Friday, February 2, 2018

Le interviste di Rosa - Intervista alla Dott.ssa Maria Teresa De Donato



Intervista alla Dott.ssa Maria Teresa De Donato
Naturopata, Life Strategist, Autrice




Rosa:  Maria Teresa, oggi vivi negli Usa da  23 anni e hai un’attività affermata che si può visionare nel tuo blog http://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/  e nel tuo sito http://www.dedoholistic.com/  quello che però vorrei mettere in evidenza in questa intervista prima di parlare della tua professionalità e dei tuoi progetti futuri, è proprio la donna Maria Teresa, il tuo percorso di vita.
Tu sei nata a Roma quali ricordi della tua infanzia porti nel tuo cuore e ti sono più cari?

Maria Teresa: Come hai detto tu, sono nata e cresciuta a Roma, nella città eterna! Sino all’età di 5 anni ho trascorso molto tempo con mia nonna Rosa che, con il suo colorito dialetto napoletano, mi raccontava tante favole, spesso le inventava lì per lì, seduta stante. Avevo anche tanto tempo per giocare da sola. Giocavo con giocattoli di ogni tipo e con bambole, mi divertivo ad inventare delle storie piene di amore e di avventure di tutti i tipi. Non avrei mai potuto immaginare a quell’età che, così facendo, stavo in realtà visualizzando e creando quello che successivamente sarebbe diventato il mio futuro, la mia vita reale.
Quando sono nati mia sorella e poi mio fratello continuai questi giochi fantastici con loro, i quali si divertivano  moltissimo. Sono sempre stata attratta dall’arte in tutte le sue forme, ed infatti, all’età di circa 8 anni, iniziai anche a scrivere un romanzo sulla scia di Piccole Donne, di Louisa May Alcott, di cui lessi tutta la serie e di cui ero letteralmente innamorata.
Amanti, sia mio padre sia mia madre, della cultura, dei libri, dei viaggi e delle lingue straniere, i miei genitori mi mandarono a 7 anni a scuola di inglese, lingua che approfondii nelle scuole superiori affiancando lo studio del francese e del tedesco. Mi iscrissi all’Università a Roma per studiare lingue ma abbandonai perché non era un ambiente per me stimolante.
Roma mi è rimasta nel cuore. Pur vivendo da circa 23 anni negli USA, di cui ho abbracciato non solo la lingua ma anche la cultura, mi sento anche molto romana, e per certi aspetti persino napoletana. Sicuramente, e proprio grazie a nonna Rosa, conosco molto meglio il dialetto napoletano che non quello romanesco. A volte ho dei momenti di nostalgia, in cui mi sento “homesick”, specialmente se ascolto canzoni italiane che amo, o quando guardo filmati o foto della splendida arte che abbiamo come italiani e che, insieme alla nostra terra e alla nostra cucina ci invidia il mondo intero. Poi, però, quando sono in Europa, mi mancano gli USA.  Insomma, il mio cuore da questo punto di vista è diviso a metà.
Negli anni ho capito che non c’è un posto perfetto, dove ogni cosa ti soddisfa pienamente. Ogni Paese ha le sue bellezze, i suoi punti-forza e le sue debolezze, la sua cultura, la sua organizzazione sociale, i suoi profumi, i suoi sapori e quant’altro. La cosa più importante e saggia per vivere serenamente all’estero da questo punto di vista è apprezzare ciò che di bello, buono, interessante, stimolante ed edificante il posto ci offre ed accettare la diversità, in qualunque sua forma e di qualunque tipo si tratti, anche se non la comprendiamo perfettamente. Ma in fondo questo è un aspetto che dovremmo fare nostro anche se non viviamo all’estero.


Rosa: Quello che capisco è che, più che un luogo, ti porti nel cuore una relazione profonda con tua nonna fatta di giochi, di fantasie, di racconti che poi hai condiviso con i tuoi fratelli più piccoli oltre al fatto di aver avuto dei genitori amanti dell’arte e delle diverse culture che ti instradarono già da piccola allo studio dell’inglese.
Ma tornando a tua nonna e al suo dialetto che senti come radice quale eredità spirituale senti di aver ricevuto da lei?

