielen anderen Dingen abzuschließen, aber am Ende blieb das Land mit seinen angestammten Problemen und, auch dank der Kastanienkrise, die nach dem Ende meiner beiden Mandate aufgrund einer chinesischen Fliege auftrat, gab es keine Verbesserung der Wirtschaft und der Lebensfähigkeit, und die Auswanderung junger Menschen hat sich fortgesetzt und dauert bis heute an.  Auf der anderen Seite gab es ein Klima der sozialen Gleichheit, der individuellen Freiheit, der Liebe zur Vergangenheit und zu ihrer Geschichte, das niemand kannte, und dieser Heiligenschein und die Legenden, die das Land mit mündlicher Übermittlung hat, haben die Kamine im Winter wachsen lassen ist hier sehr hart; wir sind 700 m. über dem Meeresspiegel, in einem Land voller Nebel und oft voller Morgenfröste.



MTDD: Was hat Deinem persönlichen, beruflichen und sozialen Leben noch politische Erfahrung hinzugefügt?

EM: Ich habe sozialistische Visionen, in einer Nation, in der Sozialisten 0,05% einnehmen und sich die Politik ständig ändert, wobei Populismen und Souveränitäten von den Massenmedien gut angesprochen werden.  Die Politik hat mir geholfen, Probleme zu verstehen, mit denen ich nie konfrontiert war und deren Lösung die treibende Kraft für Wachstum und Entwicklung ist. Es ist nicht leicht, Erwartungen und Träume zu verwirklichen, die mit bürokratischen und parteipolitischen Hindernissen konfrontiert sind, aber wenn man es versucht, entsteht eine Emotion, die ein gutes Gefühl hervorruft und Dich dazu drängt, weiterzumachen.


MTDD: Wann wurde Deine Leidenschaft für historische und genealogische Forschung geboren und warum findest Du sie so interessant und anregend?
EM: Es wurde am Ende des zweiten Jahrtausends geboren.  Ein Provinzhistoriker, Edoardo Spagnuolo, gab mir ein Buch über den Volturara-Aufstand vom 7. April 1861 gegen die Vereinigung Italiens.  Ich identifizierte mich so sehr, dass ich die Protagonisten vor mir mit ihren Namen und ihren Geschichten sah und beschloss, alles über diese Tage zu verstehen.  Ich sah, dass die mir in der Schule eingeprägten Vorstellungen nicht vollständig waren und dass ich verstehen musste, wie es damals lief und ob meine Vorfahren für Garibaldi oder Francesco II waren, und begann, das Argument zu studieren.  Im Laufe der Zeit erweiterte ich meine Forschung und ging zu anderen historischen Perioden, die mein Land beeinflusst hatten, und unternahm Anstrengungen, belohnt durch eine wachsende Begeisterung, die mir ein gutes Gefühl gab.  Ich habe von 1500 bis 1750 alle notariellen Urkunden meines Landes fotografiert und gelernt, sie zu lesen und zu katalogisieren.  Ich habe Tausende von Dokumenten gescannt, die ich dann an Excel übertragen habe.  Ich habe den Stammbaum aller Bürger (4000 Personen) mit Verwandtschaftsbeziehungen zwischen Personen mit demselben Nachnamen erstellt und sie bei Amazon veröffentlicht.  Eine titanische Leistung, die mich vor 400-500 Jahren ins Land zurückgebracht hat.  Sehr interessant war auch die Sammlung von Nachrichten über die Pest von 1656, weshalb etwa 600 von 1000 Menschen ums Leben kamen (Quelle, um die Herkunft der Nachnamen zu verstehen) und deren Namen Tag zu Tag registriert wurden.


MTDD: Ich war noch nie in Volturara Irpina.  Ich habe jedoch Fotos gesehen und verstanden, dass es ein wunderbarer Ort mit einer wirklich beneidenswerten Position sein muss: Könntest Du es beschreiben und uns sagen, ob und wie sich diese Stadt im Laufe der Zeit verändert hat?

