Lo sgorgare di un amore:
“Oceano di sensi”
di
Maria Teresa De Donato
Recensione di
Sabrina Santamaria, Scrittrice Freelance
Un GRAZIE di cuore alla Dr.ssa Sabrina Santamaria, Autrice, Poetessa, Membro Onorario dell’Unione Mondiale dei Poeti, per questa sua bellissima recensione al mio romanzo Fiction pubblicato di recente e che viene già letto il tutto il mondo.
Lo sgorgare di un amore:
“Oceano di sensi” di Maria Teresa De Donato
Percorrere
il baricentro delle proprie emozioni e sensazioni significa giungere ad una
maturità piena e consapevole. È un
traguardo non sempre facile ed ovvio. L’amore
come sentimento pienamente vissuto dal corpo e dall’anima è il sintagma
completo del benessere psico-fisico dell’essere umano. A volte,
senza amore, una persona può incamminarsi in un marasma di giornate senza
coscienza permettendo che la vita trascorra inutilmente in un percorso monotono
ed apatico. Claudia, la protagonista del
romanzo “Oceano di sensi”, finirà per molti anni per imbattersi in un vivere piatto
ed a-emozionale; un incontro casuale marcherà per sempre il suo esistere, la
sua storia amorosa con Eugenio. Vivere
una storia sentimentale e una relazione amorosa è la stessa cosa? Essere coinvolti interamente nell’amore
succede a chiunque? Cosa significa amore?
Questi ed altri interrogativi si pone la nostra autrice, Maria Teresa De
Donato, nei panni del suo personaggio femminile Claudia. Quest’ultima è una donna che ogni uomo
vorrebbe avere, sposare: passionale, dolce, sensibile, sensuale e colta. La nostra protagonista è molto socievole,
spigliata ed intelligente; ha un ottimo rapporto con i genitori, Rosaria e
Franco, i quali la adorano. Alcuni
eventi distruggeranno la serenità della Nostra. Maria Teresa De Donato ha qualità spiccate in
quanto accompagna con la sua voce narrante il lettore coinvolgendolo nel
setting narrativo attraverso un andamento fluido, scorrevole, ma non retorico;
chi legge sente di essere preso per mano dall’autrice la quale con flebile e
colloquiale voce accompagna mano per mano i suoi lettori tra le pagine del suo
romanzo. “Oceani di sensi” è un sommesso
fiume emotivo messo a nudo nel cuore di una donna ferita che ha un’unica
esigenza: l’essere raccontata. Teresa De
Donato compone, a mio giudizio, la sua ordita trama su due principali tessuti
narrativi: la tematica storico-sociologia e la tematica amorosa. Per quanto riguarda il primo snodo tematico la
Nostra ha inquadrato il suo romanzo in un tempo del racconto che va dai primi
anni del novecento fino agli anni settanta; fanno da cornice della vicenda il
fascismo, le campagne di colonizzazione di Mussolini, la sottomissione libica
verso l’Italia; arricchiscono e fanno da ornamento al romanzo i diversi
riferimenti storici (che ho particolarmente apprezzato) dell'impero romano che
conquistò la Libia, in quanto hanno conferito all’opera ricchezza di contenuto
e sono stati espedienti letterari per una caratterizzazione psicologica dei
personaggi. L’altro tema preponderante
del romanzo è l’amore, aspetto reso particolareggiato in quanto si mette a nudo
l’esigenza dell’incontro con l’altro come pienezza di anima e corpo; la nostra
autrice non accetta l’idea, ancora oggi diffusa, di un amore avulso dal corpo,
asettico e platonico. L’amore è
“qualcosa di magico” scrive nel romanzo, ancora non del tutto spiegabile in
termini scientifici, è inspiegabile e in quanto tale rende gli esseri umani che
lo provano totalmente vitali, se vissuto pienamente nei bisogni che la
sensualità del corpo richiama; porta benessere chi lo prova e non una
condizione di schiavitù e di banali doveri affettivi. La Nostra, altresì, ci mette in guardia dal
pensare che il sentimento amoroso rasenti la spiritualità e tocchi solo l’apice
dell’orgasmo. Ella ci esprime,
attraverso le riflessioni di Claudia, che l’amore è l’unione perfetta e
sincronizzata di due spiriti che diventano uno solo mediante il contatto dei
corpi. Lo sfondo dell’opera non costituisce
un banale alogico romanzo rosa: “Oceano di sensi” è uno straripare di
sensazioni dei personaggi che avvolgono in una leggera e accattivante lettura
l’attenzione di chi legge attirando del tutto la sua curiosità. È un libro scritto per chi sa ancora sperare
nei sentimenti profondi dell’anima e per chi, magari, vuole riaccendere la
speranza verso l’amore perché la fine di
una storia non comporti una completa fossilizzazione dell’essere. Il messaggio che Maria Teresa De Donato ci lascia ha
un’impronta forte: ci suggerisce che dopo una fine c’è pur sempre un inizio e
dobbiamo sempre avere dei motivi per vivere ogni stralcio di attimo la nostra
esistenza, perché ci rende consapevoli di chi siamo noi stessi, ed abbracciare
i fermo immagini della nostra storia, rischiando i nostri vissuti, nella
difficile quanto mai imprevedibile partita senza tempo e senza misure delle
nostre scelte che potrebbero costarci lacrime, ma marcano la nostra identità
senza rimpianti. La nostra autrice
conduce davanti al suo lettore un oceano denso di sentimenti puramente umani
che si esplicano con eleganza ed armonia fra le pagine del testo in cui i suoi
personaggi Claudia ed Eugenio si imbattono nel vortice di una passione profonda
scegliendo di provare delle emozioni fino in fondo senza rimpiangere di aver
trattenuto lo sgorgare sinuoso di una scintilla che scatta rarissime volte in
due cuori che imparano ad amarsi davvero.
Sabrina
Santamaria