Maria Teresa: Mia nonna mi ha lasciato una grande eredità spirituale. Lei era una persona profondamente religiosa, mentre io ritengo ci sia una sostanziale differenza tra religiosità e spiritualità e mi definisco piuttosto una persona naturalmente incline alla spiritualità. Lei, quale cattolica praticante ed osservante, pregava Dio vedendolo come un Creatore ed un Padre amorevole, aspetto che era presente anche in molte sue favole. Io, benché appassionata lettrice della Bibbia e di testi sacri, so che questa descrizione è solo una metafora, un modo semplice per esprimere concetti in maniera tale da farli comprendere a tutti. È più facile concepire, immaginare e, di conseguenza amare quello che comunemente chiamiamo Dio, come un Padre amorevole, piuttosto che come la Fonte, il Campo, la Consapevolezza Suprema, la Coscienza Universale o l’Energia Dinamica in perenne movimento, benché tutti siano, comunque, riconosciuti come dotati di volontà ed intelligenza, il che spiegherebbe, appunto, l’uso simbolico di concetti come Dio visto come Padre.


Rosa: Tua nonna in ogni caso ti ha messo in contatto con una dimensione “altra”, non legata alla stretta realtà.

Maria Teresa. Si, mia nonna, con la sua fede, le sue preghiere, il suo esempio di devozione ed il suo amore per questo “Creatore” ha fatto sì che, sin da bambina, io comprendessi che c’erano realtà non visibili, altrettanto o persino molto più importanti, belle, affascinanti ed allettanti del mondo materiale/fisico che mi circondava. Questa mia comprensione e conseguente “fede” nel mondo invisibile… mi ha accompagnata tutta la vita… e da bambina ha anche contribuito, a mio avviso, a sviluppare e a raffinare le mie capacità creative e percettive… 


Rosa: Sei andata oltre la storia della Creazione, rappresentata in maniera metaforica, della Bibbia ed hai attinto ad una spiritualità potrei dire “olistica”, ad un Principio Unico  che permea di sé il mondo.

Maria Teresa: Esatto. Oggi, in modo particolare dagli ultimi decenni a questa parte, grazie ai progressi fatti in campi quali le Neuroscienze, la Fisica Quantistica e la Biologia Molecolare, l’uomo moderno occidentale ha finalmente compreso realtà che gli sfuggivano, ma che sono sempre state lì, ben visibili davanti ai suoi occhi; realtà che tutte le civiltà antiche, così come quelle primitive/native ancora oggi esistenti, hanno sempre riconosciuto ed accettato come indiscusse verità, malgrado probabilmente non ne capissero completamente la piena portata, la dinamica, o le leggi ‘fisiche/biologiche’ insite in esse. La fede, dunque, nell’esistenza e nella validità della realtà immateriale superava, ed ha continuato a superare di gran lunga, ciò che la mera comprensione della fisicità/materialità delle cose consentiva e ancora a volte consenta.

Noi occidentali, negli ultimi 200 anni circa, abbiamo rigettato importanti realtà quali la fede e la “scientificità” di realtà immateriali, che, pur esistendo, non potevano/possono essere viste, udite… e tantomeno “provate” attraverso la riproduzione in laboratorio… Le abbiamo liquidate come “superstizioni”, “sciocchezze”, “fantasie prive di senso” ed abbiamo finito con l’accettare quale “realtà” solo ciò che è visibile e dimostrabile… In queste cose abbiamo riposto la nostra fede e le abbiamo considerate “Vangelo”. Recenti scoperte nei campi sopracitati hanno dimostrato finalmente scientificamente che la realtà è soprattutto percepita come tale.   Tutto ciò che noi esseri umani percepiamo come mondo fisico/materiale… in verità altro non è che energia che vibra ad una frequenza inferiore. TUTTO È ENERGIA.  La realtà è, di fatto, molto più complessa e pluridimensionale di quanto non riusciamo ad immaginare… Non solo, ma malgrado l’accresciuta conoscenza e le innumerevoli scoperte fatte… noi esseri umani dobbiamo ammettere onestamente di aver solo scalfito la punta dell’iceberg…

L’Uomo non è solo osservatore passivo della sua vita, quindi della realtà che vive, in cui si imbatte, ma ne è, anche e soprattutto, co-creatore.