EM: Volturara Irpina ist eine kleine Stadt mit ungefähr 3200 Einwohnern (derzeit) mit einem großen Migrationsfußabdruck im letzten Jahrzehnt (ungefähr 1000 Menschen sind abgereist).  Es ist die dritte Migrationswelle nach der des späten 19. Jahrhunderts und der 1950er und 1960er Jahre.  Es liegt in einem herzförmigen Tal (grünes Herz von Irpinia) und 700 Meter über dem Meeresspiegel des Dorfes auf 1800 Metern vom Mount Terminio, dem höchsten Gipfel in Irpinia.  Im Winter bildet sich in der Ebene ein See namens Piana del Dragone, da das Wasser vom Berg herabfließt, der im Sommer austrocknet.  Volturara-Wasser fließt in den Bauch der Erde und kommt in drei südlichen Regionen an, um etwa 5 Millionen Einwohnern zwischen Kampanien, Apulien und der Basilikata Getränke zu geben.  Es ist ein abgelegenes Land mit einer eigenen Kultur und bäuerlichen Küche, in der sich Milchprodukte, Käse, Quarantänebohnen und Kartoffeln auszeichnen.  An Mais mangelt es nicht.  Tausende Kühe und Schafe grasen im Sommer auf der Ebene des Drachen und produzieren Milch und ihre Derivate von wunderbarem Geschmack.  Es ist ein Bauernland voller Legenden und Geheimnisse, die es einzigartig und mysteriös machen.  Das Dorf wird von einem Hügel überragt, auf dem eine lombardische Burg steht, die ein wenig in Trümmern liegt (die einzige Sorge, dass meine Gewerkschaft sie nicht wiederherstellen konnte) und die Burg von San Michele heißt.




MTDD: Welche Familien haben die Geschichte von Volturara Irpina geprägt und wie haben sie das gemacht?

EM: Die Familien von Volturara, die die Geschichte von Volturara geprägt und bestimmt haben, sind die Masucci und die Pennetti, Deine direkten Vorfahren.  Die Masucci haben das Land in den letzten 200 Jahren administrativ verwaltet, aber die Kultur war immer in der Pennetti-DNA, in der Schriftsteller, Historiker, Ärzte, Anwälte und Libertäre lebten.  Vor allem Vincenzo Pennetti, der Vater Deiner Großmutter, der im Alter von 30 Jahren Universitätsprofessor in Neapel und Gründer einiger Irpinia-Zeitungen war.  Als Freund neapolitanischer Dichter und Schriftsteller wie Salvatore Di Giacomo und anderer konnte er dem Land und Irpinia viel geben, wenn er nicht im Alter von 33 Jahren an einer plötzlichen Krankheit in einer Zeit ohne Antibiotika gestorben wäre und Kampanien eine der besten Kinder davon vorenthalten hätte. Kostümpeitsche, mit dem Skalpell Psudomino hämmerte er das verhaltensgestörte und dysfunktionale politische und kulturelle Verhalten des späten 19. Jahrhunderts.


MTDD: Was waren die Hauptereignisse, die im Laufe der Jahrhunderte in Volturara Irpina stattfanden und die ihre Geschichte auf unauslöschliche Weise geprägt und den Verlauf der Ereignisse revolutioniert haben?

EM: Volturara hat in seiner kleinen Form seit 218 v. Chr. an den historischen Ereignissen der Provinz und der Region teilgenommen, das heißt, seit dem Jahr seiner Gründung durch karthagische Soldaten, die des Punischen Krieges müde waren und in diesem vergessenen Tal Zuflucht suchten.  Die Etymologie des Namens könnte von vultur und ara abgeleitet sein, dem “Geierschutzgebiet”, von dem das Tal bis in die frühen 1900er Jahre voll war.  Leider fehlen die Dokumente der vielen Ereignisse, die sie als Protagonistin sahen.  Diejenigen, die wir lesen konnten, beginnen 1154 mit dem Katalog der Barone des normannischen Zeitalters, aus dem wir wissen, dass diese Stadt Soldaten im ersten Kreuzzug von 1196 sandte. 1528 wurde die Stadt von Lansquenets zerstört, die gegen Baron Giacomo Antonio della Marra gesendeten, als er sich gegen den König stellte. 1799 spielte die Stadt in der Neapolitanischen Republik eine wichtige Rolle, sodass eine Armee entsandt wurde, um sie zu zerstören; dass sich auf die Seite der französischen Jakobiner stellte und einen Kommissar mit seinen Soldaten tötete, die geschickt wurden, um ruhig zu bleiben.  Sie scheiterten, weil die Armee im letzten Moment zurückgerufen wurde, um sich dem Feind zu stellen, der in Avellino einfiel.  Bei dieser Gelegenheit hatte er die Titelseite des Monitore napoletano, der Regierungszeitung.
1809 griff ihn der Räuber Laurenziello an, um seinen von den Soldaten getöteten Leutnant Aniello Rinaldi zu rächen, um sie zu zerstören, wurde aber von den mit Gewehren, Hacken und Heugabeln bewaffneten Menschen in die Flucht geschlagen.

