Monday, April 1, 2019

Lo sgorgare di un amore: “Oceano di sensi” di Maria Teresa De Donato


Lo sgorgare di un amore: “Oceano di sensi” 

di  

Maria Teresa De Donato




Recensione di

Sabrina Santamaria, Scrittrice Freelance




Un GRAZIE di cuore alla Dr.ssa Sabrina Santamaria, Autrice, Poetessa, Membro Onorario dell’Unione Mondiale dei Poeti, per questa sua bellissima recensione al mio romanzo Fiction pubblicato di recente e che viene già letto il tutto il mondo.




Lo sgorgare di un amore: “Oceano di sensi” di  Maria Teresa De Donato

Percorrere il baricentro delle proprie emozioni e sensazioni significa giungere ad una maturità piena e consapevole.  È un traguardo non sempre facile ed ovvio.  L’amore come sentimento pienamente vissuto dal corpo e dall’anima è il sintagma completo del benessere psico-fisico dell’essere umano.   A volte, senza amore, una persona può incamminarsi in un marasma di giornate senza coscienza permettendo che la vita trascorra inutilmente in un percorso monotono ed apatico.  Claudia, la protagonista del romanzo “Oceano di sensi”, finirà per molti anni per imbattersi in un vivere piatto ed a-emozionale; un incontro casuale marcherà per sempre il suo esistere, la sua storia amorosa con Eugenio.  Vivere una storia sentimentale e una relazione amorosa è la stessa cosa?  Essere coinvolti interamente nell’amore succede a chiunque?  Cosa significa amore?  Questi ed altri interrogativi  si pone la nostra autrice, Maria Teresa De Donato, nei panni del suo personaggio femminile Claudia.  Quest’ultima è una donna che ogni uomo vorrebbe avere, sposare: passionale, dolce, sensibile, sensuale e colta.  La nostra protagonista è molto socievole, spigliata ed intelligente; ha un ottimo rapporto con i genitori, Rosaria e Franco, i quali la adorano.  Alcuni eventi distruggeranno la serenità della Nostra.  Maria Teresa De Donato ha qualità spiccate in quanto accompagna con la sua voce narrante il lettore coinvolgendolo nel setting narrativo attraverso un andamento fluido, scorrevole, ma non retorico; chi legge sente di essere preso per mano dall’autrice la quale con flebile e colloquiale voce accompagna mano per mano i suoi lettori tra le pagine del suo romanzo.  “Oceani di sensi” è un sommesso fiume emotivo messo a nudo nel cuore di una donna ferita che ha un’unica esigenza: l’essere raccontata.  Teresa De Donato compone, a mio giudizio, la sua  ordita trama su due principali tessuti narrativi: la tematica storico-sociologia e la tematica amorosa.  Per quanto riguarda il primo snodo tematico la Nostra ha inquadrato il suo romanzo in un tempo del racconto che va dai primi anni del novecento fino agli anni settanta; fanno da cornice della vicenda il fascismo, le campagne di colonizzazione di Mussolini, la sottomissione libica verso l’Italia; arricchiscono e fanno da ornamento al romanzo i diversi riferimenti storici (che ho particolarmente apprezzato) dell'impero romano che conquistò la Libia, in quanto hanno conferito all’opera ricchezza di contenuto e sono stati espedienti letterari per una caratterizzazione psicologica dei personaggi.  L’altro tema preponderante del romanzo è l’amore, aspetto reso particolareggiato in quanto si mette a nudo l’esigenza dell’incontro con l’altro  come pienezza di anima e corpo; la nostra autrice non accetta l’idea, ancora oggi diffusa, di un amore avulso dal corpo, asettico e platonico.  L’amore è “qualcosa di magico” scrive nel romanzo, ancora non del tutto spiegabile in termini scientifici, è inspiegabile e in quanto tale rende gli esseri umani che lo provano totalmente vitali, se vissuto pienamente nei bisogni che la sensualità del corpo richiama; porta benessere chi lo prova e non una condizione di schiavitù e di banali doveri affettivi.  La Nostra, altresì, ci mette in guardia dal pensare che il sentimento amoroso rasenti la spiritualità e tocchi solo l’apice dell’orgasmo.  Ella ci esprime, attraverso le riflessioni di Claudia, che l’amore è l’unione perfetta e sincronizzata di due spiriti che diventano uno solo mediante il contatto dei corpi.  Lo sfondo dell’opera non costituisce un banale alogico romanzo rosa: “Oceano di sensi” è uno straripare di sensazioni dei personaggi che avvolgono in una leggera e accattivante lettura l’attenzione di chi legge attirando del tutto la sua curiosità.  È un libro scritto per chi sa ancora sperare nei sentimenti profondi dell’anima e per chi, magari, vuole riaccendere la speranza verso l’amore perché  la fine di una storia non comporti una completa fossilizzazione dell’essere.  Il messaggio che  Maria Teresa De Donato ci lascia ha un’impronta forte: ci suggerisce che dopo una fine c’è pur sempre un inizio e dobbiamo sempre avere dei motivi per vivere ogni stralcio di attimo la nostra esistenza, perché ci rende consapevoli di chi siamo noi stessi, ed abbracciare i fermo immagini della nostra storia, rischiando i nostri vissuti, nella difficile quanto mai imprevedibile partita senza tempo e senza misure delle nostre scelte che potrebbero costarci lacrime, ma marcano la nostra identità senza rimpianti.  La nostra autrice conduce davanti al suo lettore un oceano denso di sentimenti puramente umani che si esplicano con eleganza ed armonia fra le pagine del testo in cui i suoi personaggi Claudia ed Eugenio si imbattono nel vortice di una passione profonda scegliendo di provare delle emozioni fino in fondo senza rimpiangere di aver trattenuto lo sgorgare sinuoso di una scintilla che scatta rarissime volte in due cuori che imparano ad amarsi davvero.

Sabrina Santamaria