Le visualizzazioni, presenti in tutti i riti cerimoniali – religiosi, spirituali, persino pagani – sono da sempre veri atti creativi in cui, tramite un lavoro di gruppo tra cellule, organi e funzioni del corpo perfettamente sintonizzati tra loro, l’uomo, che se ne renda conto o no, mette in atto un meccanismo a livello cellulare, in grado di influenzare tutto il suo essere e a tutti i livelli – mentale, spirituale, emotivo, psichico e fisico . Ciò lo porta ad agire in una determinata maniera, a fare determinate scelte piuttosto che altre… e a creare quindi nel tempo determinate realtà... anche se a noi questa dinamica sfugge…

Insomma, tramite le visualizzazioni, quindi la sua “fede” (qualcosa di molto più profondo e che va ben oltre il semplice desiderio o la speranza), si creano presupposti nonché circostanze ben precise che sfociano poi negli eventi, nei risultati sperati, ossia visualizzati. Dagli “stregoni” di ogni razza e cultura, ai sommi sacerdoti che officiavano riti sacri nell’antico Egitto, nel Tempio di Salomone in Israele o ovunque fossero al mondo, tutti conoscevano tali realtà e ne osservavano scrupolosamente i cerimoniali in armonia con le proprie credenze e la propria cultura. Il “make-up” – per così dire – cambiava, ma l’essenza, lo scopo, e gli intenti dei rituali erano gli stessi.


Rosa: Tu hai detto : "stavo in realtà visualizzando e creando quello che successivamente sarebbe diventato il mio futuro, la mia vita reale." Cosa intendi dire con questa frase? In che modo i tuoi giochi d’infanzia si sono concretizzati nella tua vita adulta?

Maria Teresa: Naturalmente da bambina io ero ben lungi dall’avere consapevolezza di queste realtà “altre”, né mi rendevo conto di avere una veduta olistica della Vita e del Mondo. A questo sarei arrivata molto più tardi. Però quelle storie che inventavo e che nascevano dal mio cuore, dal mio Io più profondo… spianavano, a mia insaputa, la strada a quello che sarebbe stato il mio futuro.
Sin dalla più tenera età ho sentito che c’era molto di più da conoscere, da vedere che non la mia casa, il mio giardino, il mio quartiere… la mia città… “Sentivo” il desiderio ed il bisogno di avventure ed il mio cuore “sognava” posti e persone diversi che avrei conosciuto e circostanze in cui mi sarei imbattuta. Alcune storie erano anche tristi… ed i loro personaggi vivevano situazioni difficili ed a volte piangevano e soffrivano… Ma c’era sempre un lieto fine. Forse una saggezza interna, Universale? Forse doti innate di preveggenza ed un intuito particolarmente sviluppato? Non saprei dire con esattezza… ma la mia vita, sino ad ora, ha seguito esattamente il modello delle mie storie inventate da bambina… .


Rosa: Dunque hai lasciato l'Italia, il Paese delle tue origini per essere "adottata" negli Usa e questo cambiamento fondamentale nella tua vita è stato sostenuto dal grande Amore per tuo marito. Hai lasciato tutto per seguirlo, origini e lavoro. Ma a quanto ho capito la cultura americana l'hai integrata perfettamente nella tua storia di vita.
Cosa ti ha apportato stare negli USA a livello di percorso umano e professionale?

Maria Teresa: L’America mi ha permesso di riprendere gli studi accademici; di ottenere lauree che altrimenti non avrei mai potuto conseguire; di approfondire conoscenze linguistiche ad un livello tale che in Italia non mi sarebbe assolutamente stato possibile; nonché di realizzare uno dei miei più grandi sogni: diventare scrittrice e pubblicare miei libri. C’è stato un arricchimento, un raffinamento ed un approfondimento culturale sotto ogni aspetto, perché un conto è andare in vacanza o per studio in un Paese straniero per periodi più o meno brevi che in genere variano dalle poche settimane a mesi… un altro è tuffarsi completamente nella sua cultura, nella sua organizzazione sociale, nei suoi usi e costumi ed arrivare a vedere “oltre” le apparenze… e a comprendere aspetti più “nascosti”: per esempio, che la lingua, così come la sua struttura grammaticale… altro non è che lo specchio di un tutto più ampio e a volte alquanto difficile da capire, ma che pur sempre, proprio per la sua diversità, affascina.
Se faccio un bilancio della mia esperienza, posso comunque dichiararmi soddisfatta in quanto, malgrado tutto, c’è stato un arricchimento sotto molti punti di vista. L’America, malgrado i grandi cambiamenti che vi sono accaduti da quando arrivai qui nel lontano 1995,  è ancora oggi un Paese ricco di possibilità. Quello che mi ha sempre affascinato degli USA è l’abbondanza di informazioni che circolano e la facilità a reperirle. Internet ha sicuramente favorito il tutto, ma questo aspetto (l’importanza delle informazioni ed il diritto ad averle), è considerato qui un diritto e, in quanto tale, profondamente radicato nella mentalità e nella cultura Americana. La burocrazia, in linea generale, è piuttosto semplificata rispetto a quella italiana e, quindi, la stessa organizzazione sociale rispecchia una fluidità ed una scorrevolezza che ad altri Paesi può solo sembrare utopica.
Il mio amore per i viaggi, per le lingue e le culture straniere, per il “diverso” insomma ed il mio essere “curiosa intellettualmente” mi hanno sicuramente favorita facendomi vivere sin dall’inizio questo trasferimento come una grande avventura, con uno spirito molto positivo e con altrettanto entusiasmo. Questo non significa affatto che non abbia incontrato difficoltà, anche grandi, situazioni inaspettate, molto dure e critiche, e che non abbia anche sofferto molto per tutto ciò che ho vissuto e non ha funzionato così come mi aspettavo o non è avvenuto nei modi, nei termini e nei tempi da me ipotizzati.