Am 7. April 1861 gab es einen Volksaufstand gegen die Piemonteser mit allen bewaffneten Leuten, um vor den Persönlichkeiten zu fliehen, die gegen die Bourbonen waren.  Es dauerte einen Tag, weil die Armee am 8. mit 1000 getöteten und verletzten Männern eintraf.  Der größte Teil der Bevölkerung floh in die Berge, eine wiederkehrende Zuflucht gegen Kriege und feindliche Invasionen.

1936 war es Gastgeber der italienischen Armee unter dem Kommando des Königs und Mussolinis für die großen Manöver in der Ebene des Drachen. 65.000 Menschen kamen und Volturara hatte weltweites Echo.

1943 wurde es von den Amerikanern wegen der Anwesenheit von Deutschen mit Kampfflugzeugen in der Ebene mit etwa sechzig zivilen Todesfällen bombardiert.

1980 wurde es durch das Erdbeben in Irpinia und der Basilikata in die Knie gezwungen.


MTDD: Die Bücher, die Du geschrieben hast, sind zahlreich und daher ist es unmöglich, sie alle in einem Interview zu erwähnen.  In diesem Zusammenhang möchte ich jedoch auf einige Themen eingehen, die Du angesprochen hast, beginnend mit der "Brigandage".  Was könntest Du uns darüber erzählen und gibt es Deiner Meinung nach historische Zusammenhänge und Gemeinsamkeiten zwischen Räuber und organisiertem Verbrechen, wie wir es kennen, und wenn ja, welche?

EM: Die Volturara-Brigandage und Räuberei, die berühmte Protagonisten gesehen haben, haben denselben Ursprung.  Alles ist darauf zurückzuführen, dass Soldaten nach einem verlorenen Krieg in die Knie gezwungen wurden.  Es geschah 1806, 1860 und erneut 1945. Müde, desorientiert, arm und im Kontext politischer Instabilität begehen junge Menschen, die aus dem Krieg zurückgekehrt sind, kriminelle Handlungen mit Diebstählen und Morden, die im Laufe der Zeit vom Staat schwer bestraft werden.  Es geschah 1809 mit den Brüdern Rinaldi, 1861 mit Ferdinando Candela, genannt Pagliuchella, und wurde 1946 mit Vito Nardiello wiederholt, einem damals in ganz Italien bekannten Banditen.  Es waren Charaktere ohne politische Farbe, entschlossen und skrupellos, die im Laufe der Zeit zu Impotenz wurden.  Der erste wurde 1809 getötet, der zweite 1862 bei einem Überfall und der dritte nach 13 Jahren des Versteckens verhaftet und bis 1983 mit sieben lebenslangen Haftstrafen ins Gefängnis gezwungen.  Die politische Bedeutung liegt zweifellos in den drei Episoden, ist jedoch marginal und betrifft andere Menschen, die offenbar im Namen ihrer Ideale Kämpfe geführt oder verschleiert haben.  Letztendlich ist Brigandage eine Art Banditentum, das es in unseren Gebieten immer gegeben hat und das unter bestimmten historischen Umständen seinen Namen hat.



MTDD: Maledetto Garibaldi e la sua Italia: pagliuchella (Fluch Garibaldi und sein Italien: Pagliuchella) ist eine Deiner Veröffentlichungen.  Sein provokativer Titel führt uns alle zu einer tiefgreifenden Reflexion und stellt uns auch Fragen zu unserer Geschichte und unserer nationalen Einheit.  In den Geschichtsbüchern wird Garibaldi immer als "Held der beiden Welten" dargestellt, als eine der größten Figuren des italienischen Risorgimento.  Wie und warum kommen wir von dieser äußerst positiven Sichtweise zu dem, was er für seine Arbeit als "Fluch" ansieht?  Wäre es besser gewesen, wenn diese Einheit Italiens nicht da gewesen wäre?  Könntest Du, bitte, uns erklären?

EM: Die Geschichte basiert nicht auf der Suche nach Gerechtigkeit, sondern auf einer Reihe von Ereignissen, an die man sich im Nachhinein erinnert, um den Weg des Menschen zu verstehen. Die Langobarden kamen und mischten sich mit den Autochthonen, dann kamen die Normannen und das Gleiche geschah.  Dies dauerte viele Jahrhunderte bis zur Vereinigung Italiens.  Wir können diskutieren, ob eine Invasion oder Annexion positiv oder negativ war, aber es gibt kein Zurück.  Heute ist Italien da, es ist eins und unteilbar, und wir sind alle stolz darauf.  Es hätte anders sein können, als hätten wir es akzeptiert, als wir Kriege und Meister akzeptierten.  Heute müssen wir nach vorne schauen und auch versuchen, die nationalen Grenzen für ein starkes Europa und einen Herold des Fortschritts zu überwinden.
Der provokative Titel des Buches bezieht sich letztendlich nur auf ein Bauernmädchen, das nach Amerika auswandert und Garibaldi verflucht, weil er ihr Alltagsleben aus einfachem Leben in Kontakt mit der Natur gestohlen hat.  Das Buch erinnert an die Zeit der Einheit und hält gleichzeitig Abstand zur emotionalen Teilnahme.  Es erklärt die Gründe für beide Seiten, ohne zu beurteilen, wer richtig oder wer falsch ist.  In der Geschichte gewinnt jeder, der die Führung übernimmt und seinen Glauben durch seine Männer, die die Heldentaten ihrer Helden erhöhen und schlecht über besiegte Feinde sprechen und sie delegitimieren, die Geschichte diktiert. Kritische Analysen können nach Jahrzehnten durchgeführt werden, ändern jedoch nicht den Verlauf der Ereignisse.


MTDD: Danke, Edmondo, für all die Informationen, die Du zur Verfügung gestellt hast.  Zu Deinen Veröffentlichungen und vielen anderen zu untersuchenden Themen, insbesondere zu historischen, gibt es noch viel mehr zu sagen, die wir aus Zeitgründen verschieben müssen. Gerne begrüße ich Dich zu einem weiteren Interview und setze dieses interessante Gespräch fort, indem ich die vielen Aspekte berücksichtige, die wir heute nicht untersuchen konnten.  Wie können diejenigen, die uns folgen und/oder uns folgen, sich mit Dir in Verbindung setzen und wo können sie Deine Publikationen kaufen, während sie auf das nächste Interview warten?

In den letzten Jahren habe ich sie in Irpinia bei lokalen Verlagen veröffentlicht, aber es gibt nur wenige Leser und die Kosten sind enorm.  Es gibt keinen Gewinn bei Amazon, aber zumindest die Kosten für die weitere Forschung werden erstattet.  Es ist ein Werk der Leidenschaft ohne wirtschaftliche Rendite.  Ein weiterer Aspekt, der mich zur Veröffentlichung im Internet veranlasst hat, ist, dass jemand auch nach meinem Tod die Geschichte unseres Landes online finden und sich an einen Hausarzt erinnern kann, der jahrelang verbracht hat, um Dokumente und Nachrichten zu finden.


MTDD: Nochmals vielen Dank, Edmondo.  Es war mir eine große Freude und Ehre, Dich als meinen Gast zu haben.

EM: Du warst sehr freundlich, mir zu erlauben, über mein Land und meine Hobbys sprechen zu können.  Ich habe es mit großer Freude getan, weil ich glaube, dass Kultur der Frühling ist, um uns selbst als auch die Gesellschaft in der wir leben zu verbessern.  Diese letzten 70 Jahre haben eine Realität verändert, die seit Jahrhunderten langsam voranschreitet und eine Welt der Unwissenheit und Ängste verschwinden lässt, aber auch der Werte, die verloren gehen.  Ich hoffe, dass der Fortschritt nicht zurückgegangen ist und dass der Mensch seinen Weg auf der Suche nach dem Gemeinwohl und der sozialen Gleichheit fortsetzt, ohne Kriege, ohne Umweltverschmutzung und mit Respekt vor dem Planeten, der uns beherbergt, unserer Mutter Erde.

Viele Grüße, Edmondo Marra