Rosa: Credo che da questa intervista sia ampiamente scaturita la tua storia di vita, quelle che sono le tue radici e l’interesse che hai, sintetizzando in pochissime parole, per ciò che va oltre le apparenze.
Quali sono le tue competenze e come le utilizzi? Sono anche curiosa di conoscere i tuoi desideri e i tuoi progetti nell’immediato e prossimo futuro.

Maria Teresa: Qui negli USA ho conseguito le lauree Bachelor, Master e Dottorato in Salute Olistica, specializzandomi in Naturopatia, Alimentazione ed Erbalismo sia Occidentale sia Orientale (incluse, quindi, anche l’Ayurveda e la Medicina Tradizionale Cinese) e in Omeopatia Classica Hahnemanniana. Agli studi olistici ho affiancato specializzazioni in Gestione dell’Ira,  Analisi del Conflitto  ed in Gestione e Negoziazione del Conflitto. Il tutto è andato ad arricchire e a completare le mie competenze nonché la mia attività di coaching che, iniziata più di 30 anni fa quale coaching personale e spirituale, ha finito con l’includere più o meno tutte le aree principali della vita umana, quindi anche salute e benessere, relazioni, studio e carriera.

Scopo principale della mia attività è quello di aiutare il cliente ad acquisire maggiore consapevolezza
           a)      Di come mente, corpo e spirito siano legati in maniera indissolubile, il che implica “rivedere” e “correggere” il proprio intendimento di concetti come sintomi, malattia, salute e guarigione (quella vera), se parliamo ad esempio della salute;

b)      Di come il tutto sia collegato a tutto il resto... anche se questo concetto potrebbe sfuggirci..., ma è troppo profondo e vasto perché possa essere trattato in maniera appropriata ed esaudiente nel corso di questa intervista;

c)      Della propria unicità, del proprio valore e del proprio potenziale.

Qualsiasi sia la sfera in cui il cliente abbia bisogno di aiuto, io metto a disposizione la mia conoscenza, professionalità e le mie competenze affinché questi possa acquisire maggiore consapevolezza e comprensione di alcune dinamiche fondamentali, metterle in pratica e dare una svolta alla propria vita, “guarendo” a tutti i livelli attraverso un cambiamento che avviene dall’interno.

La vera guarigione, così come qualsiasi reale e costruttivo cambiamento, può avvenire solo dall’interno e per mezzo dell’attiva partecipazione del soggetto in questione.

Gli studi giornalistici intrapresi sia in Italia sia negli USA ed il desiderio di raggiungere ed aiutare un pubblico più vasto hanno fatto sì che io intensificassi negli anni la mia attività di scrittura, dedicandole quanto più tempo possibile. Dal 2015 ho, quindi, pubblicato vari libri trattando diverse tematiche. Al momento sto lavorando alla stesura di altre pubblicazioni che spero di pubblicare quanto prima. Alcuni miei lavori sono frutto di collaborazioni con altri professionisti che svolgono attività complementari alle mie, mentre in altri casi sono e sarò autrice unica.

Il mio desiderio è, perciò, quello di riuscire a svolgere l’attività di scrittrice a tempo pieno. 

Coloro che volessero dare un’occhiata alle mie pubblicazioni o anche ordinarle, possono farlo visitando e seguendomi sulla mia Pagina di Autore Amazon https://www.amazon.com/Maria-Teresa-De-Donato-PhD/e/B019G68L8Q


Rosa: Il titolo di un tuo libro  tra tutti sintetizza bene il tuo orientamento e le tue aspirazioni: “Conquistare l’Invisibile”.

Grazie, Maria Teresa per averci raccontato di te.

Grazie, Rosa, per avermi dato questa possibilità.


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